Ogni viaggio sopra i cieli ha un aeroporto di partenza. Ogni aeroporto cela sempre un momento per ascoltare E-Bow the Letter (R.E.M. & Patty Smith) e affondare la penna nell'infinito.
Non c'è viaggio, in particolare in aereo, che almeno una volta non ascolti quella che per me resta un indiscusso capolavoro degli R.E.M. Una canzone, E-Bow the Letter, dall'album New Adventures in Hi-Fi (1996), impreziosita dalla voce della poetessa rock Patty Smith. La band formata da Michael Stipe, Bill Berry, Mike Mills e Peter Buck tocca l'apice della carriera con un album Kerouackiano, e ancor più poetico di Automatic for the People (1992). Non si contano le poesie ispirate dalla suddetta song. Adesso però è tempo di nuova ispirazione. Adesso sono in Calabria, all'aeroporto di Lamezia Terme, ed è nuovamente il momento di ascoltare E-Bow the Letter.
SENZA LA NECESSITÀ DELL’ORIZZONTE
...a quale parte di mondo
pensi di esserti avvicinato?
Sei ancora sicuro
che stiano disturbando il tuo arrivo?
tutte le storie si somigliano
quando non sanno di aver iniziato
mi sento sfinito
e il sole è sempre una tenda
da spostare... sono
un facile debitore
quando si tratta di ripensare
al domani... sono stato lontano
e poco lungimirante... posso
scegliere i finestrini
da cui rifiutarmi di guardare
lo sfascio del mondo
e magari spiegarti davvero
perché adesso abbia voglia
di sorriderti...
argini... staccionate... specchi... non
ho mai voluto niente
da alcuno di voi...
sanzioni... brutalità... fermo immagine... l'origine
delle vostre ali
mi è tutt'ora ignara... non farò di una protesta
il colosso su cui distogliere ogni risentimento
incastri e risposte,
non so più cosa farmene
… il formicolio
delle nostre parole
scambiate per indifferenza
sono diventate
il più confortevole dei giacigli e l’orizzonte
non andrebbe da nessuna parte
senza una prima stesura
delle nostre lacrime più pensierose
…ho ancora l’espressione meravigliata?
Un giorno magari
mi risponderete tutti insieme
(aeroporto di Lamezia Terme (CS), 29 Dicembre ’17)
E-Bow the Letter, by R.E.M. and Patty Smith
R.E.M. - Videoclip della canzone E-Bow the Letter, Patty Smith di spalle
La tragica realtà dei bimbi rapiti narrata nel videoclip di Runaway Train dei Soul Asylum. Una discesa parallela nell'inferno più realistico. È la vigilia di natale e siamo solo nel mezzo della fine.
Ci sono ricordi e sensazioni che non si possono cancellare. Ci sono lame che non solo hanno graffiato la carne ma hanno fatto precipitare tutte le stelle rimaste nel passato più isolante. Ci sono giorni dove d'improvviso ti ritrovi privato di ogni gorgoglio del domani e riesci solo a rimanere immobile, mentre lì fuori l'oscurità moltiplica inconsolabili rimpianti. Ci sono giorni dove nemmeno gli spiriti possono fare a meno di voltarsi dall'altra parte ma non fa comunque differenza. C'è solo quella strada. C'è solo una corsa sconsolata e a perdifiato nel nulla più incompreso.
NESSUNO DI VOI, NESSUNO DI LORO
non avevo niente da dire
ma avreste dovuto ascoltarmi
lo stesso… sto mentendo
ancora, ma avete sempre preferito
sapermi lontano
senza il peso di specchi
avevo molte cose
a cui stavo ripensando
e nessuno mi aveva obbligato
a creare segreti
e ulteriori menzogne
c’erano tanti pensieri
che ancora oggi
vengono guardati come cambiamenti
di umore… avevo tanti
pensieri che neanche una pioggia
di ghiaccio
avrebbe potuto riscaldare
sono stato allontanato
ma nessuno me lo aveva ancora
detto… sono stato ferito
e nessuno ha voluto
carezzare le mie vene…
Chi sono i giganti di oggi?
Di chi sono le saette gravide oggi?
Non voglio più avere ricordi
Non voglio avere buone parole
Non voglio che mi facciate domande
Non voglio più andare vicino
Di chi sono le lapidi oggi?
Quali sono le natività da tramandare?
Mi appartenevo
ma era comunque troppo tardi…
mi sono messo vicino
e tutto è proseguito
come se non ci fossi mai stato… è
passato tanto tempo
e nessuno ancora si è mai chiesto
perché guardi sempre altrove...
Amarezza estrema per una nazione volgare e incapace di comprendere la disperazione che anni or sono viveva sulla propria pelle. Come cantavano beffardamente i Megadeth, Go to Hell!
