Risvegli malinconici e sogni sofferenti di tutto ciò che non è stato. Guarda bene i miei occhi e capirai perché ho sempre avuto bisogno di trascurare il sole. I'll Talke The Rain (R.E.M.).
I used to think as birds take wing They sing through life so why can't we?.... Già, perché non possiamo? Perché non ho potuto? È la totale disfatta del mio cuore di bambino. È la totale disintegrazione di ciò che avrei voluto. Gli occhi sono chiusi perché in caso contrario uscirebbero troppe lacrime. Gli occhi sono chiusi in attesa che qualcosa si adagi nel mio cuore. Tutta la malinconica poesia degli R.E.M., una delle band più influenti nella mia vita, riemerge straziante sulle note di I'll Talke The Rain (2001, Reveal). Non m'interessa quello che è stato. Non voglio più vedere cosa c'era una volta ma non posso non pensare a dove sarei potuto andare. Non ho smesso di essere infelice, è solo che adesso ho un dovere verso la felicità che vale più di quelle stesse orme che un tempo erano la sola tavola su cui potevo affievolirmi. Mi sento taciturno e sempre meno incline ai compromessi. Non cambierò colore alla mia porta ma oggi non ricambierò alcun saluto...
Ultimo giorno di scuola elementare (Diedo, Venezia) e ho già nostalgia della vita condivisa insieme. Tanta felicità e un dolce arrivederci sulle note di All The Way To Reno (R.E.M.).
Un anno di vita, di scuola e d'incontri si è appena concluso. Non è ancora arrivato il momento degli addii, semmai di un estivo arrivederci, eppure provo già una forte nostalgia. Ho amato ogni momento dell'anno scolastico 2023-24. Dal primo giorno in cui mi dovetti fare un nodo in gola quando, all'improvviso, vidi il mio figlioletto seduto ai banchi dei "grandi", alla dolce accoglienza (quasi materna) riservata ai nuovi arrivati. Dal suo risveglio quotidiano che proseguiva placido insieme alla sua mamma verso questa nuova avventura quinquennale, alle chiacchiere con gli altri genitori, molti dei quali diventati già amici, per non parlare dei tanti momenti che lo scolaretto ha condiviso con i suoi compagni ovunque: in casa propria e nelle tante altrui, fuori, e a fianco dei (primi) quaderni. Insieme hanno imparato molto, dentro e fuori l'edificio scolastico.
E quando ieri pomeriggio abbiamo celebrato la fine dell'anno con una bellissima festa nell'ampio giardino della loro scuola elementare, la Diedo di Venezia, mi è sembrato di vivere l'atmosfera gioiosa di All The Way To Reno (You're Gonna Be A Star) degli R.E.M., il cui videoclip è diretto dal Premio Oscar, Michael Moore. Una canzone che da oggi in poi, per me (...) sarà sempre All The Way to... Diedo!
ALL THE WAY TO DIEDO (le nostre stelle)
…sequenze di vita, rincorse
nella terra
sporca di abbracci...un tu a tu
dei sogni più rampicanti... è la forma
del presente... Uno stato di costante
apprendimento emotivo...lo sarà
ancora, come un primo giorno di scuola
senza mura
e una comune direzione di amichevole
terapia
Che cosa unisce un fiore
che sta crescendo
alle fate senza maschera?
Mi sbilancio... è il colloquio
sui veli delle nostre lacrime
più sinceramente ribelli
…
non ci sono alternative
ai primi passi…alcuni
parlano di pietre romanzate,
altri di camini appollaiati
e baluardi silenziosi
sulle imbarcazioni, tutte decise
oltre la prossima fermata
… trame animate, il
quotidiano risveglio del sole
saluta il mare e i suoi canali scoperti
in ascesa dell'armonia più eccelsa
Che cosa ne sarà di questi giorni quando la neve
non avrà più bisogno di aspettarci
per uscire di casa?… ci potremo tenere
per mano ancora una volta
mentre torniamo a casa?
Potremo agghindare i melograni
anche quando l'estate
seminerà nuovi interrogativi
nei nostri ricordi?...
Una casa dopo l’altra,
anche quel divano
mi sembra così familiare… vi ho visti
seduti tutti insieme
per la prima volta... per favore,
non chiedetemi mai
di dimenticarlo ...
brindo dietro
le nostre voci che si susseguono...
Lo farò insieme a tutti voi...
in uno stato
di perenne navigazione condivisa
La suprema poesia malinconica degli R.E.M. si racconta nelle sofferenti note (e lyrics) di Drive. La strada chiama, l'anima risponde... in qualche modo.
"[...] Maybe I ride, maybe you walk Maybe I drive to get off, baby [...]" Drive (R.E.M.)
