Il booklet di Merkin Ball (Pearl Jam) |
di Luca Ferrari
If just once, I could feel loved (Se per una volta mi sentissi davvero amato) cantava la voce rabbiosa di Eddie Vedder nella malinconica I got ID, direttamente dall'EP Merkin Ball (1995) suonato insieme ad alcuni membri dei Pearl Jam e alla chitarra distorta dell'amico Neil Young. Un gesto per "ricambiare il favore" al rocker canadese che li aveva scelti per il suo album Mirror Ball, pubblicato nello stesso anno pochi mesi prima. I got ID, una canzone ruvida e dolorosa. Una canzone ascoltata troppe volte in momenti non particolarmente ottimistici.
La vita di una canzone non si placa con le mode. È semplicemente eterna tanto quanto l'anima di chi l'ascolta. Oggi I got ID è diventata qualcosa di più. Oggi quella canzone ha raccolto nel suo oscuro abbraccio un ulteriore significato e per giunta a poche ore di distanza dal live dei Pearl Jam allo stadio Euganeo di Padova. Nello stereo c'era il doppio cd Rearviewmirror: Greatest Hits 1991-2003. Poi è arrivata lei e non ho avuto dubbi su cosa avrei dovuto fare. L'ho fatto e ancora una volta calde lacrime hanno cominciato a graffiare i miei occhi, sebbene in modo differente.
CI HANNO VISTO INSIEME
Hai mai inseguito un aquilone
senza sapere
come si faccia a cadere? … Vorrei
poterti raccontare
di aver conseguito
il brevetto di raccoglitore di stelle
ma non sarebbe poi vero
e le bugie
non sono state mai state i miei remi
non sono state mai state i miei remi
onde di sabbia… zaini
traboccanti di orologi
senza ticchettii… una domanda
senza persecuzioni
e una certezza di non amore…
quale altro frastuono
dovevo sprigionare
per farti intendere ciò che avevo dentro?
Faccio la conta
delle formiche che hanno usato
le mie gambe
per tornare nelle proprie tante… cancello
i documentari
che hanno rimpiazzato
i cartoni animati
con cui intrattenevo le sedie vuote
del mio domani
sono andato avanti
ma non mi fermavo mai a chiedermi
il perché, e quando
mi guardavo intorno per capire
se ci fosse davvero dell’amore
attorno a me, non ero
nemmeno capace di chiedere l’autostop
e addormentarmi
nel buio di qualche vacillamento
adesso sono vicino a te… posso sentire
il dondolio di una nuova pagina… è
stato istintivo e l'ho fatto per quel me
laggiù... ho cullato anche me stesso...adesso
il dondolio di una nuova pagina… è
stato istintivo e l'ho fatto per quel me
laggiù... ho cullato anche me stesso...adesso
che sei tra le mie braccia
userò sempre lo stesso foglio
userò sempre lo stesso foglio
ma andremo avanti insieme...
(Venezia, 24 Giugno ’18)
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