Ghigna Dave Mustaine nel biascicare la preghiera resa immortale da quell'Enter Sandman dei nemici-amici Metallica. Un titolo che non lascia dubbi a interpretazioni. Ieri il diritto di cittadinanza Ius soli ha miseramente fallito nel Bel paese. Ostruzione spietata, assenteismo e indifferenza. Ecco l'Italia delle mura. Ecco l'Italia dove tutto si trasforma in un'occasione per additare al prossimo una raccolta di voti. Chi ha bisogno invece, resta lì fuori. Sulla strada. Senza diritti. Senza niente. Come suonavano allora i Megadeth, go to Hell!
LE FONDAMENTA DEL SANGUE
Vi sentite soddisfatti adesso?
Li avete privati di un domani
con il vostro egoismo d'interesse
Vi sentite più forti adesso?
Adesso cominceranno a odiare
… prendetevi un appunto
quando un giorno saremo in guerra
perché ci avete appena recapitato
le fondamenta del sangue
la colpa è degli altri
e dunque tutti devono morire...
la colpa è dei potenti
e dunque tutti i poveri devono perire
aggiungi un’inferriata
amalgama del nuovo filo spinato
ordina una nuova arma
aggiungi un nuovo ricercato
fate pure tutte le donazioni
che volete, il diritto
non sarà l’unico a essere sepolto
vi sentite fieri? Vi sentite
di aver contribuito
alla salvezza della vostra casa?
Quei trisavoli
raccoglitori di saliva
oggi si sono tutti suicidati… quei
trisavoli che oggi
vagano senza dove,
non sanno che farsene
delle vostre misere vendette
in tasti e doppiopetto
la civiltà vi aspetta,
prendete posto a tavola
…
È (da tempo) l’ora
dell’indifferenza… la campanella
della ghigliottina
è stata appena suonata… non
si vede più nulla nelle case… è
tutto segregato… è tutto
al riparo… è tutto
mortalmente al sicuro
La notizia era nell'aria. Ora è arrivata la tragica conferma. Sarà il duo indie-rock Finalmente Melissa ad aprire la data patavina dei Pearl Jam il 24 giugno prossimo. Tutti soddisfatti? Non proprio!
di Luca Ferrari Non bastavano le nozze di Alicia Vikander conMichael Fassbender. Non erano sufficienti i deliri di Enrico Brignano contro Asia Argento. Non era abbastanza nemmeno la presenza di Marilyn Manson da Paolo Bonolis. No, no. Per chiudere questo 2017 ci voleva la vera fuck news. Il notizione. Era tutto nell'aria, ciò che nessuno avrebbe voluto leggere e nel prossimo futuro, ascoltare. Il duo rock indie più insulso e stucchevole della scena (quale essa sia non si sa, ndr), Finalmente Melissa, aprirà la data patavina dei Pearl Jam. Pesce (marcio) di aprile in anticipo o pura verità? La parola ai diretti interessati.
Non sono supereroi, ma proprio no. Dietro l'irrequieta sfrontatezza dei Finalmente Melissa ci sono due integerrimi giornalisti. Quando però indossano gl'intimi musicali, è tutta un'altra storia. Alla base delle loro menti c'è un altissimo concetto di uguaglianza: non tollerano nessuno allo stesso modo! Il loro ingresso nel business della musica è stato definito. il disimpegno invernale di una zanzara assetata di chinotto e Dakota burger. Da allora di quel giornalista si sono perse le tracce. Dopo il prepotente ritorno sulle scene del gossip in merito al love affair Fassbender-Vikander, a sei mesi e mezzo dall'apertura del concerto dei Pearl Jam in quel di Padova, li ritroviamo più scocciati che mai.
“Sono molto amareggiata che l’organizzazione abbia contattato il mio secondo invece di me” ha commentato a freddo la mente del gruppo, Desirèe Sigurtà, affidando a un laconico commento tutto il suo disappunto per la scelta, sbattendo per di più il telefono sulla faccia del nostro inviato, e aggiungendo poi: “Non escludo una defezione alla Dolores O’Riordan dell’ultimo minuto, come a Firenze”. Calmatasi dopo essersi ingurgitata gli ultimi otto cicchetti con musetto caldo della Birreria veneziana Zanon e quattro spritz, la fanciulla è riuscita ad analizzare meglio la situazione.
“Poco meno di sei mesi fa, mentre scendevamo dal palco del Firenze Rocks dando il cambio a Glen Hansard dopo aver infiammato i 50.000 del Visarno, Luca e io ci siamo guardati in faccia e ci siamo detti: mai più!” ha spiegato a mente alcolica e panza piena Desirèe “I nostri concerti sono concepiti per pubblico elitario e ristretto, mica per tutta quella gentaglia urlante. Non siamo mica e per fortuna quei rozzi dei Metallica?!