Sono poche le canzoni che non affondino le radici nel passato più oscuro, posso dire però che Drive (R.E.M.), prima traccia dell'album capolavoro Automatic fo the People (1992), ha dato il via a una nuova storia. Un viaggio iniziato sul calar della notte, quando le luci dell'alba erano ancora lontane. Come nel videoclip della canzone, il cantante Michael Stipe viene portato dalla gente, così io sono stato cullato dalla notte per uscire e correre. Sarà un anno difficile e questo già lo so, ma a giudicare da questa prima ispirazione e il modo in cui ha preso vita la prima corsa del 2024, sarà anche molto imprevedibile. Un anno iniziato on the road. Una canzone, questa, dopo la quale mi prenderò una pausa dalla musica fino a quando saprò dove andare... almeno così penso.
"[...] Hey, kids, where are you? Nobody tells you what to do, baby [...]" Drive (R.E.M.
Estate, tempo di canzoni spensierate ma non per tutti. Un pensiero. Una lacrima trattenuta. Un... Il mondo prosegue per le sue strade separate. Intanto risuona nell'anima Radio Song (R.E.M.).
Sarà la malinconia di Losing my Religion, vicina d'album Out of Time (1991) e/o certe recenti ripercussioni nella vita, in questi giorni è successo qualcosa che mi ha riportato alla memoria Radio Song degli R.E.M. Non è stato immediato. C'è stata una sensazione e nel momento in cui ho desiderato associarla a una creatura musicale, è arrivata subito lei, immagino anche perché il finale sia cantato dal rapper KRS-One, e fatalità di recente ho finito di vedere il bellissimo "Straight Outta Compton" (2015), film sulla nascita del gruppo hip pop N.W.A.
Estate, tempo di ascolti solitari e note scarabocchiate. Estate, la voglio finire così...
AVREI VOLUTO VOLER BENE AL MIO CUORE
era la gioventù del tempo
che non si accomoda mai...
un instancabile sogno
tra evoluzione e leggiadri disfattismi
popolari
la storia è stata
un'altra... coriandoli e macerie
senza processione
né una grammatica dove
nascondersi
qui c’è tutta la dolcezza
che è stata sepolta... senza
nemmeno il sogno
di un bacio d'inizio stagione
o una passeggiata
per provare
ad altalenare il futuro
…
in questo incontro
c’è tutto quel vortice
che ha cancellato
anche la più minuscola traccia
verso il domani
che ne è stato
di quel primo risveglio?
che ne è stato
delle albe lontane… sarei
potuto comunque
arrivare a questo momento
della mia vita
ma con molto più amore
nel cuore
non lascerò traccia
di tutto questo… farò
in modo
che nessuno legga
questa storia… quando
inventeranno
i viaggi del tempo
sceglierò questo momento
per non cambiare nulla…
mi rivolgo solo a te, adesso... quando
troverai chi renderà
il tuo sorriso ancora più vulnerabile
e dolce,
allora la potremo leggere insieme
(Venezia, 15 Giugno ‘23)
Michael Stipe (R.E.M.) e Kate Pierson (B-52s) nel videoclip di Shiny Happy People
E io ho appena imparato che si può tornare a sorridere leggendo una semplice lettera. Parole sincere in perfetta sintonia con la musica di Shiny Happy People (R.E.M. & Kate Pierson).
"Shiny happy people holding hands/ Shiny happy people laughing - Persone splendide e felici che si tengono per mano/ Persone splendide e felici che ridono." Iniziava così il ritornello della solare Shiny Happy People degli R.E.M. Quella canzone (e annesso videoclip) mi è sempre piaciuta. Ascoltata e riascoltata, ma mai del tutto legata a un avvenimento specifico della mia vita. L'attesa è finita. In un mondo di interconnessioni è accaduto qualcosa di speciale e inaspettato. Qualcosa che in principio non ho provato nemmeno a leggere (si, avete capito bene). Qualcosa che solo giorni dopo ho trovato la forza di aprire, come se una parte di me ne avesse intuito l'immensa energia. Una lettera. Una lettera corale inviata a una piccola comunità di bambini e ai rispettivi genitori.
Gli anni Novanta musicali non sarebbero stati gli stessi senza la poetica melodia degli R.E.M., rock band statunitense formatisi ad Athens (Georgia). Primo di quei cinque inimitabili album realizzati durante il corso dei "Nighties", Out of Time (1991), il disco della generazionale Losing My Religion. Ma sarebbe riduttivo condensare il suo intero valore nella hit più famosa. Canzoni rimaste ancora oggi nell'anima, da Texarcana a Radio Song, cantata insieme al rapper KRS-One (tra i primi esempi di collaborazione rock-rap), passando per Near Wild Heaven, Belong fino all'atipica Shiny Happy People, dove il cantante Michael Stipe duetta con Kate Pierson, vocalist dei mirabolanti B-52s, anch'essi di Athens.
