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venerdì 27 ottobre 2017

Sex Pistols, 40 anni di Never Mind the Bollocks


Quarant'anni fa venne pubblicato un album che avrebbe segnato la storia del rock. Il disco punk per eccellenza. Never Mind the Bollocks (1977, Virgin Records), degli inlesi Sex Pistols.

di Luca Ferrari

La musica, il punk (ammesso che sarebbe mai nato senza di loro), una certa a arte e cultura non ci sarebbero mai stati senza quell'album e quei "soggetti". Un'esplosione di purissime implosioni. 12 canzoni che hanno ispirato e continuano a ispirare milioni di persone in tutto il mondo. Un urlo nichilista contro una società materialista. Niente risposte esistenziali o insegnamenti di vita. Quaranta anni fa, nell'ottobre 1977, il mondo perbenista e moralista fu scioccato dalla pubblicazione di Never Mind the Bollocks, dei Sex Pistols.

Album perfetti nel mondo della musica ce ne sono. Never Mind the Bollocks è uno di questi. Dalle più famose e generazionali Anarchy in the U.K. e God Save the Queen, passando per le potenti Pretty Vancant, Problems e Submission, proseguendo con Holidays in the Sun, Bodies, No Feelings, Liar, Seventeen, New York e chiudendo con E.M.I. I loro nomi sono scolpiti nella leggenda: Johnny Rotten (voce), Steve Jones (chitarra, seconda voce), Glen Matlock (basso, poi sostituito da Sid Vicious) e Paul Cook (batteria).

12 canzoni da ascoltare tutto di un fiato e poi riascoltare ancora, immergendosi in un'epoca che oggi non esiste e non potrebbe esistere più. Fare (inventare) il punk nella Londra anni '70 significava sfidare un Sistema. Al giorno d'oggi prima di compiere qualsiasi cosa le moderne generazioni lo anticipano su miriadi di inutili social network. Il punk dei Sex Pistols non piaceva a tutti, ma proprio no. Nemmeno oggi. I Sex Pistols erano solo quello che vedevi.

La loro fu una cometa di fuoco e fuoco. Poch(issim)i anni e poi si sciolser. Vicious morì. Nel 1996 tornarono per un epico tour chiamato Filthy Lucre World Tour (questo è solo sporco lucro. ndr). Fedeli a loro stessi nella buona e cattiva sorte. Punk, come solo loro hanno saputo essere. Fregandosene sempre di tutto e tutti. La musica degli anni '90 non sarebbe stata la stessa senza le note realmente rabbiose dei Sex Pistols. Oggi, nel 2017, io ho ancora voglia di ascoltare Never Mind the Bollocks dei Sex Pistols.

VI RIGETTO, MI RECLAMO

risuona il megafono,
non c'è nessuno
e non c'è la torta
che ti hanno promesso... questa
non è una dedica
e non sono alla ricerca
di salvacondotti, i topi
che ho allevato
sono esattamente
gli stessi che avete schifato
finché giravano liberi
attorno le mie balestre

che ne è stato
dei governi
che volevate creare?
Interessa ancora a tutti,
ma già da inizio giornata
hanno qualcosa di più appetitoso
su cui richiamare
l'attenzione... non parlerò
mai la vostra lingua
e voi non vi fermerete mai
a guardare la bassa marea
raccogliendo
pezzi di conchiglie
se non aveste la certezza
che ci sarà un nuovo domani

i venti dai mille vicoli
dialogando... invadono... dimostrando...
non faccio mai errori
quando trasformo la mia volontaria
ignoranza
in un baluardo contro la vostra
scivolosa ostentazione... i tanti
cocci rimasti sopra le nostre mani
hanno visto macabre istituzioni
prendere il posto
dei loro stessi nemici... a noi
cosa è rimasto? Noi
che ci facciamo col vostro
idealismo da scampagnata
fuori industria?... mi siedo
a ritroso e corro... da qualche
parte il sole è scomparso davvero
 (Venezia, 24 Ottobre '17)

Holidays on the Sun, by Sex Pistols

martedì 24 ottobre 2017

You Look So... Garbage!

