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venerdì 18 giugno 2021

Spice Girls, On Top of the World

Le Spice Girls nel video (How Does It Feel to Be) On Top of the World

Nella logorante estate 1998 la serenità era un'utopia fino a quando non arrivarono le Spice Girls e altre band inglesi a cantare insieme (How Does It Feel to Be) On Top of the World.

di Luca Ferrari

Echo and the Bunnymen, Ocean Colour Scene, Space e le travolgenti Spice Girls, insieme nella canzone (How Does It Feel to Be) On Top of the World. Quattro band unite per tifare e sostenere la nazionale di calcio dell'Inghilterra alle soglie del Mondiale 1998. Quella era la squadra della generazione d'oro, che nonostante stelle di primissima grandezza, non andò oltre gli ottavi di finale, e liminati dall'Argentina nonostante il gol capolavoro del diciottenne Michael Owen. Quel singolo però, fotografa un periodo d'oro dove l'Europa guardava a Londra e l'Inghilterra

Serenità. Spensieratezza. Allegria. Tutte qualità che a 22 anni sarebbe stato bello possedere ma non era proprio così, anzi. Il 1998 fu l'anno horribilis che spazzò via quanto di buono stavo tentando faticosamente di ricostruire. Eppure, in quella estate così insopportabilmente calda e martoriata, mitigata (in minima parte) dalla costante attività del Servizio Civile, quelle cinque ragazzine britanniche così lontane dai miei canoni musicali, riuscirono a regalarmi qualche minuto di leggerezza, sognando e immaginando di come ci si dovesse sentire a essere sul tetto del mondo, insieme ad amici

Il clima che si respira nel video è di un'autentica festa, con tutti i musicisti presenti che giocano con i veri calciatori dell'epoca (tra cui Shearer, Beckham, Fowler, Seaman), passando da essere bambini agli attuali adulti. Scena cult, la baby Spice Emma Bunton che come un coniglietto salta fuori da una culla prima piccolina, e poi Spice con le zeppe. La voce di Melanie C è sempre quella che spacca, ma sono tutte le band a brillare/brindare, come dei bimbi al parco. Scherzano, corrono e giocano, e alla fine si abbracciano augurando alla loro Inghilterra di diventare campione del mondo. 


UNA VOCE INSIEME

Che ne è stata di quella resistenza
e i colori delle panchine?
Guardate quel parco giochi,
non ci sono più promesse
e la pioggia è solo un tiro al bersaglio
per progettisti
senza intraprendenza...

Ho nascosto le mie miniere,
ho illuminato
le albe con l’acqua fino alla
mia gola… era tutto
così fiabescamente
abbandonato… Le unghie
spettinate
e nessuna caramella al latte
con cui credere
nella consegna di una lettera
dal domani

Vuoi pendermi per le mani?
Vorresti salire
da qualche parte
né libri di scorta alle tavolate
condivise? Potrei
essere ancora io
l’inizio della mia storia... Potremmo
essere tutti insieme... 

Ci crederesti a quello
che ti sto raccontando?
Vuoi concedermi la tua meraviglia
per quello
che sta roteando sopra zattere
con le nostre abbreviazioni 

Vuoi dirmi che un giorno
ci rincontreremo? Non voglio
le tue promesse, solo
le strisce pedonali delle tue
salite... I sorrisi
delle mie pagine nascoste
adesso sono diari aperti
dove c'è posto anche per voi
                                        (Venezia, 18 Giugno ’21)

England United - (How Does It Feel to Be) On Top of the World

Mel B (Spice Girls) nel video (How Does It Feel to Be) On Top of the World

Ian McCulloch (Echo & the Bunnymen) nel videoclip
Il portiere David Seaman nel video (How Does It Feel to Be) On Top of the World

