Zach de la Rocha (cantante RATM) nel videoclip di Guerrilla Radio |
di Luca Ferrari
Potenti. Combattivi. Implacabili. A cavallo tra gli anni '90 e il terzo millennio i Rage Against the Machine furono una devastante macchina di contestazione al sistema. Sempre fedeli a se stessi e alle proprie ideologie, pubblicarono tre album. Se nei primi due dischi la componente rap era più predominante, nell'ultimi lavoro The Battle of Los Angeles (1999), il rock salì in cattedra e ciò che ne uscì, fu un lavoro capace di alzare ulteriormente il grido di protesta di quel movimento nato come "popolo di Seattle" e, più in generale, incarnando chiunque cercasse un sound universale contro le ingiustizie. Di quel disco, oltre a Testify e Sleep Now in the Fire, i cui videoclip furono entrambi diretti dal regista premio Oscar, Michael Moore, c'era anche Guerrilla Radio.
Correva l'autunno 2001 e il videoclip di quest'ultima canzone inziziò a circolare su MTV. Avevo sempre stimato i Rage Against the Machine ma né il loro primo omonimo (1992) né il successivo Evil Empire (1996) mi avevano conquistato. Troppo presente la componente rap metal per i miei canoni. The Battle of Los Angeles invece, segnò il legame. Il videoclip di Guerrilla Radio è qualcosa di strepitoso. Se in principio la band suona su uno sfondo bianco in contrasto con immagini/ di ricchezza, globalizzazione e sfruttamento, via via il colore passa a un "nero infuriato" sempre più pompato fino a sfociare un'autentica minaccia ai potenti, dove Zack grida che ora "nemmeno l'inferno ci potrà più fermare". Tom Morello suona con una maestria quasi imbarazzante e il suo assolo ha dell'incredibile; la sezione ritmica potrebbe anche spaccare la pietra.
Dalle piccole battaglie sociali-locali ai conflitti su scala mondiale, se c'è un gruppo capace di alimentare il desiderio di giustizia, quello è il combat-rock di Zack de la Rocha (cantante), Tom Morello (chitarra), Tim Commerford (basso) e Brad Wilk (batteria). Difficile trovare una band capace di unire il punk politico dei Clash all'esplosività rap, canalizzata in un messaggio sempre autentico di denuncia. E la stessa Guerrila Radio infatti, è dedicata all'attivista e giornalista Mumia Abu-Jamal, membro delle Pantere Nere, condannato all'ergastolo per omicidio, sulla cui imputazione persistono tutt'ora molti dubbi. In questo momento nuove guerre insanguinano il mondo. Nel piccolo troppe voci non vengono ascoltate. E se decidessimo noi di alzare il volume?...
ESODO SPROFONDO E SILENZIATO
che cosa sai del mio domani?
pensavo che l’accerchiamento
fosse finito… pensavo
fossimo solo volutamente
nemici... pensavo
che almeno il tuo sangue
non fosse disonesto
sono arrivato piangendo,
non mi troverai all’ultimo capoverso
delle tue preghiere
mi sono alzato, urlando
… chi c’è da così lontano
che vuole spiegarmi
quello che sto provando…
non respiro
e sto morendo… mi
faccio pena
perché non sono ancora scappato
non ho più niente da perdere
e avreste dovuto capirlo
…
non ho più niente da dare
in cambio... stato di digressione
costante, benvenuti tra
le scatole nere contraffatte
sigillate al posto delle stelle
e le spiagge
adesso hanno iniziato a sputare via
perfino gli avanzi di chele
… e le bombe
adesso nemmeno avvisano più
chi stanno per uccidere
che cosa sai
di quello che sono stato?
che cosa sai
della lavanda che non potrà più ricrecere
sotto le mie finestre?
...
non mi sto tirando indietro,
non appartengo a nessuno di voi
(Venezia, 12 Ottobre ‘23)
Tom Morello (chitarrista RATM) nel videoclip di Guerrilla Radio |
Brad Wilck (batterista RATM) nel videoclip di Guerrilla Radio |
Zach de la Rocha (cantante RATM) nel videoclip di Guerrilla Radio |
Tim Commerford (bassista RATM) nel videoclip di Guerrilla Radio |
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