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martedì 19 novembre 2024

Holy Wars (Megadeth) - Brother will kill brother

Megadeth - Holy Wars.. The Punishment Due

A più di trent'anni dall'uscita dell'album Rust in Peace (1990, Megadeth), il testo di Holy Wars è ancora tragicamente attuale nella vita bombardata di troppi popoli. 

di Luca Ferrari

La storia si ripete, dal singolo alla moltitudine pilotata. Agli inizi degli anni '90 l'heavy metal politico dei Megadeth non risparmiava attualità verso un mondo che sì, sembrava avesse voltato pagina dopo la caduta del muro di Berlino, ma in contemporanea, a un po' di latitudini più in là oltre l'ex-cortina di ferro, continuava a mietere vittime. Da quando venne pubblicato il possente Rust in Peace, è cambiato tutto, eppure la gente si comporta come se ogni cosa fosse uguale. Protesta allo stesso modo come se il loro impegno nelle sicure strade del proprio Paese, potesse cambiare qualcosa o ispirare non si sa bene quale fallace rivoluzione. No, non sta accadendo nulla di tuto ciò e a quei genitori che oggi seppelliranno il loro bambino, della nostra presa di coscienza non gl'importa un bel niete. Oggi, nel 2024, i fratelli si scannano ancora senza pietà. "Either way they die, they die" canta Dave Mustaine nella sempre tragicamente troppo attuale Holy Wars... "In ogni caso muoiono, loro muoiono".


BROTHER WILL KILL BROTHER

complici nel nostro attivismo inconcludente... complici

nella lunghezza delle nostre coperte

ricamate di promesse

e orrori trascurati... è la gerarchia

della disumanità, quando anche l’ultimo

lembo di terra

sarà inondato del loro sangue,

qualcuno sarà appagato

e si troverà un altro vicino

a cui rifiutare

quella stessa fasulla pace che invocate

nell'ossessione

della vostra testimonianza seriamente, perché dovrei fare qualcosa? se proprio devi andare avanti, annullerò

ogni pensiero... Comparirò

dalla sabbia senza nessun

preavviso...


vi sembro abbastanza stordito?

Ho rinunciato a combattere,

perché avrei dovuto agire diversamente?

fanno già tutto loro…

di chi pensi io stia parlando?

Credi davvero 

che me ne starò per le strade

a crogiolarmi

nelle bugie più politicamente accettate

solo perché mi sono convinto

che gli angeli posseggano i nostri più prolifici connotati?


ho rinunciato a vivere

per molti anni, e forse

è ancora così… ho rinunciato

a tutto quello

che mi avrebbe concesso macigni

per collegare più strade


questa è la mia casa,

non è stata ancora distrutta… sanno

chi siamo... ci hanno già pensato… potete appendere tutte

le bandiere che volete, una bara

si è già sovrapposta a un'altra 


non voglio i vostri frammenti

... ecco, qualcuno

si sta già avvicinando

e stai pur certo che non sarò

così amichevole... nella bava

dei giganti, che cosa

è rimasto a cui rinunciare ancora? Il tempo degli errori

non prende più ordini da nessuno                                                (Venezia, 19 Novembre '24)


Megadeth - Holy Wars 

giovedì 17 ottobre 2024

Veruca Salt - Volcano "Reyer" Girls

Combattive ed esplosive, proprio come le alternative rock Veruca Salt. La graffiante Volcano Girls sembra proprio scritta per loro, le giocatrici di basket della Reyer Venezia.

di Luca Ferrari

Decise. Unite. Combattive. Le giocatrici della Reyer Femminile sono proprio come l'alternative rock band Veruca Salt. Nel 1994, insieme a dischi strepitosi tra cui No Need to Argue (The Cranberries), Vitalogy (Pearl Jam), Experimental Jet Set, Trash and No Star (Sonic Youth), uscì anche American Things, l'album di debutto del gruppo anericano, capitanato dalla chitarriste-cantanti Louise Post e Nina Gordon. Tre anni dopo, fu la volta di Eight Arms to Hold You (1997), il cui primo singolo estratto è Volcano Girls, puro rock adrenalinico. Negli ultimi due anni mi sono avvicinato moltissimo alla pallacanestro, umanamente e culturalmente, aprendo anche la sezione "Rock & Basket" su questo sito. Ad alimentarne la passione, anche la squadra femminile della Reyer Venezia, e proprio la canzone Volcano Girls sembra scritta appositamente per loro. Apoteosi, quando cantano ringhianti "Volcano girls, we really can't be beat/ Ragazze vulcano, non possiamo davvero essere battute", e lì davvero riesco a rivedere le imprese di queste giovani atlete sotto canestro. Un gruppo che anno dopo anno, è diventato qualcosa di molto più profondo di una semplice squadra, proprio come le Veruca Salt.