Il caldo abbraccio di un nuovo giorno © Luca Ferrari
Non lancio messaggi. Mi affido alla notte sempre in agguato. Mi acquatto in qualche mio pensiero. So che mi troverete arrabbiato ma non avete alcun controllo né potere.

di Luca Ferrari

Superstizioni e omertà. Sono stanco e aggraziato. Impunità e menzogne. Un altro carico di densità minacciose. Che cosa me ne faccio del sole? Dite che tutto è una rinascita ma la verità è sotto gli occhi di ogni velivolo. Vorrei essere ancora capace di svegliarmi nel cuore della notte senza fare rumore, puntare diritto al cuore delle esortazioni interiori. Desidero appoggiarmi sul mio cuscino di sbieco e ascoltare una vecchia canzone dei Garbage. Chiedere consiglio a chi non sa darmi alcuna risposta e poi riprendere il cammino senza nessuna nuova illuminazione.


AL CALORE DEL CREPUSCOLO

non so ancora
fin dove mi spingerò,
e non è che senta solo il bisogno
di ascoltare
l'assordante gorgoglio
delle stelle senza domani

giorno dopo giorno
voglio dimenticare
quello che non potrete
mai riconoscere

istante dopo sentimento,
mi tengo ancora la mano
quando sento di non aver più posto
per altro passato

il mondo è lo stesso
campo di concentramento
ma siamo troppo impegnati
a collezionare numeri primi
per sbriciolare
la sabbia dei chiodi...

vi sentite abbastanza fieri
della vostra cupidigia?
Quando è stata l'ultima volta
che vi siete trovati
a dimenticare il mondo
confidando a una sola persona
di aver pensato
a non trascurare più alcun gesto
di miserevole dolcezza?...

mi sono tradito
con le mie stesse intenzioni
… mi sono accasciato
e non mi sono più voluto
rialzare... i tanti analisti
del pensiero lavorativo
mi hanno messo al bando
e questo
l'ho accettato rispondendogli
di persona... è stata
una fuga di massa... è stato
un respiro
(Venezia, 24 Ottobre '17)


Garbage, You Look o Fine

lunedì 23 ottobre 2017

Vasco Rossi, la guerra comincia così

... la nebbia avvolge e nasconde © Luca Ferrari
Ogni giorno, un nuovo tentativo di divisione. Ci metteva già in guardia nel lontano 1996 Vasco Rossi nella sua troppo poco considerata, Mi si escludeva.

di Luca Ferrari

Oggi giorno la volontà isolazionista prevale sull'insegnamento di un domani migliore e meno schiavo dal proprio egoismo più elitario. Nessuno ci pensa. Nessuno sa guardare oltre. Oggi non vogliamo quelli, domani ci penseranno gli altri a sputare sopra i nostri figli. Ha davvero importanza? Non serve andare dove vorrei perché voi ci siete già arrivati prima di me, quindi che cosa davvero mi resta? Penso ancora a una vecchia canzone di Vasco Rossi. Penso ancora all'orgoglio di quella Storia già trascorsa e superata, oggi smembrata su qualche inutile e-commerce. Rispondetemi: avete davvero tanto a cuore la fine del mondo? Andateci, lo farete senza di me.


UNA SOLA COMUNITÀ, UNA SOLA OBBEDIENZA

hanno copiato
l'ennesima frase altrui
senza sapere
che ci sono state persone
che hanno perso davvero la vita
per tramandarla
alla loro transumata libertà

hanno ricopiato l'ennesima frase
ma un giorno
non avranno più nulla da fare... un
giorno non ci sarà più nessuno
da incolpare... un giorno
non ci sarà più nessuna lapide
cui rivolgere lo sdegno di una palude
lasciata
stuprata dall'ennesima promessa
di nuovo mondo

oggi è toccato ai mie nemici,
domani se sarò fortunato
sarà la volta della mia famiglia... sono
nato per tenermi
tutto dentro... sono nato
per stare al gioco
e assistere alla continua emancipazione
di cadaveri e fiammiferi

hanno bruciato
migliaia di libri
ma non è mai stato abbastanza... dal
giorno che appesero
il primo cartello fuori dell'insegna
è solo cambiato
il ghetto con cui raccogliere
il sangue... dal giorno che sei nato
è stato un continuo cambio
di opinione
fino al momento del bando
finale... la costante ripetizione
della lezione morale
mi ha fiaccato, ho evitato
la rima con "disgusto"
e ora sono di nuovo sconcertato
dall'insensato desiderio
di rimanere al centro del mondo
con la medesima fisionomia
e le mura tutte dorate
(Venezia, 22 Ottobre '17)

