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sabato 27 maggio 2023

Velvet Revolver, incendiaria Slither

I Velver Revolver in Slither

Rock potente e adrenalinico. Il 24 maggio 2004 venne pubblicato Slither, primo singolo del super-gruppo Velvet Revolver, con Scott Weiland, Slash e Duff McKagan.

di Luca Ferrari

C'era un tempo in cui pensavo di dare riposte alla mia vita ascoltando una canzone e scrivendo una poesia. Slither dei Velvet Revolver fu una delle illusioni peggiori. Ultimo baluardo di un'esperienza di vita ormai agonizzante, vidi in quella band l'adrenalina necessaria per riprendere la corsa. Non arrivai neanche a un quarto di strada. La benzina era finita da un pezzo. Le soffici colline erano diventate sterili paludi di pietra e rancori insostenibili. Il ghiaccio dove un tempo danzavano speranze di ingenue primavere, cunicoli di spine sferzati dalle correnti più velenose. Slither scorticò le mie ultime lacrime, poi si ritirò, giurando a se stessa che un giorno sarebbe tornata. Quel giorno è arrivato.

I primi anni 2000 diedero l'illusione che il rock potesse tornare a dettare legge. Ad alimentare questa sensazione, due super band nate a distanza di pochi anni. Nel 2002 Soundgarden e Rage Against the Machine unirono le forze vocali-musicali, dando origine agli Audioslave con Chris Cornell alla voce, e gli ex-RATM agli strumenti: Tom Morello, Brad Wilk e Tim Commerford. L'inizio fu tano pirotecnico quanto dirompente. Non fu da meno l'accoppiata Guns 'n Roses-Stone Temple Pilots, che vide gli ex GNR Slash, Duff McKagan e Matt Sorum unirsi alle tormentate corde vocali di Scott Weiland insieme al chitarrista Dave Kushner (Wasted Youth).

Primo album della band, Contraband (2004, RCA Record), il cui primo possente singolo è Slither, pubblicato il 24 maggio 2004. Un rock a dir poco incendiario capace di far venire una voglia incontrollata di decibel. Se Weiland non brillò mai di chissà quale salute e in quella fase della sua vita era ancora molto emaciato e più magro di una volta, Slash e Duff sembravano aver fatto un patto col diavolo (del rock and roll). Entrare in sintonia con questo disco, cominciando proprio da Slither, è qualcosa di incredibilmente naturale. Poco importa se alla fine del viaggio, l'oscurità si farà irreversibilmente attraente, questo è il tempo per immortalare nella notte anche il più grande dei dirupi abdicati. Vedo i demoni indietreggiare. Innesco una reazione.

IL TEMPO DEL FUOCO HA CHIAMATO LA MIA FERMATA

vuoi sapere

il numero delle Pandora

che ancora

adornano la dimestichezza

sugli spigoli

incastrati tra le dita della mia

mente

tutti i sogni

che avevo tenuto lontani

per quel tempo erano già

desiderosi di fare fagotto….

riassunti di fortezze

e contraccettivi senza forma

né nuvole

a cui poter rivolgere una coccola

un indizio

è una luce

non ancora dimenticata

… una premessa

non è quello

che io intendo

come dichiarazione

di onestà opprimente

… dici

di sapere cosa sia la forza?

Sono sempre più spudorato

e ho bene in male

quello

che non sono mai diventato

… dici di conoscere

il veleno

che ho trattenuto dentro di me

quando sapevo inchinarmi

a ogni corda appesa…

sono sempre io quello

incapace di strisciare

sulle luci 

né mezzi di soccorso?

Ho rinunciato ai peccati

nel momento stesso

in cui nessuno di voi

ha più avuto la forza di continuare

le mie parole

                                 (Venezia, 27 Maggio ‘23)


Velvet Revolver - Slither

sabato 6 maggio 2023

Iron Maiden, live Trieste 1998

Janick Jers (Iron Maiden) © Iron Maiden 666

Il 6 maggio 1998 gli Iron Maiden tennero un adrenalinico concerto a Trieste con gli Helloween. Momento cult, la doppia sgridata di Janick Jers al sottoscritto. 

di Luca Ferrari

Ah, bei tempi quando i concerti rock si tenevano nei palazzetti senza le insopportabili calure estive e i prezzi erano ragionevoli. Oggi solo mega eventi, temperature impossibili e prezzi quadruplicati (almeno)! 25 anni fa esatti, il 6 maggio 1998, mi recai insieme a quattro amici, due dei quali "compari del Servizio Civile" che in quel momento stavo svolgendo, a Trieste per vedere gli Iron Maiden, freschi dell'album Virtual XI. Quello sarebbe stato l'ultimo disco con Blaze Bailey alla voce prima del ritorno dei figlioli prodighi Bruce Dickinson e Adrian Smith. A rendere ancora più invogliante il concerto, le band di spalla: i britannici Dirty Deeds (buffo, mi ricordavo My Dying Bride, ndr)e soprattutto i tedeschi Helloween. Tutto era pronto per un'epica serata e così fu, come nessuno avrebbe potuto immaginare. 

