Kurt Cobain durante il concerto Uplugged dei Nirvana © Luca Ferrari |
di Luca Ferrari
Musicalmente parlando la mia vita può essere divisa in due iniziali tronconi, l'era pre-Nirvana e l'epopea segnata dalle canzoni dalle band di Seattle. Fu il rock rabbiosamente sensibile del loro leader Kurt Cobain a sobbarcarsi tutte le cicatrici che chiedevano l'onestà della luce del sole. Furono i loro testi a gridare al mondo che da quel momento non sarei più potuto tornare indietro. Fu il violento suicidio di Kurt a tatuarmi nell'anima una promessa eterna con me stesso. Ecco, per tutte queste e molte altre ragioni, non fu mai facile continuare ad ascoltare questa band negli anni a venire. Un vecchio cuore custodito in attesa di risorgere e cominciare un nuovo capitolo sempre nel segno dell'onestà.
Dai giorni in cui nel mio walk-man imperversavano i Nirvana sono passati molti anni, più di quelli che avrei mai immaginato e sono perfino successe cose a tratti impensabili. Se altre band della città simbolo del Nordovest americano trovarono una collocazione nel presente, i Pearl Jam su tutti diventando poi l'emblema della mia seconda era musicale e per certi versi il gruppo che ha attraversato tutta la mia vita, i Nirvana sono sempre rimasti nel passato. Per questi ultimo è stato così fino a ieri. A 25 anni dalla morte del cantante di Aberdeen, sul canale VH1 è stato trasmesso il concerto Unplugged di New York dei Nirvana. Ma questo per me non sarebbe potuto bastare. La musica non è mai stata sufficiente.
Sul canale televisivo rimbalzano i video di quelle band che fecero la Storia del rock anni Novanta. Vedo gli ultimi spezzono della possente Rusty Cage (Soundgarden) e subito dopo la giocosa Sliver proprio dei Nirvana. Io sono lontano da tutto questo ma i miei passi cominciano a farsi sempre più spediti. Un amico nel frattempo inizia a farsi sentire col moderno Whatsapp. Quelli che sono in principio pochi commenti musicali diventano una conversazione in piena. Messaggio dopo messaggio, come due adolescenti al telefono che si guardano per la prima volta i video di MTV, seguiamo in parallelo il concerto acustico tra aneddoti e ricordi. E' una nuova alba. La storia dei Nirvana ricomincia.
Oggi, 5 aprile 2019, è cominciata una nuova epoca della musica di Kurt Cobain, Chris Novoselic e Dave Grohl. Da ieri ho un nuovo primo ricordo della musica dei Nirvana.
TUTTO IN UNA NUOVA NOTTE
Certezza
disadattata… Questa
è anche la tua storia,
spiaccicata… Ripresa… Recondita…
Attorniata…
ricomincio
da
un armadio aperto, una fiaba
e una
danza notturna tra
candele,
soffici sogni
e
silenzi condivisi…
Gabbie affamate di sofferenza
Gabbie affamate di sofferenza
censurata… Sangue bisognoso
di placare qualsiasi remota ipotesi
di ulteriori appartenenze aliene…
Ero consapevole
di placare qualsiasi remota ipotesi
di ulteriori appartenenze aliene…
Ero consapevole
del
mio degrado… Ero lucido, e
ci rimasi
fin da sempre… Facevo su e giù
dal
precipizio,
senza che nessuno mi trovasse comunque
in
fondo alla fine… Sono
stato
fermo sull’ultimo gradino
del
verso che non vedete,
sono
stato immobile
dove
la tempesta
batteva
per derisione e consuetudine
volute…
Ho dovuto
quasi
rinunciare alla mia vita
per
essere sicuro
che
ciò che mi era accaduto
avrebbe
sempre fatto parte della
mia
esistenza… Facevo
esistenza… Facevo
su
e giù con la testa e la bassa marea,
quando
tornavo in superficie
le
case non avevano
più
le nuvole accanto a loro
Che
cosa te ne fai della primavera
quando
l’inverno
non
si rigenera nemmeno con la pioggia
…
Siamo
arrivati a questa notte… un'emozione
dopo l’altra...
(Luca feat. Omar, Venezia/Treviso, 5 Aprile ’19)
Lake of Fire (Unplugged), by Nirvana
Kurt Cobain durante il concerto Uplugged dei Nirvana © Luca Ferrari |
Nessun commento:
Posta un commento