Di corsa per Venezia ascoltando gli L.A. Guns © Luca Ferrari |
di Luca Ferrari
Rock sincero, sporco e grintosamente melodico. Basterebbe dire che nella prima line-up della storica band californiana L.A. Guns militasse un certo Axl Rose, futuro frontman dei Guns 'n' Roses, per capire che abbiamo a che fare con un gruppo fondamentale per la scena di Los Angeles degli anni Ottanta, fondato dal chitarrista Tracii Guns. Il loro primo album omonimo (1988) è un concentrato di rock deciso e sincero, nel mezzo del quale la ballata One Way Ticket faceva ancor più emergere le doti canore di Phil Lewis. Una canzone quella, che ancora oggi riesce a emozionarmi lasciandomi statico davanti a un panorama, e allo stesso tempo incendiare le ultime gocce di benzina per condurmi al traguardo.
L.A. Guns è uno di quegli album perfetti. Una canzone di più e tutto l'apparato stonerebbe. Alla stregua di altri capolavori come Never Mind the Bollocks (1976, Sex Pistols) o Appetite for Distruction (GNR), una dopo l'altra le song si danno il cambio facendo sempre più crescere la voglia. No Mercy, Sex Action, One More Reason, Electric Gipsy, Noting to Lose, Bitch is Back non danno tregua. Arriva dunque il momento della strumentale Cry No More alla quale si lega One Way Ticket. A questo punto il sound riprende decibel con le ultime Hollywood Tease, Shoot for Thrills e Down in the City. Io però sono ancora sulla strada e ho qualcosa da dirle insieme a One Way Ticket dei leggendari L.A. Guns.
VESTITO D'ALBA E PELLE VIVA
Mi
sono risposto
all'incontrario
e sto ancora
camminando...
sono bugiardo
perché
non l'ho mai fatto,
la
pioggia però... quella
al
riparo dall'estinzione
è
sempre stata autentica...
Lo
vogliamo trovare un compresso
nel
nostro prossimo
dialogo?
Il pianto è come la pazzia,
va
compresa,
anche
se di mezzo ci può essere
un
abbandono
Le
carovane sono ordinate
e tutte statiche... Io sono arrivato
adesso
e non mi volete
nemmeno
stare a sentire... Proseguirò
oltre
come ho sempre fatto,
andrò
avanti
lasciando
alla strada il compito
di
fingere di aver dimenticato... Non
mi
coprirò la testa
per
nascondere l'odore
di
ciò che mi ha cambiato... le
api
hanno confuso
il
loro ciclo, io però non sono sicuro
che
tu non abbia freddo,
e
così andrò avanti ancora... aspetterò
di
avere la bocca piena zeppa
di
petali
e
poi mi presenterò alla tua piccola porta
… quelle
urla sono state l'usignolo
dei
miei stessi incubi, adesso
le
sento
con
le distanze che si scambiano
di
piede, e mi chiedono
a
gran pergamena
di
essere la normalità del mio ennesimo
sbarco
sovrannaturale... Siamo
ancora
mano nella mano,
io
e te... Nell'orizzonte
di
ogni ritorno immortalato,
c'è
solo quello
che
voglio insieme a noi
(Venezia,
9 Marzo '19)
Una variegata playlist che include anche One Way Ticket (L.A. Guns) © Luca Ferrari |
Nessun commento:
Posta un commento