Mesi or sono, quando per la prima volta mi avvicinai al mondo dei lattanti, fu E-Bow the Letter, sempre degli R.E.M. ma insieme a Patty Smith, a ispirarmi. Loro e un disegno sbocciato dalle mani di tante piccole creature. Allora usai proprio quel termine: "lettera." Un caso? Non credo. Quella era la mia ispirazione. Quello era il mio approccio al loro mondo. Adesso senza saperlo, quelle persone, le Educatrici del Nido Arcobaleno di Venezia hanno risposto con una lettera autentica e per di più in un momento di grave difficoltà collettiva, la pandemia da coronavirus. Una lettera per farci sentire vicini. Una lettera piena di sincero affetto per i nostri figli/e. Le loro parole sembrano sposarsi alla perfezione con Shiny Happy People, le lyrics di Stipe (voce) e la musica di Peter Buck (chitarra), Mike Mills (basso), Bill Berry (batteria).
Shiny Happy People si presenta così "Meet me in the crowd, people, people/ Throw your love around, love me, love me/ Take it into town, happy, happy/ Put it in the ground/ Where the flowers grow/ Gold and silver shine/ ... Shiny happy people holding hands/ Shiny happy people holding hands/ Shiny happy people laughing" - "Venitemi incontro nella folla, gente, gente/ Portate il vostro amore in giro, amatemi, amatemi/ Portatelo in città, felici, felici/ Piantatelo nel terreno/ Dove crescono i fiori/ Splendore d'oro e d'argento ... Persone splendide e felici che si tengono per mano/ Persone splendide e felici che si tengono per mano/ Persone splendide e felici che ridono."
Dalla musica alla realtà. A rivedere il videoclip di Shiny Happy People, ecco riemergere una indimenticabile giornata di inizio giugno di pochi mesi fa, vissuta in prima persona e condivisa in contagiosa allegria. Un giardino pieno di giochi. Bambini festanti, educatrici, ausiliarie e genitori. Insieme e felici. E noi eravamo lì, tutti insieme. Difficile che possa accadere anche quest'anno. Sarebbe bello potersi ritrovare anche solo per celebrare qualcosa di simile. Vorrebbe dire che il coronavirus è stato piegato, o comunque è regredito. Vorrebbe dire che staremmo ricominciando a vivere. Speranze a parte, la musica (grandiosa) degli R.E.M. aspetta e ancor prima di essa, è giunto il momento di riprendere penna e calamaio:
LETTERA DALL'ARCOBALENO
È difficile credere
a un oggi ce la faremo... E non mi vedrete
mimetizzato sopra i lampioni
a fare le boccacce tra nuvole insonni
e segnaposti gattonati...
Un gioco, una corsa...
un piccolo sguardo di sconforto... Una pausa...
Un tentativo
di dirci che ci sono vicine...
Che cosa sta succedendo
a quel mondo che volevamo tanto
disperatamente cambiare?
Ho in mente la loro prossima gioventù,
ho in mente un nuovo inverno
senza preavviso epistolare... Ho
in mente di vedervi
ancora crescere l'uno accanto all'altra... Un giorno
mi venne spontaneo
rivolgermi all'arcobaleno, fu
la mia prima volta... Pochi
gradini d'infinito arrampicatisi
sui vostri domani più pazienti...
Nei miei ricordi più inimmaginabili
c'è un giardino
e ci siete tutti voi... Avrei voluto
entrarci ancora, dove si sono rintanate
tutte quelle albe precedenti?
Nel mio passato
c'è stato un tempo fatto di abbracci
volutamente a distanza... Adesso
ho smesso di farlo ma sono stato comunque
raggiunto... Ispirato... Confortato...
Nello stampatello di una favola,
lattee curiosità hanno tratteggiato un sorriso
che è la vostra promessa... l'attesa primordiale
del nostro prossimo incontro...
E io oggi ho imparato
che con una lettera
si può tornare a sorridere...
Suonano gli R.E.M. Intona la voce di Patty Smith. Questa è la storia di tutti noi e di come un arcobaleno si fece recapitare una lettera sensoriale dal calore umano del nostro primo nido.
Ci sono canzoni che scandiscono sussulti della nostra esistenza. Ci sono canzoni che vanno oltre le stesse coordinate temporali. Una di queste è la poetica E-Bow The Letter, scritta dagli R.E.M. con l'inimitabile accompagnamento vocale di Patty Smith. Tutto iniziò nella solitudine di un'agenda dove non c'era spazio nemmeno per il giorno dopo ma quella storia così fragile si dimostrò molto più forte arrivando a rialzarsi e viaggiare su molti più cieli di quanto non si sarebbe mai nemmeno immaginato. Ecco, adesso è tempo di una nuova storia in diretta e nel pieno della sua più naturale poesia. Ora è il momento di una nuova storia da far cullare alla più dolce delle immortalità.