Vasco Rossi, Mi si escludeva

mercoledì 18 ottobre 2017

Amica mia, tu che conosci i Nomadi

I Nomadi
Prendi quel timone e insegnami la via... Le parole de Gli aironi neri (Nomadi) ispirano oltre le stesse parole, e può succedere di tutto. Anche di essere portato via e ritrovarsi dove siamo ora.

di Luca Ferrari

Talvolta ci possono solo essere le parole. Talvolta le parole sono sole. Il mare, il vento e le lacrime. Tutto lì. Massa unica e dirompente. Talvolta i capitoli finiscono, ecco allora ricominciare a navigare. Le domande si susseguono ma non ha più importanza, perché il cielo è sempre più vicino. Alle volte ci servono solo le parole. Alle volte vogliamo solo le parole, estraniarci dal mondo e fare di un silenzio senza bagliori, tutto quello che ancora è in grado di farci amorevolmente sanguinare. A quel tempo, quando Gli aironi neri (Nomadi) volteggiavano nel cuore di costanti chiacchierate, c'era solo un desiderio di infinito e immortalità. Non voglio niente. Voglio solo le mie parole.


COSÌ NOMADI COSÌ VICINI  

siamo stati lontani
e adesso non è ancora finita
… siamo arrivati
ai giorni
in cui tutti fotografano vascelli
senza avere nulla da dirsi... siamo
stati nomadi
quando ancora gli uscii
erano lettere
e la nebbia al minimo
era un'occasione per sentirsi
ancora più vicini... e ora
che l'estate
è sempre più una stagione
di ricordi, tu sai dirmi
come si fa a fare a meno
di tutto ciò che è stato?
Sono arrivato oltre la stessa conoscenza
dell'orizzonte
ma ho ancora voglia
di non andare da nessuna parte
e tenermi tutto dentro... e ho
ancora voglia
di non mettere in giro
nessuna voce
su quello che comunque siamo
stati... e se adesso
tornassi indietro anche solo
di un giorno, vorrei
comunque risvegliarmi
in questi giorni... adesso
vorrei comunque
risvegliarmi in questi giorni,
magari farei a meno
di qualche inevitabile tempesta,
aggiungerei
qualche stelle cadente
e poi comunque farei
di quel dolore
un'imprescindibile direzione
ricordandomi
fino a che punto del domani
sarei stato capace
di balbettare... sulla riva
di un'emozione
non ho mai smesso di essere

(Venezia, 16 Ottobre '17)

NomadiGli aironi neri

Venezia, calle del Traghetto © Luca Ferrari
Venezia, canal Grande © Luca Ferrari

mercoledì 4 ottobre 2017

25 anni di Automatic for the People

Il vinile di Automatic for the People (R.E.M.) è pronto per cominciare il viaggio  © Desiree Sigurtà
Il 5 ottobre 1992 uscì Automatic for the People, l'ottavo album degli R.E.M. Un album intenso e cupo. Un disco immortale denso di poesia e armoniosa gravosità.

di Luca Ferrari

Non saprei dire quando abbia cominciato ad ascoltare Automatic for the People. Posso dire che da allora non ho mai smesso. So solo che quelle canzoni mi hanno intasato l'anima. All'epoca non avevo idea della profondità di quella band conosciuta fino a quel momento per Losing my Religion, Radio Song e Shiny Happy People. A un certo punto però nella mia vita c'erano solo loro quattro: Nirvana, Pearl Jam, Neil Young e appunto, gli R.E.M, da Athens (Georgia), i cui membri sono Michael Stipe (voce), Peter Buck (chitarra), Mike Mills (basso) e Bill Berry (batteria).

