Giovani nel videoclip di Youth of the Nation (P.O.D.)
Siamo davvero agli esordi di una nuova era? Quale futuro attende i nostri figli? Ho pensieri sempre più neri. Vorrei attraversare le strade intonando tutti insieme Youth of the Nation (P.O.D.).
Siete il nostro futuro. Quel futuro che gli abbiamo tradito. Adesso il loro presente è sospeso e noi insieme a loro. Quante storie gli dovremo leggere? Quanti giochi ci dovremo inventare? Quanto tempo ci vorrà ancora perché i cosiddetti - grandi - capiscano qualcosa di questo terribile virus che sta seminando morte e paura in tutto il mondo? Qui non ci sono supereroi. Noi siamo come voi, cari bambini. Abbiamo paura e versiamo lacrime. Noi siamo come voi, piccole creature. Abbiamo paura ma faremo di tutto perché un giorno possiamo tornare a sorridere.
C'è un nemico lì fuori e ci sono responsabilità. Ci sono innocenti caduti, esattamente come accadde nelle sparatorie delle Santana High School e Columbine High School, fatti che in parte ispirarono le parole della canzone Youth of the Nation (4:19, Satellite) della band nu metal statunitense P.O.D. Fatti dolorosi. Una canzone fatta di ombre e presenze. Una canzone che sembra rievocare gli spettri di An Other Brick in the Wall e la voglia di far sentire la voce delle nuove generazioni.
Prima il sistema, poi la pandemia. Neil Young e i Crazy Horse ringhiano rock nell'album Colorado (2019) con la graffiante Shut It Down. Parola d'ordine: abbattere il coronavirus.
Il coronavirus ha ormai influenzato ogni singolo momento della nostra vita, arte inclusa. L'ottobre scorso è uscito Colorado (2019), l'ennesimo album dell'immortale Neil Young, accompagnato dalla band con cui il cantautore canadese è in grado di raggiungere picchi sonori incredibile, i Crazy Horse. Erano sette anni che non collaboravano, e ora l'attesa è stata ripagata. Col propagarsi della pandemia Neil Young ha modificato il significa della graffiante Shut It Down. In principio canzone anti-sistema, com'è nelle corde del rocker classe '45, col passare dei giorni autentico manifesto contro il coronavirus.
Quando si parla degli album di Neil Young, oltre ai solisti Harvest (1972) e Harvest Moon (1992), la memoria e l'anima vanno sempre a scomodare almeno anche After the Gold Rush (1970), Rust Never Sleeps (1979), Ragged Glory (1990), tutti suonati e registrati insieme ai Crazy Horse. In questo nuovo album, giusto a sette anni distanza dall'ottimo Americana (2012), la band è tornata a unire le forze. Al basso come sempre Billy Talbot, la batteria Ralph Molina mentre alla chitarra il già collaudato Nils Lofgren, che ha preso il posto dello storico Frank "Poncho" Sampedro, ritiratosi definitivamente dalle scene musicale. Neil Young & Crazy Horse, un viaggio sonoro capace di ridisegnare l'orizzonte stesso in cui viviamo (e sogniamo) rendendo dannatamente reale e viscerale la nostra esistenza.
Adesso c'è una nuova battaglia. Adesso quelle armi che erano state seppellite brillano di nuovo fango. Adesso quella salita posticipata richiede nuove voragini dove scagliare un ulteriore grido di libertà definitiva. Vorrei delle spiegazioni. Vorrei almeno un giorno senza complicazioni. Vorrei che nel mio zaino ci fossero solo petali. Vorrei che potessimo sederci davanti a una fontana, pensando a quello che poche corde sono ancora capaci di echeggiare. Il Sistema farà il suo corso, e dovrà trovare un'altra strada. Tu invece no. Tu devi chiudere quella pagina. Non voglio compromessi né investire tempo in nuovi linguaggi. Adesso parlo chiaro. Per cominciare mi riascolto Shut It Down di Neil Young e i Crazy Horse, poi aggiungo questo...
PAROLE SENZA NODI
Il mondo incide le sue procedure di arbitrio...
Il mondo e la sua imminente fine,
mi ha stufato e non sono d'accordo...
Sei proprio tu davanti a me?
Non ho intenzione di cambiare
posto... Ti sei presentato
davanti alla loro porta,
forse le maledizioni di leggende passate
ti avrebbero dovuto
intimidire... Non è così?
Che cosa vuoi aggiungere?
Il mondo non si è fermato
nemmeno per te...
Che me ne faccio del mondo
senza lettere da lasciare
in eredità alle mie mani sopravvissute?
Che ne è stato
dei treni notturni senza coperte
e le valige in bilico
sul cartone delle grandi vetrate?
Che ne è stato
delle scogliere a picco sopra
le nostre estati?
Sto urlando contro i nodi
delle nostre vite... Ho attirato
gli asteroidi rimasti
contro la mia testa
e adesso ho ancora voglia
di guardare oltre il sole...
Voglio prendermi del tempo
per ripensare... Dobbiamo
riprenderci i camini e gli ombrelli... Tenetevi
il tramonto e ogni
superfluo ricordo antecedente
l'alba di un mondo primo
e riconoscibile... Ci
sono lettere e ci sono parole
e ci sono silenzi... Ci
sono domani che voglio stringere
a partire dalla forma delle tue mani
(Venezia, 1-2 Maggio '20)
Neil Young & Crazy Horse, il videoclip di Shut It Down