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giovedì 4 aprile 2019

Profondamente Kurt Cobain

Kurt Cobain © electricguitarhub.com
25 anni fa Kurt Cobain disse addio al mondo. Il giovane cantante-chitarrista dei Nirvana si tolse la vita lasciando ai posteri una lettera e molta musica grandiosa. Era il 5 aprile 1994.

di Luca Ferrari

Perché la sua fine fu il mio inevitabile e doloroso inizio. Perché in quelle note fatte di ruggine e rugiada trovai un'enormità della mia vita, quella vita che nessuno mi voleva riconoscere e anzi, facevano di tutto perché rimanesse sommersa. Una volta mi feci una cassetta da 60 minuti interamente con la canzone Lithium. Ascolto continuo. Tra Smells Like Teen Spirit e Come As You Are, c'era lei. La voce di Kurt Cobain graffiata fino a quasi a sanguinare. Il sound esplosivo come in quell'epica performance della suddetta canzone iniziata con il finto intro dell'allora inedita e censurata Rape Me, per poi chiudere con Chris (Novoselic) messosi KO dopo il lancio di basso e Dave (Grohl) che pestava la batteria come un ossesso.

Riavvolgendo le tante bobine della mia esistenza, ripenso a quelle canzoni che mi fecero sentire meno alieno. Alla fine riuscii perfino a passare per la tua città natale, Aberdeen (Wa), ma senza quell'aurea da misticismo o cose simili. Semplicemente ero in viaggio con delle persone speciali. Col passare del tempo la musica dei Nirvana e il ricordo di Kurt Cobain divennero difficili da gestire a livello interiore, anche perché ero sicuro di poterne raccogliere l'eredità a livello poetico, cosa che non accadde. Ogni tanto spuntano fuori ed è una marea senza direzione, come le sue lyrics. Uno stile inconfondibile il suo che influenzò il mio modo di scrivere poesie, quelle che ormai scrivo su Live on Two Hands, ispirato dall'ancestrale arte della musica.

Non ti sarebbero piaciute queste celebrazioni, e anch'io dunque sarei stato disprezzato dalla tua noncuranza ma mi puoi credere, sono sincero. Lo sono sempre stano. Non posso farne a meno. Prima di Pearl Jam e Neil Young, c'eri tu. La tua musica prese quel poco che rimaneva di me e lo scaraventò via, lontano da tutto e tutti. Prima di chiunque altro c'eri tu. Abbiamo camminato insieme senza sosta né alcuna volontà di assoluzioni. Marchi tatuati su ogni parte dell'anima scorticata, a ribadire il disastro di un mondo senza più senso. Sei la sola persona che non conosca cui mi sento di dare del "tu", perché insieme la solitudine cambiò forma. Rifiutò la luce del sole, e iniziò a sedersi a fianco di candele e comete. Non sapevo fare ancora nulla, eppure cominciai a dirlo e non importava se nessuno lo avrebbe mai capito.


PROFONDAMENTE LONTANI DAL MONDO 

Perché parlare di generazione
quando siamo sempre stati
comunque noi due… Oggi
vedo tanti mondi
e tutti boccheggiano 
nello strascico del tampone 
dalla loro superbia… anche
oggi la tua empatia tratteggia una strada
tramortita dall’indifferenza
e la decisione di restare in silenzio

non avrei più ragioni di credere
nell’ispirazione
ma non smetterò di fare
ciò che non ho mai del tutto
compreso… un assalto,
un fiore visibile… una verità
di cui comunque
sceglierete di fare a meno…

Le prove di forza vanno bene
per quelle fiere che sanno solo correre
verso il precipizio… Quello
che mi resta da dire
è che le ombre sanno metterti a tuo agio,
quello che non ho mai
voluto comunicare
è che la corrente
sia stata creata anche per retrocedere
…Prendo un attimo il respiro… la pietra
dei loro speroni continua a voltarsi
in tutte le direzioni
non dicendo mai chi sia…

nella sottrazione
di una vita, lo stampatello
di un’emozione
si è imbevuta del vento
in emergenza… l’alta marea è stata
la mia ultima lettera,
... questo lo capimmo insieme...
Nulla era più evitabile
a parte i profondi intenti del nostro inizio...
(Venezia, 4 Aprile '19)

Aneurysm (live '92), performance by Nirvana

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