LETTERA SENSORIALE ALL’ARCOBALENO
Legami di umanità... Pigolii... Passi spontanei... Sono entrato tra sovrapposizioni di stelle… Un cuore dopo
l’altro... Tenere
meraviglie... Devo ancora
prenderci davvero confidenza e
già non vorrei più andarmene…
Devo ancora
imparare
a rimanere
lontano
dalle mie assenze…
Le parole non hanno mai dato
risposta
dove rifiutai di indietreggiare… Tu allora, riusciresti a coinvolgere la mia vita con
i tuoi sorrisi, le nostre domande
e la tua vita?
Si.
È tutto qui. È tutto
quello
che sei. È tutto quello
che
siamo… La conoscenza si scompone... Rimette... Irrompe... C'è qualche parola rappresa... Il mondo lì fuori
sorvola, corre… Lo ha sempre
fatto…
adesso vorrei
che per i prossimi 96 secondi condivisi
fossi
capace di restare concentrato
su
ciò che sta accadendo ancora, senza tintinnii né promesse… Eccolo,
di
nuovo… Oggi ho realizzato
di
non aver mai ascritto
una
lettera all’arcobaleno… Voglio
rimediare... Tutti insieme... Confondere
il
proprio respiro con le aspirazioni
è
più che altro un cromosoma lessicale… Piedi
e
corone non fanno per me, oltre modo
meravigliato
dai benvenuti infiniti e
una smorfia di vicinanza sofferente…
e poi ci siete tutti voi
che ancora non vi conosco, ma mi ricorderò … Ogni giorno, sempre di più...
Adesso ci sono … Adesso sono di nuovo qui insieme a tutte voi... Adesso c’è tutto questo…
Prima di andarmene
farò
un maldestro tentativo di fiocco
sulla
coda di un arcobaleno… Prima
di
tornare, darò un sincero e nidificato sguardo
dentro ciascuno di noi...
(Venezia, 20 Dicembre ‘18)
E-Bow The Letter, performance live by REM and Patty Smith
Ogni viaggio sopra i cieli ha un aeroporto di partenza. Ogni aeroporto cela sempre un momento per ascoltare E-Bow the Letter (R.E.M. & Patty Smith) e affondare la penna nell'infinito.
Non c'è viaggio, in particolare in aereo, che almeno una volta non ascolti quella che per me resta un indiscusso capolavoro degli R.E.M. Una canzone, E-Bow the Letter, dall'album New Adventures in Hi-Fi (1996), impreziosita dalla voce della poetessa rock Patty Smith. La band formata da Michael Stipe, Bill Berry, Mike Mills e Peter Buck tocca l'apice della carriera con un album Kerouackiano, e ancor più poetico di Automatic for the People (1992). Non si contano le poesie ispirate dalla suddetta song. Adesso però è tempo di nuova ispirazione. Adesso sono in Calabria, all'aeroporto di Lamezia Terme, ed è nuovamente il momento di ascoltare E-Bow the Letter.
SENZA LA NECESSITÀ DELL’ORIZZONTE
...a quale parte di mondo
pensi di esserti avvicinato?
Sei ancora sicuro
che stiano disturbando il tuo arrivo?
tutte le storie si somigliano
quando non sanno di aver iniziato
mi sento sfinito
e il sole è sempre una tenda
da spostare... sono
un facile debitore
quando si tratta di ripensare
al domani... sono stato lontano
e poco lungimirante... posso
scegliere i finestrini
da cui rifiutarmi di guardare
lo sfascio del mondo
e magari spiegarti davvero
perché adesso abbia voglia
di sorriderti...
argini... staccionate... specchi... non
ho mai voluto niente
da alcuno di voi...
sanzioni... brutalità... fermo immagine... l'origine
delle vostre ali
mi è tutt'ora ignara... non farò di una protesta
il colosso su cui distogliere ogni risentimento
incastri e risposte,
non so più cosa farmene
… il formicolio
delle nostre parole
scambiate per indifferenza
sono diventate
il più confortevole dei giacigli e l’orizzonte
non andrebbe da nessuna parte
senza una prima stesura
delle nostre lacrime più pensierose
…ho ancora l’espressione meravigliata?
Un giorno magari
mi risponderete tutti insieme
(aeroporto di Lamezia Terme (CS), 29 Dicembre ’17)
E-Bow the Letter, by R.E.M. and Patty Smith
R.E.M. - Videoclip della canzone E-Bow the Letter, Patty Smith di spalle