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martedì 3 marzo 2020

Prozac+, il resto che cos'è

La punnk band  Prozac+: (da sx) Elisabetta Imelio, Gian Maria Accusani, Eva Poles © Giovanniweb
C'è una dose di Prozac+ dentro ciascuno di noi. E oggi, a pochi giorni dalla prematura scomparsa della bassista fondatrice, Elisabetta Imelio, piange punk insieme a noi.

di Luca Ferrari

Le loro canzoni le abbiamo cantate tutti, almeno una volta. I più fortunati (come il sottoscritto) le hanno anche selvaggiamente pogate da qualche parte, mentre quelli là sul palco, la cantavano (Eva Poles) e suonavano di santa ragione (Elisabetta Imelio e Gian Maria Accusani). Loro erano (sono) i Prozac+, professione punk-rockers friulani, formatisi a metà anni Novanta in quel di Pordenone. Un'epoca difficile dove il rock, ormai orfano del sound di Seattle, stava dolorosamente iniziando ad ammainare la sua gloriosa bandiera sopperendo all'omologazione di MTV. Una ragazza di vent'anni però ci credeva ancora, Elisabetta Imelio (Aviano, 23 novembre 1975 - 29 febbraio 2020), e fu così che nacquero i Prozac+.

Un primo ricordo col video di Pastiglie e una divertente intervista del chitarrista Gian Maria Accusani, che durante un viaggio negli States raccontò di essersi sentito/considerato uno sfigato perché non conosceva i Nirvana. Arriva quindi Acido acida a imporre la sua legge punk e sdoganare i Prozac+ in modo definitivo. Il successo li porta ovunque in tour, incluso il Centro Sociale Rivola di Marghera in data 23 maggio 1998. Con alle spalle concerti di Iron Maiden (1995), Pearl Jam (1996), Megadeth (1997) più il doppio Maiden/Helloween, decido che è arrivato il momento di assistere al mio primo concerto rock italiano e insieme ai compari del Servizio Civile ci buttiamo nella mischia, anzi nel pogo più selvaggio.

E siamo al presente più malinconico. Tanti artisti delle sette note ci hanno lasciato in questi ultimi anni. Dal mitico bassista-fondatore dei Motorhead, Lemmy Kilmister, alla sofferta voce dei Cranberries, Dolores O' Riordan, passando per i microfoni di Linkin Park (Chester Bennington), i possenti Soundgarden del compianto Chris Cornell e Brad (Shawn Smith), quest'ultima compagine di Seattle dove militava anche la chitarra ritmica dei Pearl Jam, Stone Gossard. Nel temuto e funesto bisestile 2020 del coronavirus, il 29 febbraio scorso ci ha lasciato Elisabetta Imelio, bassista dei Prozac+, malata di tumore al seno. Le parole chiedono spazio. L'anima risponde.

A CHIUNQUE SI RISPECCHI

Da ogni test ne esce che stai male...
Un arpeggio lontano
condensa il sangue degli eroi.

Nella dichiarazione al mio peccato
i riflessi del dolore
sono la tempesta di una ricaduta fecondata...

Camminare sul carminio
è stato positivo per l'anima... un siero artificiale
senza bussole per il prossimo tramonto.

Prendi l’universo e dà loro una forma,
c’è aria di nuova vita...
Il tempo piange nella sua stanza...
Il tempo ramifica nell’anticamera...
I nuovi bohémien se ne stanno seduti
su briccole di plasma
aspettando la custodia delle proprie lacrime

Quest’assaggio di vita è stato graduale,
questo piccolo seme
doveva nascere  in mezzo al marcio
...
E non ha importanza se ti hanno fatto credere
di aver salvato il Pianeta
se avrai la certezza di essere stato amato...
...
E non importa della scorsa notte
perché ero tranquillo... Perché sapevo
che non sarebbe stato
l’ultimo pezzo di carta,
che avrebbe racchiuso i segreti
dei nostri nomi...
(Lido di Venezia [VE], 1998) 

Prozac+, Acido acida

L'articolo sul concerto dei Prozac+ al Rivolta di Marghera incollato su una vecchia agenda © Luca Ferrari

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