Michael Stipe (R.E.M.) e Kate Pierson (B-52s) nel videoclip di Shiny Happy People |
di Luca Ferrari
"Shiny happy people holding hands/ Shiny happy people laughing - Persone splendide e felici che si tengono per mano/ Persone splendide e felici che ridono." Iniziava così il ritornello della solare Shiny Happy People degli R.E.M. Quella canzone (e annesso videoclip) mi è sempre piaciuta. Ascoltata e riascoltata, ma mai del tutto legata a un avvenimento specifico della mia vita. L'attesa è finita. In un mondo di interconnessioni è accaduto qualcosa di speciale e inaspettato. Qualcosa che in principio non ho provato nemmeno a leggere (si, avete capito bene). Qualcosa che solo giorni dopo ho trovato la forza di aprire, come se una parte di me ne avesse intuito l'immensa energia. Una lettera. Una lettera corale inviata a una piccola comunità di bambini e ai rispettivi genitori.
Gli anni Novanta musicali non sarebbero stati gli stessi senza la poetica melodia degli R.E.M., rock band statunitense formatisi ad Athens (Georgia). Primo di quei cinque inimitabili album realizzati durante il corso dei "Nighties", Out of Time (1991), il disco della generazionale Losing My Religion. Ma sarebbe riduttivo condensare il suo intero valore nella hit più famosa. Canzoni rimaste ancora oggi nell'anima, da Texarcana a Radio Song, cantata insieme al rapper KRS-One (tra i primi esempi di collaborazione rock-rap), passando per Near Wild Heaven, Belong fino all'atipica Shiny Happy People, dove il cantante Michael Stipe duetta con Kate Pierson, vocalist dei mirabolanti B-52s, anch'essi di Athens.
Mesi or sono, quando per la prima volta mi avvicinai al mondo dei lattanti, fu E-Bow the Letter, sempre degli R.E.M. ma insieme a Patty Smith, a ispirarmi. Loro e un disegno sbocciato dalle mani di tante piccole creature. Allora usai proprio quel termine: "lettera." Un caso? Non credo. Quella era la mia ispirazione. Quello era il mio approccio al loro mondo. Adesso senza saperlo, quelle persone, le Educatrici del Nido Arcobaleno di Venezia hanno risposto con una lettera autentica e per di più in un momento di grave difficoltà collettiva, la pandemia da coronavirus. Una lettera per farci sentire vicini. Una lettera piena di sincero affetto per i nostri figli/e. Le loro parole sembrano sposarsi alla perfezione con Shiny Happy People, le lyrics di Stipe (voce) e la musica di Peter Buck (chitarra), Mike Mills (basso), Bill Berry (batteria).
Shiny Happy People si presenta così "Meet me in the crowd, people, people/ Throw your love around, love me, love me/ Take it into town, happy, happy/ Put it in the ground/ Where the flowers grow/ Gold and silver shine/ ... Shiny happy people holding hands/ Shiny happy people holding hands/ Shiny happy people laughing" - "Venitemi incontro nella folla, gente, gente/ Portate il vostro amore in giro, amatemi, amatemi/ Portatelo in città, felici, felici/ Piantatelo nel terreno/ Dove crescono i fiori/ Splendore d'oro e d'argento ... Persone splendide e felici che si tengono per mano/ Persone splendide e felici che si tengono per mano/ Persone splendide e felici che ridono."
Dalla musica alla realtà. A rivedere il videoclip di Shiny Happy People, ecco riemergere una indimenticabile giornata di inizio giugno di pochi mesi fa, vissuta in prima persona e condivisa in contagiosa allegria. Un giardino pieno di giochi. Bambini festanti, educatrici, ausiliarie e genitori. Insieme e felici. E noi eravamo lì, tutti insieme. Difficile che possa accadere anche quest'anno. Sarebbe bello potersi ritrovare anche solo per celebrare qualcosa di simile. Vorrebbe dire che il coronavirus è stato piegato, o comunque è regredito. Vorrebbe dire che staremmo ricominciando a vivere. Speranze a parte, la musica (grandiosa) degli R.E.M. aspetta e ancor prima di essa, è giunto il momento di riprendere penna e calamaio:
LETTERA DALL'ARCOBALENO
È difficile credere
a un oggi ce la faremo... E non mi vedrete
mimetizzato sopra i lampioni
a fare le boccacce tra nuvole insonni
e segnaposti gattonati...
Un gioco, una corsa...
un piccolo sguardo di sconforto... Una pausa...
Un tentativo
di dirci che ci sono vicine...
Che cosa sta succedendo
a quel mondo che volevamo tanto
disperatamente cambiare?
Ho in mente la loro prossima gioventù,
ho in mente un nuovo inverno
senza preavviso epistolare... Ho
in mente di vedervi
ancora crescere l'uno accanto all'altra... Un giorno
mi venne spontaneo
rivolgermi all'arcobaleno, fu
la mia prima volta... Pochi
gradini d'infinito arrampicatisi
sui vostri domani più pazienti...
Nei miei ricordi più inimmaginabili
c'è un giardino
e ci siete tutti voi... Avrei voluto
entrarci ancora, dove si sono rintanate
tutte quelle albe precedenti?
Nel mio passato
c'è stato un tempo fatto di abbracci
volutamente a distanza... Adesso
ho smesso di farlo ma sono stato comunque
raggiunto... Ispirato... Confortato...
Nello stampatello di una favola,
lattee curiosità hanno tratteggiato un sorriso
che è la vostra promessa... l'attesa primordiale
del nostro prossimo incontro...
E io oggi ho imparato
che con una lettera
si può tornare a sorridere...
(Venezia, 30-31 Marzo '20)
Il videoclip di Shiny Happy People (R.E.M.) |