UN’ALTRA VOLTA INSIEME

è un gioco… è una sfida...

un'azione di costante orgoglio condiviso… una 

fiaba in costante aggiornamento… è

una storia estroversa

e trionfale... zero preamboli

né mitologie da zattera


sulla terra della mia casa,

è sicuro che farò ritorno… non sono 

intimorito

perché questo è il mio posto… è

la verità più immediata

di un tuono rossastro appena

rincuorato


siete arrivate a questo punto

della vostre vite… un granitico respiro

dopo l'altro... il mare leonino

onnipresente sull'estro

più sinceramente combattivo


è facile rivolgersi ai santi

quando l’esercizio del cronometro

impone la redenzione…


candida libertà, 

non so che farmene delle coccole ai miracoli

… i colori Collodiani della memoria

richiamano all'alba più gestuale di una stella condivisa


potrei arrendermi

ma ho deciso di non essere

d’accordo col resto

del mondo… metteteci

alla prova, le vostre mani

che si uniscono sono il cammino decisivo...

(Venezia, 17 Ottobre ‘24)

Veruca Salt - Volcano Girls


martedì 15 ottobre 2024

Lady Gaga, the Joker is me

Joker Folie à Deux - Arthur Fleck (Joaquin Phoenix) e Harleen Quinzel (Lady Gaga)
Quando il sentimento è forte, niente e nessuno può tenere separate due anime. Nel caldo e adrenalinico canto di Lady Gaga, The Joker, c'è tutta la passione di chi lotta per l'amore.

di Luca Ferrari

L'amore chiama. L'amore chiede. L'amore domina. Il mondo lì fuori è troppo spesso costellato di fionde graffianti. "Joker: Folie à Deux" (2024), il nuovo film di Todd Phillips presentato all'81. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, racconta in primis una storia d'amore. Una storia dirompente capace di andare contro tutto e tutti. Una storia d'amore che ha il potere di sbriciolare qualsiasi ostacolo si frapponga sulla strada dei due protagonisti. Lì fuori, c'è un mondo che confonde la disonestà con i buoni sentimenti. I sentimenti non possono essere più schiacciati. I sentimenti non devono per nessuna ragione venire meno. Niente e nessuno può e deve frapporsi nel buon cuore delle persone. Non m'importa di quello che hai trovare nel mazzo. Nessuno ti obbliga a giocare con le carte che hai ricevuto. Solo tu puoi davvero decidere qual è la strada che intendi percorrere in questo preciso istante della tua vita.


LA SPADA NON FA ERRORI


storia di coraggio

e profonda altrui ammirazione…

nenia sofferente

e mai arrendevole…

tu, donna nel mondo,

è la tua danza

fatta di passi ed emozioni...

tu, donna di questo mondo,

hai un cuore

che in pochi si meritano

di ammirare


Donna... sono testimone

della tua storia... Donna,

sono il primo testimone

della tua audacia


Riprenderai anche la tua culla...

dal fondo purpureo

dove i sassolini della battigia

si bagnano a ritroso


i missili lanciati

continueranno a frantumarsi a terra

… adesso quei missili si perdono nello spazio che hanno costruito senza domani

... e quei missili lanciati

non ti potranno più impedire

di tornare a casa

dove i caldi raggi del tramonto

si stringono ai vostri ricordi

più eternamente materni


Sento il tuo cuore tra sogni

e dimissioni … è la tua vicinanza

che mi fa risvegliare

… è la tua forza

con cui potrai plasmare ogni alba


i patti col destino sono muse abusate

incapaci di distinguere

un precipizio dal sangue più calorosamente

mattiniero

non assisterò al tuo cuore

sbriciolarsi

per loro... voleremo sempre dentro-fuori

le onde,

e avrai la tua vita felice

(Venezia, 14-15 Ottobre ‘24)


Lady Gaga - The Joker

Joker Folie à Deux - Arthur Fleck (Joaquin Phoenix) e Harleen Quinzel (Lady Gaga)

sabato 5 ottobre 2024

Suede, solitaria Saturday Night

Suede - Saturday Night

È sabato sera a Londra. Su e giù per la tube, orde di malinconici si aggirano. Vagano. Risorgono. Non c'è domani. C'è solo il malinconico sound solitario di Saturday Night (Suede).