Non saprei dire quante poesie abbia scritto ispirato dalle varie Drive, The Sidewinder Sleeps Tonite, Everybody Hurts, Monty Got a Raw Deal, Ignoreland e Man on the Moon, le mie preferite delle 12 complessive. Non saprei dire quante sigarette bagnate dalle lacrime abbia versato mentre quella voce e quella musica cercavano di sedare i mie pensieri sfiancati. So solo che ho ancora la cassetta originale di Automatic for the People (1992). So solo che adesso è tempo di scrivere una nuova poesia ispirata dalle note di un disco che ha partorito nella mia vita sentimenti unici e irripetibili, rendendo l'oscurità un posto più forte di troppi incubi mai digeriti.

TICCHETTII, PASSI... LE NON-RISPOSTE 

Diresti che il sole
abbia preso finalmente posto nel cielo?
Diresti che lassù
le stelle abbiano smesso
di avere compassione
delle nostre preghiere?

non voglio più pensare,
vorrei solo essere
ancora in grado
di estraniarmi con la pioggia
e riconoscere il suo arrivo
da una foglia ancorata
a qualche albero abbandonato

abbiamo trovato la nostra strada
o è solo un tranello, ci
siamo abituati,  e il tempo ha scarabocchiato
sopra la nostra
richiesta di informazioni
mimando il gesto delle dita
bisognose di una coperta
… e le dita
non sono l'indicativo che credevamo
… e quel futuro
è ancora così ingenuo senza i dardi
di quel passato
che continua a sanguinare... vorrei
comunicare
a tutte le persone che ho incontrato
in certi giorni
ciò che sto provando ora

sapresti dirmi
se un odore sia in grado
di riportarti
a un ponte di pietra, o se
negli orizzonti dimenticati
ci sia ancora
uno sguardo non capovolto?

a questo punto della storia
sarei già stato lontano
da chiunque tu sia... e chi ti dice
non sia così... che non sia
così... sia così... sia... siamo
(Venezia, 4 ottobre '17)

The sidewinder sleeps tonite (R.E.M.)

martedì 3 ottobre 2017

Tom Petty, the Last Dream

Tom Petty
C'è anche il musicista Tom Petty (1950-2017) a scandire momenti della mia vita. Flash solitari e picchi di vita slegati, per questo ancor più speciali.

di Luca Ferrari

Il mio primo ricordo di Tom Petty fu quella epica performance collettiva di My Back Pages insieme ai tanti monumenti delle sette note tra cui George Harrison, Neil Young, Eric Clapton e Bob Dylan e poco tempo dopo, la mitica versione di Free Falllin' insieme alla voce dei Guns 'n' Roses, Axl Rose. Passa qualche anno e una volta trasferitomi a Firenze il suo primo album solista Full Moon Fever (1989) entra nella mia discografia. Ultimi bagliori, le sue canzoni (soliste e insieme agli Heartbreakers) per il film Elizabethtown (2005, di Cameron Crowe).

Riposa in pace, Tom Petty (1950-2017). Con l'involontaria complicità di un'amica, questa è per te e per noi:

DISCESE DI BLUES GREZZI 

A chi verrebbe in mente
al giorno d'oggi
di scrivere una canzone
su Eddie Izzard
che fa il controllore nella metro
a Londra?… a questo
punto della mia ispirazione
ci sarebbe stato bene
un arpeggio
e poi un colpo di tosse
su cui far ondeggiare delle giungle animate
e una regola idonea
per tutte le nostre future corse
a perdifiato

hanno scritto libri
sulle colline e le loro sogni,
hanno trafugato aneddoti
sulle ancore
senza cieli a cui rimandare
le proprie osservazioni

ho sempre preferito la fine
all'inizio, e allora
com'è che quando vedevo l'alba
mi sentivo una mosca sconclusionata
in perfetta armonia
con tutto quello che era già
trascorso?

la domanda non era per te,
ma se te l'avessi posta
mi avresti suggerito di rivolgerla
a tutte quelle gabbie
senza palette né mitologie

mi prendo un'altra pausa
per pensare al giorno prima del
domani... mi prendo
una pausa fortuita
per sentire che tutto quello
che mi hai lasciato
non mi rende custode né macigno
...
i tuoi sogni adesso
possono proseguire anche
senza di noi...
                                              (Venezia, 3 Ottobre '17)

Tom PettyI won't back down

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