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domenica 23 novembre 2014

Metallica, dolorosamente sentimentale

James Hetfield, cantante-chitarrista dei Metallica
Schizza ammutolito l'inchiostro in una decadente notte di natale, inspirando lo scivoloso baluardo dei Metallica. A quel tempo era tutto ancora poeticamente troppo difficile.

di Luca Ferrari

La maglietta di Ride the Lightning comprata al mercatino di Bologna. L’intero cd di …And Justice For All ascoltato in stereo in giardino. Il concerto di San Diego condiviso in vhs con due amici. Il vagabondare solitario insieme a Mama said. La rabbia umana post Turn the Page. Le lacrime immediate sulle lyrics di Fade to Black lette in treno regionale Venezia-Padova con una signora che mi guardò allibita. La ricerca libertina in Wherever I May Roam. Ricordo dopo ricordo, è un’emersione veloce. Incessante. Reminiscenze conficcate nella musica dei Metallica. C’è qualcosa di più.

Anno 1995. Una vita (quella personale) era violentemente cambiata. Un amico si era da poco trasferito a Londra e ora era tornato per la prima volta dall’Inghilterra, arrivando direttamente dal Monsters of Rock con ancora indosso la t-shirt nera comprata al Donington Park, sede del festival i cui headliner quell'anno erano proprio i quattro di Frisco. Fu l’inizio vero. Dirompente. Memorabile. Il suo racconto mi spalancò le porte della loro musica.

Il presente intanto era cambiato in modo sempre più tetro. Dentro di me non c’era più posto per l’infanzia e le sue docili certezze (o presunte tali). Alla vigilia di natale, subito dopo mezzanotte, MTV parte con lo speciale sul Monster of Rock di pochi mesi prima. Vedo per la prima volta i Four Horsemen più o meno in diretta. James Hetfield non ha la solita chioma ma una lunga coda biondastra con i fianchi della testa rasati. Jason Newsted ha i capelli corti. Vanessa Warwick intervista Lars Ulrich. Dei tre spezzoni di canzoni mostrate ricordo con esattezza Harvester of Sorrow.

Resto ancora alzato, lontano dalla mia famiglia. Lontano da tutto. A distanza di non-sicurezza da qualsiasi affogante sentimento. Guardo quell’Inghilterra così lontana dai miei fragili 19 anni. Mi addormento senza alcuna fiducia nei sogni con ancora indosso un’adrenalina figlia di pochi minuti “metallicanti”, unico momentaneo baluardo contro un vuoto disarmante. Stringo il walkman. Non c'è la neve. È la notte di natale? Non più. Non solo. È tutto troppo profondo. È tutto troppo dolorosamente sentimentale.

Harvester of Sorrow, live Metallica - Donington '95

un vecchio poster dei Metallica, da sx: James Hetfield, Jason Newsted e Kirk Hammet
...ascoltando i Metallica in solitudine sotto la pioggia davanti al mare d'autunno

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