di Luca Ferrari

È probabilmente una delle canzoni che ho più detestato da quando la vidi. Loro, gli Suede, emblema di quel Brit Pop che da ventenne non tolleravo proprio, poiché segnò il cambio generazionale da Seattle all'Inghilterra. E loro, gli Suede, esportatori di un sound malinconico-elettronico, non li potevo proprio reggere. Emblema di questa band, la sofferente Saturday Night (dal 3° album, Coming Up - 1996) di cui gran parte del videoclip si svolgeva nella tube, la metropolitana londinese, di cui viene immortalata la fermata di Holborn insieme (anche) al cantante Brett Anderson. Questa canzone ha sempre evocato ricordi di vite incompiute, schiacciate dalla pesante eredità di un passato che non lasciava spazio ad alcuna nuova radice. Lì sotto, per quelle strade solitarie così dannatamente romantiche, molti di noi hanno sacrificato qualcosa di amorevole nel nome di un'immortalità logorante e incongruente con qualsiasi stella scoperta. Potrei rivedere in non so quante città, i miei passi che fanno ritorno verso nessuna casa, credendo che bastasse credere nel sogno più dolce, per ricominciare lontani in qualche letto a castello dolcemente preparato.


Suede, era il 1996 o giù di lì quando imperversavano insieme ai colleghi d'oltremanica Oasis, Blur, Verve e Radiohead. Di lì fino alla fine del 1998 avrei vissuto, forse, i miei anni più estremi sul fronte della solitudine. Ogni tanto su MTV girava ancora Saturday Night e ogni volta che l'ha incrociavo, alla fine, nemmeno cambiavo più canale. Sapevo perché mi facesse male ascoltarla. Sapevo che mi avrebbe lasciato a terra, ma avevo poco con cui ribattere. E mi rendo ancora bene quanto abbia vissuto una vita simile al protagonista del videoclip di questa canzone. Ma come ho anche scritto in questo sito, di recente mi sono aperto al mondo della pallacanestro dal punto di vista culturale e non (vedi la sezione Rock & Basket), e proprio oggi, ho caricato una storia su Instagram sulle partite odierne con sottofondo di Saturday Night. Da lì, ecco l'ispirazione di questo articolo. Ma questa sera non sarò da solo a vagare per una città caotica alla ricerca di un'impossibile felicità. Questo sabato sera, sarò insieme a mio figlio e mia moglie, a guardare le nuove imprese della Reyer femminile

UNA BOCCATA DI SOLITUDINE ESTREMA

È l’amore che non c’è...

è l’amore che fragilmente, non esisteva

... e non eravamo mai pronti

…. e ognuno al mondo

ci sembrava più forte

delle nostre emozioni ... e ognuno al mondo

ci sembrava meno solo di noi

… e ogni bacio

che indugiava sulla scala mobile

più lontana, era una lettera

che avremmo smesso di scrivere

… e ogni avviso

di strada interrotta

avrebbe dovuto insegnarci

a non essere 

così definitivi con il nostro futuro

e quando

finalmente le porte non si aprivano

più, c'era una tomba,

c'era una lacrima senza nome... senza margini né volontà di recesso... e

ti sei mai chiesta

perché siamo stati così diagnostici

con il nostro futuro?

E quando finalmente il tunnel

si estraniava da ogni pensiero a se stante,

nessuno era più pronto

nemmeno per evacuare

l’ultima boccata di solitudine


… E se in uno di quei giorni

mi avessero detto

che me ne sarei andato

da tutto questo, perché

le avrei dovuto credere? Avrei

continuato a scrutare

il mondo dalla mia opaca incredulità,

rimandando la felicità

a non so nemmeno perché né quando... (Venezia, sabato 5 Ottobre ‘24)

Suede Saturday Night

Suede Saturday Night

domenica 25 agosto 2024

Seguendo i nostri cuori... Dreamer (Lakelands)

 Anna Shirley (Amybeth McNulty)

Tornare sull'isola del Principe Edoardo (Canada). Un sogno (d'amore) diventato realtà... ascoltando Dreamer (Lakelands), insieme ad Anna ShirleyLucy Maud Montgomery. 

