!-- Codice per accettazione cookie - Inizio -->

mercoledì 27 marzo 2013

Jason Newsted, here's the Metal

il possente bassista Jason Newsted
Abbandonati i Metallica, il possente bassista Jason Newsted è tornato con un nuovo singolo. E aprirà lo show milanese degli Slayer.

di Luca Ferrari

È stata l’ultima vera anima heavy metal dei Metallica. Le sue instancabili quattro corde hanno risuonato negli album ...And Justice for All (1988), Metallica (1991), Load (1996), Reload (1997), Garage Inc. (1998) e S&M (1999), quest’ultimo un doppio cd live con il meglio del repertorio della band interpretato insieme all’orchestra sinfonica di San Francisco diretta dal Michael Kamen.

Dopo la rottura con Hetfield e soci, il bassista Jason Newsted ha dato vita a due progetti: gli Echobrain prima e i Voivod poi, con cui ha realizzato tre album ciascuno.

Oggi, dopo qualche tempo di silenzio, il possente bassista originario di Battle Creek (Michigan) è tornato con un EP dall’eloquente nome Metal (2013, Chophouse Records). Quattro le tracce presenti: Soldierhead (4:16, di cui è anche uscito il videoclip), Godsnake (5:16), King of the Underdogs (6:00) e Skyscraper (6:36).

In occasione del tour della trash metal band Slayer, Jason sarà lo special guest per la quarta e ultima tappa italiana. Dopo Padova (Gran Teatro Geox, 15 giugno), Roma (Atlantico, 17 giugno) e Firenze (Obihall, 18 giugno), il bassista/cantante Tom Araya, il batterista Dave Lombardo e i chitarristi Jeff Hanneman e Kerry King saranno preceduti nel loro live milanese, all’Alcatraz mercoledì 19 giugno, da Jason Newsted.

Slayer: (da sx) Jeff Hanneman, Kerry King, Dave Lombardo e Tom Araya © Mark Seliger

domenica 24 marzo 2013

Touch me I’m Mudhoney

i Mudhoney live
Soundgarden, Alice in Chains, Brad e perfino un cofanetto dei Mad Season. Adesso tocca ai Mudhoney. Il sound di Seattle è più in forma e vivo che mai.

di Luca Ferrari

Il 13 novembre scorso è uscito King Animal, 6° album dei riuniti Soundgarden. Martedì 2 aprile prossimo invece, sarà la volta di Vanishing Point (2013, Sub Pop) dei “mai-scioltisi” Mudhoney, la band in cui avrebbe voluto suonare Kurt Cobain (1967-1994). 

Nuove produzioni in arrivo anche di Alice in Chains, Mad Season mentre non ci sono ancora notizie certe sull’undicesimo lavoro dei Pearl Jam. Il 2013 è iniziato all’insegna della sontuosa performance dei Brad ai Magazzini Generali di Milano.

Adesso è il turno delle ruvide alchimie punk rock di Mark Arm, Steve Turner, Guy Maddison e Dan Peters. Negli ultimi anni hanno bazzicato l’Europa in più occasioni con show energici e sempre molto applauditi. Quest’anno suoneranno live in Germania, Danimarca, Olanda, Polonia, Repubblica Ceca, Croazia, Svizzera e Italia. Un’unica data nel Belpaese, venerdì 31 maggio al Viper Theatre di Firenze (inizio concerto h. 21).

Touch me I'm sick, by Mudhoney

Mudhoney (Mark Am) live New Age © Luca Ferrari
l'intervista a Mark Arm e Steve Turner del giornalista Luca Ferrari per La Vetrina di Venezia
Mudhoney (Steve Turner) live New Age © Luca Ferrari

Mudhoney European Tour 2013

mercoledì 13 marzo 2013

Canzoni, la mia storia tra le righe


Canzoni che hanno segnato un’esistenza. Canzoni che ci accompagneranno per tutta la vita. Viaggio tra le righe della loro storia e dei ricordi personali.

di Luca Ferrari

Chi nella propria esistenza non ha le sue canzoni, quelle capaci di spalancare botole temporali e sentimentali? Viaggi impensabili. Soggettivi e speciali. Ascolto la placida Coccodrilli di Samuele Bersani e mi rivedo in treno verso la città di Liverpool. Dagli anni '80 al terzo millennio. Fino ad allora ignorata, ecco The Goonies 'R' Good Enough di Cindy Lauper e mi rivedo nel 2012 negli Stati Uniti in giro per l’Oregon.

Sarà che la prima rivista musicale che lessi fu Hard! e ne fui marchiato a fuoco dalla sezione "Between the Lines" dove venivano rivelati gli aneddoti delle canzoni più famose (Sweet Child o’ Mine, One, Smells Like Teen Spirit, etc.), fatto sta che oggi è arrivato il mio turno. Raccontare le canzoni. A modo mio, s’intende.

Ma farò di più del dire qualcosa sulla storia, il cd, la band, etc. perché una canzone non può essere solo una sequenza d’informazioni e per quanto belle possano essere le varie Smoke on the Water (Deep Purple), Stairway to Heaven (Led Zeppelin), Pure morning (Placebo) o la malefica versione di Sweet Dreams dei Marilyn Manson che sia, non vi diranno niente se non ci sarà un ricordo. Un momento particolare vissuto insieme a loro.

Ovviamente se qualcuno volesse raccontarmi la sua di canzone, Live on Two Hands è a disposizione. A dare il battesimo a questa sezione, la tonante Cochise (2002) degli Audioslave e posso già anticipare che nel corso dei prossimi mesi seguiranno i viaggi umano-musicali di War of Man (Neil Young), Freedom (Timoria), Jeremy (Pearl Jam), E-Bow the Letter (R.E.M. & Patty Smith), I fought the Law (Clash) e tante tante altre ancora.

I only know my mind
I am mine

I am Mine, by Pearl Jam

Cerca nel blog

Post più popolari