Poi il nostro Boss, Edward Stevenson Pravettoni, ci ha amabilmente messo le mani sulle spalle e ha sussurrato: provateci, che io vi sbriciolo! Come poter dire di no? Quando poi, per Padova, ci hanno detto del cachet, ecco Pravettoni, detto Pancarrè Nocciolone, sussurrarci di nuovo mentre si addormentava sulle note dei Rage Against the Machine: se dite no, in MINIERA! Era un’offerta che non potevamo rifiutare anche se a riguardo delle nostre incertezze, il tour manager Jean Claude ha dichiarato: Noooooooooooooooooooooooooo, Padova noooooooooooooooooooo!!!”
Ancor più difficile è stato contattare l'altra metà del gruppo, notoriamente asociale, irritante e... dispettoso! “Stavo pensando ai cosiddetti 'azzi mia quando mi è arrivata una telefonata del manager dei Pearl Jam dicendomi che ci voleva per l'apertura a Padova. Inutile dirvi che gli ho sbattuto giù l'apparecchio. Non so che ora fosse dalle loro parti ma quando faccio colazione e ho tra le fauci un krapfen ripieno di crema chantilly, nessuno e ripeto nessuno, si deve e può permettersi di interrompere il mio idillio col mondo”.
Se Desirè Sigurtà si era un po' calmata, Luca appare decisamente sopra le righe: “Io non so chi si credano di essere questi Pearl Jam e spero per loro che il 24 giugno non faccia troppo caldo e non ci siano zanzare. Farlo un mese prima, no vero, maremma stratocaster?!?” rincara l'artista lidense, “Capisco che questi debbano fare i fighi rockettari ma se mi fanno iniziare a suonare più tardi delle 9 di sera, beh, il tornado che colpì il Jammin Festival veneziano sarà una carezza primaverile in confronto”. Parole che inquadrano i Finalmente Melissa allo stato puro, una band che per potenza musicale e anarchia solo i leggendari Pluto riescono a tenergli testa.
Vorrei chiudere l'intervista qui ma il mio capo mi ordina di risentire entrambi punzecchiandoli sul nervo scoperto. Che cosa farebbero se prima di andare on stage incontrassero Michael Fassbender e Alicia Vikander? “Gli dedicherei Love Boat Captain. Lui è sempre stato il capitano del mio cuore in tempesta” sussurra Desiree. “Pianterei il concerto seduta stante e me ne andrei in Chianti con Alicia" sbotta Luca, "Se lo facciano da soli lo show - st'altri sciopai - (gergo veneziano: questi altri imbalsamati, ndr). Quanto alla mia partner musicale, solo quando si avvicinerà alla classe di Mel C allora potrà avere l'ultima parola!”.
Condoglianze cari Pearl Jam. A nome dell'Italia intera vi chiediamo scusa per l'esistenza dei Finalmente Melissa.
"... Così tu te ne sei dovuto andare e io sono dovuto restare qui/ Dev'esserci una porta aperta/ Da cui tu possa tornare" ... Come Back dei Pearl Jam ispira, il resto tocca a me.
Non credo esista e dubito ci sarà mai un momento della mia vita che non sappia associare a una canzone dei Pearl Jam. Più di ogni altra, la rock band di Seattle incarna il crescendo della mia esistenza. Oggi, questa è un'altra storia ispirata dalla poetica Come Back (2006, Pearl Jam). Questa a ben guardare non è la mia storia. Tu ti sapresti riconoscere? Non sarebbe da tutti. Mi sento trascinare anche in questo momento. Sulle vette dai dialetti impronunciabili, ecco un episodio capace di far rinascere onde e domani. Ho fatto abbastanza ma non è l'inizio. Ho fatto abbastanza e ho voglia di andare avanti.
ELEGIA DEL RITORNO
quale età dovesse avere
la mia vita, non lo saprei dire
nemmeno oggi
però di sicuro era ancora il tempo
delle lettere
e tigri bianche
a rischio d'estinzione
le aule portano il nome
per un'eternità di passaggio,
le parole nascoste
viaggiano finché qualcuno
non decida
sia arrivato il momento
di leggerle... e così le potrai
tramandare... e così
ti potrai interrogare
a quante rocce
hai legato la tua memoria
ormai indicata
come quel tempo
che a breve non ci sarà più?
Adesso non potrai
più dire che non sia avvenuto
… adesso lo sai
che non potrai più dire
che non sia accaduto
ho pensato al significato
di quelle parole
ma ho preferito concentrare
la mia attenzione
su quello che solo noi possiamo
comprendere... non significa forse
questo essere dei limpidi pionieri?
Quando mi successe
di cominciare ad allungare il passo
avevo fatto indigestione
di ideologie e impegni a breve termine... a
quel tempo
il sole non ne voleva proprio sapere
di spostarsi ma tu rimasi lì
comunque, oggi invece
la battigia ha già fatto posto
alle tue nuove orme...