di Luca Ferrari

Questo è uno scritto che parla di sogni. Quei sogni che magari non si realizzano mai ma questa volta è stato tutto ancora più meravigliosamente intenso. Questo è un testo che parla di sogni realizzati ma non scriverò cose del tipo, "l'importante è crederci". Questa è la storia di un sogno che ho immaginato e ho realizzato insieme a voi. Questa è la storia di un sogno "NeilYounghiano" che ha un'unica tonalità: l'amore. Questa è la storia di una persona qualunque che è venuta da lontano ed è arrivata all'improvviso. Questa è la storia di Anna Shirley e la canzone Dreamer (Lakelands) che racconta la serie Anne With an E (la nostrana Anna dai capelli rossi), direttamente dai romanzi di Lucy Maud Montgomery. Questo è un sogno che si è sposato con la realtà più meravigliosa. Questa è la storia del mio ritorno sull'isola del Principe Edoardo (Prince Edward Island), in Canada, e di una indimenticabile corsa fatta con i piedi nell'acqua marnosa sulla costa dell'Argyle Shore Provincial Park. Parla solo il cuore e quello che provo insieme a voi.



HO SEGUITO IL MIO CUORE INSIEME A VOI

la nostra grande storia di un sogno

che voglio realizzare ancora…


storia delle mie radici

che ho trovato

e non riesco a dimenticare


l’amore ha puntellato

i miei passi fino a questo porzione

di mondo… è l’amore 

che ho sempre

desiderato... e l'amore ha definitivamente ammainato

le sue vele più oscure

lasciandomi

entrambe le mani occupate...


di che colore

è adesso il mio cuore rosso?

Oh, non posso credere

che non tornerò più qui… Dimmi

che anche tu

vorrai ancora guardare questo orizzonte

mentre ci stringeremo sempre più amorevoli


non so come siamo

arrivati fino qui… ci siamo

fermati… siamo stati noi

a dettare le coordinate

al destino... ho sentito qualcosa

dentro di me,

c’eri tu e c’eravamo noi


il mio cuore 

è tornato fino a qua... quali sogni

mi restano

ancora da realizzare?

Il mio cuore è tornato

insieme a voi


ho fatto quello che sentivo… ho

seguito il mio cuore

e c’eravamo meravigliosamente noi

(Argyle Shore Provincial Park -

Prince Edward Island, Canada - 12 Agosto ‘24)

Lakelands - Dreamer

Argyle Shore Provincial Park (Prince Edward Island, Camada) © Luca Ferrari
Argyle Shore Provincial Park (Prince Edward Island, Camada)© Luca Ferrari
Argyle Shore Provincial Park (Prince Edward Island) © Luca Ferrari

venerdì 19 luglio 2024

Come On Down (Green River), l'amore è ovunque

Il 19 luglio 1994 scrissi la mia prima poesia. Trent'anni dopo celebro le mie parole con il sound distorto della scena underground di SeattleCome on Down (Green River). 

di Luca Ferrari

Un'emozione potente e annichilente. Un bagliore di oscurità veritiera e autentica. L'inizio di un viaggio fino a un attimo prima, nemmeno immaginato (né desiderato). Il 19 luglio 1994 la penna colpì la carta per la prima volta. Tutto il resto, adesso, sono trent'anni successivi. E se non avessi iniziato a scrivere, che cosa avrei fatto? Me lo sono chiesto ogni tanto. C'è stato un tempo in cui mi sentivo un predestinato. Solevo ripetere "Non ho una vita, ho un destino". Nel giorno in cui 30 anni fa ho iniziato a scrivere, raccolgo un po' le idee ma il mio pensiero è uno scorrere impetuoso nel presente, sguazzando felicemente nella vita che mi sono costruito anche grazie alla penna, sebbene con alterne fortune. A coronare questo giorno, una band di cui non avevo mai scritto fino ad ora su Live on Two Hands, eppure di fondamentale importanza (non solo per il sottoscritto). Il gruppo che diede un contributo cruciale alla scena alternativa della Seattle di fine anni '80/primi anni '90, i Green River.

Come On Down inizia semplicemente distorta, garage e punk. La potenza sale, poi seguita da un cantato quasi biascicato-sussurrato e quindi esplode in un fragore di decibel tra rabbia sonora e delicatezza verbale. All'epoca della mia prima poesia, il 19 luglio 1994, non avevo la minima idea di chi fossero i Green River. Ci sarei arrivato di lì a un paio d'anni, eppure quando ho pensato a quale canzone potesse celebrare al meglio i miei 30 anni di scrittura, mi è subito venuta in mente Come On Down, primo singolo dell'omonimo EP (1985). I motivi di questa scelta sono piuttosto elementari. È la prima canzone pubblicata di una band che diede poi vita a quel movimento rock che segnerà per sempre la città di Seattle. È una canzone che parla di andare giù in senso metaforico, e nulla come il rock mi ha trascinato in un'altra dimensione. I componenti sono alcuni dei musicisti che ascolto da una vita e che ho stimato fin dagli albori, a cominciare dal cantante Mark Arm, e il chitarrista solista Steve Turner, poi entrambi nei Mudhoney. Due persone che ho avuto l'onore di incontrare in quella che è stata l'intervista più sentita di tutta la mia attività giornalistica