Erano passati appena due anni e mezzo dalla mia prima incursione al cospetto degli Iron Maiden, sempre in Friuli, ma all'epoca a Pordenone per il tour dell'album The X Factor (1995). Le cose purtroppo non stavano andando molto bene e il fisico ne stava pagando l'amaro prezzo. Lo dico molto schiettamente. Andare a vedere un concerto in quella fase della mia vita, non fu per niente una passeggiata. Per di più in macchina e in compagnia. Limitando al minimo la consumazione di cibo e sigarette, mantenni un profilo molto basso, limitandomi ad applaudire, cantare ma senza esagerare in salti e sudate varie. Insomma, ero sugli spalti, ma più che a un concerto rock, sembrava che fossi a fare la merenda in una sala da tè e... qualcuno in effetti, se ne accorse!

Quel qualcuno non era qualche metallaro come due scatenati poco distanti a me, che dopo avergli prestato l'accendino, volevano quasi adottarmi, ma proprio lì sul palco. Adesso immaginate un'arena piena zeppa di giovani e meno giovani indemoniati. In questa marea umana, un "bischero" seduto con la testa appoggiata sulla mano destra. Dal palco il chitarrista Janick Gers mi vede, si ferma un secondo, e puntando alla mia direzione mima il gesto della testa sulla mano. La mia amica vicino a me, urla sbigottita: Luca, sta indicando te, alzati immediatamente!!! Non ho parole. Mi rimescolo nel marasma ma Janick ormai mi tiene d'occhio e quando sento nuovamente il bisogno di fermarmi, lui si mette le mani sui fianchi arrabbiato fissandomi, con nuovamente la mia amica a strillarmi di darmi una mossa (svegliata).

Album molto sottovalutato Virtual XI, e troppo ingiustamente classificato come uno dei peggiori della band inglese, l'ultimo per altro a cinque elementi: Blaze Bayley (voce), Dave Murray e Janick Jers chitarre, Nico McBrain (batteria) e Steve Harris (basso). The Clansman, il pezzo più potente dell'album, ormai fa parte del repertorio anche di Dickinson, e canzoni come Futureal, Como estais amigos raccontano un'evoluzione della band comunque sempre legata alla propria storia. In contemporanea gli Helloween portavano in tour il loro ultimo lavoro Better Than Raw (2018), trainata da I Can e Time su tutte. Grande carisma il cantante tedesco Andi Deris, voce della band dal 1994, che ben orchestrava il pubblico con non poca simpatia, mentre il bassista Markus Großkopf, lo incontrammo fuori dai cancelli, prodigandosi in strette di mani e autografi.

Il concerto finisce e tutto sommato sono felice. A dispetto di tanti dubbi, il mio fisico ha comunque retto bene. Ho visto per la seconda volta gli Iron Maiden, la band con cui ho iniziato ad ascoltare il rock. Ho con me una bellissima t-shirt bianca e rossa che indosserò per parecchi anni fino alla sua consunzione. Insieme a noi c'è anche un ragazzo che abita sull'isola di Burano (epico il suo schietto commento in dialetto sulle mie discutibili doti canore mentre canticchiavo "Under the Bridge" nella pausa tra Helloween e Maiden, ndr). Mentre io e la mia compare c'incamminiamo verso San Marco dove troveremo un battello per il Lido, lui ha dovuto vagabondare per un paio d'ore in attesa del primo mezzo per casa. Questa era la vita a Venezia fino a non tanto tempo fa. Adesso per fortuna ci sono molti più mezzi. Adesso però, torniamo a quel giorno, agli Iron Maiden e un'infusione di poetico presente...


LA TRINCEA DEL'ACCORTEZZA DILANIATA

i danni del potere

e le braccia in posizione di resa

… mi sono trattenuto

per gran parte

della mia vita… mi

sono piaciuto

solo per pochi momenti

della mia resistenza,

ho interrogato

qualche serratura e ancora oggi ricordo il silenzio

annientamento di bolle,

la bolla si era incagliata

e l’ossigeno del sole

si fece un gesto deicida

… quando le mie

lacrime hanno iniziato

a farvi avere dei dubbi,

non ve l’ho mai sentito dire

hai mai avuto un’idea 

che nascesse dalle

condoglianze alla libertà?


… ogni riflessione

sui ponte levatoi è un incontro

fatale con gl'inferni

sospesi…


voglio vederci chiaro.. non m’importa

dei girasoli

che calpesteranno le vele ammainate,

non m’importa

delle collisioni angeliche

o l’educazione di qualche tuono

estemporanei

…  continuo sulla strada

che intendo... Intercedo tra le trincee sbriciolate

e nuove prospettive di memoria

(Venezia, 6 Maggio '23)

Iron Maiden, live Trieste '98

Il biglietto del concerto con tanto di commento post live © Luca Ferrari
Articolo del tour degli Iron Maiden incollato su agenda © Luca Ferrari

venerdì 5 maggio 2023

My Friends Red Hot Chili Peppers

L'amicizia è per sempre anche se alle volte ci si dice addio senza parlarsi. Qualcosa nel profondo resterà. Questa è la mia storia di My Friends (1995) dei Red Hot Chili Peppers.

di Luca Ferrari,




Red Hot Chili Peppers, My Friends

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