Andi Deris vce degli Helloween (1995) |
L'acqua delle lacrime è l'immortalità della vita. Non la dimenticherò mai! La mia dedica si lib(e)ra tra le nuvole e il mare, con Where the Rain Grows (Halloween).
di Luca Ferrari
Ti ho incontrato quando nemmeno io mi sarei dato una possibilità. L'ho incontrata per la prima volta e da sopra quella finestra sul canale, sono sicuro non mi abbia mai osservato. Ha superato curve, e ci siamo rincontrati. Quando ancora mi perdevo per quei vicoli dal nome specifico, sapeva rispondermi parlando di sensibilità. Non avrei mai voluto che arrivasse questo giorno. Il dolore per la sua scomparsa non lo potrò mai dimenticare. Piccoli frammenti di poesia si uniscono. Ricorderò di lei la vita che ha sempre ispirato.
Voce gentile e amichevole quella degli Helloween, incontrati sul mio cammino nell'autunno 1995, pochi mesi dopo aver fatto la conoscenza di un uomo. Un padre, e molto altro ancora. Tre anni dopo avrei visto la metal band tedesca dal vivo a Trieste, insieme agli Iron Maiden. Quello però era un tempo diverso, più difficile. Nel corso degli anni la band formatasi ad Amburgo nei primi anni Ottanta è sempre rimasta nelle mie simpatie, scrivendo talvolta pagine molto intense attorno alla mia vita, come accadde con la profonda In the middle of a Heartbeat, dall'album (Master of the Rings, 1994).
Adesso è il turno Where the Rain Grows, tratta dal medesimo disco. Quasi un'invocazione, una corsa di adrenalina e speranza. Ci ho pensato un po' prima di sceglierla. Volevo qualcosa che mi ricordasse la vita, perché è quello che ho sempre sentito nelle sue parole. Poteva essere una conversazione, o qualche scampolo di parola lungo una Fondamenta. Sentivo sempre l'entusiasmo di chi aveva/ voleva molto dal mondo che si era creato. Mi ricorderò sempre di lei. "I know where the rain grows/ I'm back from where the rain grows" canta la voce melodica di Andi Deris. Sono tornato per dirle addio e promettere che non mi dimenticherò mai di lei.
MANO NELLA MANO CON LA PIOGGIA Velo le sue ali, perché me ne sono sempre andato così… portasigari usati come matite, l’ho imparato nel tempo Nelle parole di quella giovane ragazza, c’era un tappeto natalizio e loro a giocarvi sotto il tavolo... Lei, doveva essere poco più in là... La curiosità è sempre stata la mia diffidenza, l’immortalità la mia vocazione… lo avevo anche impresso, e lui mi riconobbe…E così avrebbe fatto ancora, dagli ingorghi sospirati passando per il fango più scivoloso fino alle passeggiate più familiarmente arcuate Le potrei dire che non ho pianto ma le bugie non hanno mai rappresentato un cappello per i miei pensieri… Non mi farò annunciare dalla luna, stanotte… Il sole dovrà attendere, lascerò le mie mani inermi ancora un altro giorno, poi chiederò alle estremità di setacciare gli uragani rimasti … e le stelle prenderanno il posto della pioggia… e una stella si è appena accomodata dentro i loro cuori.. Un pezzo di carta colora ancora gli auguri più appartati... Io vedo oltre, avanti... il domani è per sempre... (Venezia, 14-20Gennaio '22)
Helloween, Where the Rain Grows
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