L'altro chitarrista dei Green River è Stone Gossard, futuro membro dei Mother Love Bone, Temple of the Dog e Pearl Jam, sempre al fianco del bassista Jeff Ament, Green River inclusi. Mi è sempre piaciuto Stone perché lontano anni luce dagli stereotipi della rock star. Un viso qualunque della porta accanto capace di suonare in modo strepitoso. I suoi progetti paralleli ai Pearl Jam hanno sempre prodotto musica di altissimo livello, a cominciare dai Brad del compianto Shawn Smith (1965-2019). Stone Gossard è per certi versi l'emblema del rock come l'ho sempre sentito. La semplicità al potere. Come On Down fu l'inizio per la Seattle più conosciuta, e oggi, trent'anni fa, andava in scena il mio battesimo delle parole. Guardate la foto in primo piano. Scrissi il verso della canzone (sbagliato) in una di quelle eterne giornate solitarie senza nessun avamposto verso il domani. Appiccicato sul vetro del bagno. Una di quelle notti dove la bussola dei sogni s'incastrava tra sali e scendi ed ermetismi più estremi.

"Lift your eyes to the skies above
Come on in, feel my love
A little bit here,
a little piece there
Pieces of love everywhere... [...]
                             
Sinceramente non ho idea se il video qui riportato da Youtube fosse quello originale, ammesso che ce ne sia mai stato uno, o meno. L'ho visto e mi è piaciuto. L'ambientazione così onirico-psichedelica, tale da riecheggiare i demoni della futura serie I segreti di Twin Peaks di David Lynch, ambientata a North Bend (Wa), poco distante da Seattle.

Ci sono stati anni dove pensavo che la mia vita sarebbe stata sempre e solo scrivere. A dispetto di certi desideri innocenti, dentro di me non mi sentivo adatto a una vita familiare (quanto è bello ricredersi alla grande, ndr). Il 19 luglio 1994 iniziai a scrivere in inglese su fogli grandi a quadrattini colorati e fin da subito la struttura delle strofe dei testi di Nirvana e Pearl Jam mi penetrò talmente dentro che divenne una caratteristica del mio stile, sebbene del tutto estraneo a una qualsiasi affinità musicale. Senza nessuna presunzione, mi sentivo l'erede delle lyrics di Eddie Vedder, Kurt Cobain, Michael Stipe (R.E.M.) e Neil Young. Scrivere ha cambiato tutto nella mia vita. Io sono cambiato scrivendo. Adesso sono anni che non pubblico più nulla e nemmeno ho interesse a farlo. Ho smesso di cercare il mondo. Semplicemente, quella sensazione di amore dissolta nel vuoto, ha trovato la vi(t)a e l'anima nell'esistenza più autentica. 

...PIECE(S) OF LOVE EVERYWHERE...

tremuli passi, esondazione

di dolore a brandelli

senza bandiera... È un "no", non sono saggiamente andato avanti e riesco ancora 

a ricordare troppi giorni

… è sempre stato

un conglomerato tutto di forme e memorie,

quando vedo le ombre

nell'immagine longilinea

le mani gracchiano

in una (p)resa scomposta

che vorrebbe dire, altrove…

sono esattamente dove volevo

essere… sono dove

sono sempre stato… l’agonia della mia noia

ha conosciuto

l’ardore di una porta

galleggiante… anche la similitudine

di un desiderio

scambiato per un rimorso

è naufragato

nell’anomalia di una rivolta

scovata oltre i troppi arrendevoli sé…

andremo avanti

insieme questa volta... Ognuno di quei momenti

recava un gesto di attesa,

ogni ricerca ha trovato una fine

nell’ultimo sguardo

prima di essere sognato

dai sogni… Sono rimasto

al di qua dello specchio

provando a cadere ancora di più,

fili energetici sradicati,

e senza alcun conteggio

né incitamenti ad altro… è

un momento di non-confusione

… piante maneggiano nuove radici... è la profondità

dell'amore

tra le estremità di una lacrima

eterna...

(Venezia, 14.37, 19 Luglio 2024)

Green River - Come On Down

Murazzi, Lido di Venezia © Luca Ferrari

Il cd dell'EP Come On Down (Green River) © Luca Ferrari

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