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lunedì 16 dicembre 2019

The Corrs – Solo quando vivo

The Corrs live Unplugged
Rintocchi acustici di una moderna e inaspettata fiaba invernale. Il domani è arrivato oggi, più dolce che mai. A scriverne e cantarne gli accordi, il folk unplugged degli irlandesi The Corrs.

di Luca Ferrari

Il 1999 fu un'annata eccezionale per il rock. Segnò il ritorno di John Frusciante nei Red Hot Chili Peppers e loro nuovo album (grandioso) Californication. Continuò la sua ascesa Marilyn Manson che diede alle stampe il primo live ufficiale, The Last Tour on Earth. Fu l'anno anche dei nuovi lavori di Skunk Anansie (Charlie Big Potato), Stone Temple Pilots (No. 4), Blur (13), Nine Inch Nails (The Fragile) e quella che sarebbe stata l'ultima opera dei Rage Against The Machine, Battle of L.A. In questo variegato contesto musicale si consacrò definitivamente la band irlandes The Corrs, interprete di un rock folk elegante e delicato.

Dopo i primi due album fino ad allora sconosciuti al grande pubblico (Forgiven Not Forgotten, 1995; Talk on Corners, 1997), nel 1999 uscì l'Unplugged. 14 canzoni aperte da Only When I Sleep e chiuso con la cover degli immortali R.E.M. Everyody Hurts, una pietra miliare nella discografia dei quattro di Athens e il cui indimenticabile videoclip vedeva il cantante Michael Stipe intonare malinconico in mezzo al traffico di automobili. Lì nel mezzo, altre placide ballate a cominciare da Radio. Fu proprio lei la canzone suonata dal vivo sul palco degli MTV Europe Musica Awards di Dublino a farmi saltare sul divano chiedendomi chi mai fosse questa band.

Radio mi conquistò con una facilità disarmante ritrovando sonorità alla Eddie Brickell & New Bohemians. But it's only when I sleep/ See you in my dreams canta la voce melodica di Andrea Corr, supportata dalle due sorelle Caroline (batteria, pianoforte) e Sharon (violino, seconda voce) insieme al fratello Jim (chitarra, tastiere). Il 1999 fu un anno magico nella mia vita e se fino a pochi mesi prima, avrei potuto al massimo sognare la felicità nella dimensione più lontanamente onirica, questo era un tempo nuovo. Il tempo degli amici dell'Univesità Internazionale dell'Arte di Venezia. Il tempo per scrivere che la felicità era la vita del presente. E così fu.


I SOGNI APRONO IL SIPARIO SULLA VITA
  
Mi sento cullare, sono forse
all'origine di un'emozione?
Ho perso l’abitudine di provocare le onde
senza contrariare 
quelle spiagge
che ancora
non sono in grado di riconoscere… Tutto
quello che ho immaginato
della vita adesso sento di poterlo
rintracciare ricominciando
da una scalinata
perpendicolare a un odore di resina
e orizzonte
… Non so chi siate
e sono arrabbiato all’idea
di non poter decidere il tempo
che staremo vicini
gli uni agli altri… Defilato
come una sedia
senza spazi cui rapportarsi,
in un angolo aperto
senza limitazioni o chiodi
cui affidare la mia estenuante sensazione
di perpetuo isolamento…
Sarebbe dovuta
essere una delle tante
terre di mezzo… Ho
c(r)eduto alla sincerità
delle nostre prime parole,
e poi ne sono seguite altre… Pensavate
davvero di fermarmi
solo perché non ci fossero colline
nel domani dei miei ideali?
Me la racconto, ve lo confido
… Oggi scriverò una fiaba. Non mi
sono svegliato
con questo pensiero, mi
sono deciso
al nostro primo incontro... Come
proseguirà, è già la nostra vita
insieme
(Venezia, 15 Dicembre ’19)

Only When I Sleep, Unplugged by The Corrs

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