Emma Bunton (Spice Girls) nel video (How Does It Feel to Be) On Top of the World

giovedì 10 giugno 2021

I Cut You In, Jerry Cantrell

Tagliente. Beffarda. Oscuramente solitaria. È Cut You In (Boogy Depot, 1998) di Jerry Cantrell (Alice in Chains). "[...] Ho lasciato i miei pensieri in folle/ Che altro potevo fare?".

di Luca Ferrari

C'è chi non segue le mode. C'è chi va per la sua strada e per quanto solitaria possa essere, se ne frega e va sparato secondo le proprie regole. Lui è così, Jerry Cantrell. Il 31 marzo 1998 il chitarrista e seconda voce degli Alice in Chains pubblicoò il suo primo album solista: Boggy Depot. Un disco ruvido e grezzo. Ad accompagnarlo ai tamburi, sempre lui, Sean Kinney, batterista AiC, mentre al basso si alternano Mike Inez (AiC), e due maestri delle quattro corde: Les Claypool, bassista-cantante degli indefinibili Primus, e il possente Rex Brown, dei trash-metal Pantera, qui presente in cinque tracce. 

Il 1998 è un anno difficile per il rock e ancor di più per la scena musicale di Seattle. Il Brit pop dilaga. L'impegno sociale soccombe alle regole edonistico-commerciali di MTV. A febbraio è uscito Yield, quinto album dei Pearl Jam ma la band sembra fragile e come un tempo (o almeno così sembra, ndr). Sembrano già dei dinosauri. I Soundgarden si sono sciolti. I Nirvana, purtroppo e ovviamente, vivono di sole nostalgie. A dispetto della superba performance nel concerto unplugged, Layne Staley è sempre più assente. In attesa che si compia un nuovo corso (e destino) degli Alice in Chains, il chitarrista-cantante Jerry Cantrell esce con il suo primo album solista: Boggy Depot.

Il video esce subito dai ranghi del politically correct, con un Jerry dalla sempre chioma lunghissima, che ottenuto un passaggio, alla prima occasione sgomma via lasciando il padrone dell'auto appiedato, e per di più, sceso dal mezzo per soccorrere qualcuno in pericolo. Si alternano personaggi ai margini tra inseguimenti e giovincelli di provincia. Lì nel mezzo, un uomo che non fa domande e non dice niente di sé. Guida, accelera e semina la polizia. Non c'è una destinazione. Non c'è alcun domani. C'è solo un presente fatto di incertezze e scontri con l'oscurità in costante avvicinamento. Questa è Cut You In di Jerry Cantrell. E queste sono le mie poetiche ripercussioni...

RITAGLI DI IDENTITÀ AFFOGANTE

non mi sono spiegato,
è stato un errore
… Me ne sono andato
con le parole
ma non è mai stato abbastanza

Non mi sono fermato
e ve ne siete approfittati… ho
lasciato i miei pensieri
in folle, e che altro
avrei dovuto fare?

Scorze di roccia dattilografate
sulle mie albe meno rigeneranti,
scelte plebeo-aristocratiche
nel riverbero
dell’ennesimo miglio dimenticato

Sono assonnato
e ancora molto arrabbiato,
perché allora
non dovreste sorridermi?

Sulle mie spalle,
tutti gli spifferi martoriati
delle vette
senza conclusioni… In
questo giovane ricordo
mi riserbo il diritto
di impedire
qualsiasi nuova conversione
della polvere... Sei ancora
in ascolto, o le mie emozioni
sono già state cancellate
dall'altrui scontata esuberanza?

il falso mito del produttivo West
mi ha reso
collegialmente avverso… Non
avevo nessuna voglia
di stare insieme a voi, testimone
superfluo delle vostre
intenzionali girandole
più stupidamente giovanili

...Il tramonto mi stava aspettando.
Una discarica interiore
a cui rivolgermi… Adesso
non c’è più nessuno
e posso davvero ricominciare
                                                 (Venezia, 9-10 Giugno ’21)

Jerry Cantrell, Cut You In

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