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venerdì 6 novembre 2020

Gli assurdamente grandiosi The Presidents of the United States of America

The Presidents of the United States of America nel video di Lump
In attesa di conoscere il nome del 46° inquilino della Casa Bianca, mi sparo Lump dei mitici The Presidents of the United States of America. Una band assurda e grandiosa. 

di Luca Ferrari

Scatenati, rockettari di prim'ordine, impossibile da etichettarli in uno stile preciso. The Presidents of the United States of America sono una di quelle band più uniche che rare, appartenenti a quel non-genere che ha visto esprimersi in questa dimensione anche altri gruppi come Primus o Radiohead. Canzoni scoppiettanti e video azzeccatissimi, a cominciare da Peach, tratto all'album di debutto che porta il loro stesso nome (1995), dove i tre musicisti Chris Ballew (lead vocals, basso), Dave Dederer (chitarra, backing vocals) e Jason Finn (batteria, backing vocals) si trovavano ad affrontare dei temibili ninja. 

Ma ciò che dei The Presidents of the United States of America mi ha sempre colpito fu la loro provenienza (appartenza), la città di Seattle, e parliamo di una band il cui primo album uscì a metà degli anni Novanta. Seattle, la culla di band del calibro di Nirvana, Soundgarden, Mudhoney, Alice in Chains e Pearl Jam. E proprio contro il cantante di questi ultimi, Eddie Vedder, i PUSA a ragione si scagliarono, accusandolo di fare il paladino della loro città, salvo poi di aver tifato nelle finali di basket NBA'96  i Chicago Bulls di Michael Jordan e Rodman (di cui era amico), invece che per i Seattle SuperSonics di Gary Payton e Shawn Kemp, cui al contrario il trio aveva scritto la canzone Supersonics per celebrare l'evento.

In quel primo grandioso album, che vedeva anche una strepitosa e originale cover di Kick Out the Jams dei leggendari MC5, a trascinare un pubblico variegato, c'era anche Lump. Un sound energico che vedeva i tre The Presidents of the United States of America suonare su una chiatta a Elliot Bay, nel Puget Sound, davanti alla loro amata Seattle di cui si riconosce chiaramente lo skyline, Space Needle incluso a fine video. Ecco, mentre il presidente uscente Donald Trump continua a piagnucolare accusando chiunque di brogli e lo sfidante democratico Joe Biden attende la vittoria, io mi sparo a massimo volume Lump dei The Presidents of the United States of America, Immaginando di riuscire a invitarli a Venezia e suonare Lump a bordo di una caorlina lungo il Canal Grande. 


VE LO SPARO, MI SPARTISCO

spiegatemi la differenza
tra un bombardiere
e un lanciarazzi, oggi
vorrei sedermi accanto a voi
senza sapere
chi siete per davvero

Che senso ha
ascoltare i vostri dettati
quando ci sono persone
che non conoscerete mai?
Chi se ne frega
dei vostri sorrisi quando per vincere
dovrete promettere
che tanta gente morirà?

Vorrei avere una palude
e un universo... vorrei potermi
spostare solo sull'acqua
senza dovervi mao stringere
la mano... Vorrei stare
in silenzio e sapere che qualcosa
domani sarà differente

Prestami il tuo potere
e non farò i tuoi stessi danni,
fammi provare la tua boria
e me ne starò in divano
per tutta la durata del tempo
in cui sarò osannato

ho vinto io, ha vinto lui...
lui è stato sleale, io sono un fasullo
di fede... Lanciami
il tuo aldilà, ho voglia
di crogiolarmi nella disputa
di chi sarà l'ennesimo despota
della nostra contraffazione

sono pronto, e sono ispirato
sono irato, sono sul plateatico giusto
fatemi spazio
adesso tocca a me... fatevi da parte
mi sono appena caricato
(Venezia, 6 novembre '20)

 
Presidents of the USA, Lump

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