Il 19 marzo è la festa del papà. Per celebrarla, una hit rock che il mio figlioletto ha scoperto su Youtube, e che ci guardiamo ancora insieme: You Give Love a Bad Name (Bon Jovi).
Passato e presente. Il principio e il ritorno. L'emozione rotta da un'emozione ancora più grande, quella di essere sempre e ancora insieme, oggi più numerosi. Un miglio dopo l'altro, siamo arrivati qui, alla mia settima festa del papà e non potrei essere più emozionato. Grazie a un lavoro principalmente da remoto, ho la fortuna di trascorrere molto tempo insieme a mio figlio, una vera ispirazione per il sottoscritto. Per la cronaca, la rubrica Rock & Basket è nata proprio grazie alla passione per la palla a spicchi che mi ha trasmesso. La festa del 19 marzo la vivo sempre con molta emozione e quest'anno cade proprio di martedì, uno dei giorni in cui fa allenamento di pallacanestro. Da qualche mese ormai, dopo Poison e Guns 'n' Roses, sono arrivati anche i Bon Jovi, riunitisi di recente. Chissà che non capitino da queste parti, e se così fosse, di sicuro lo porterò a vederli dal vivo.
REALIZZAND OGNI GIORNO QUESTO DESIDERIO
è solo un numero
o ci sono anche mondi cui non siamo
davvero mai arrivati?
Le luci di una volta
si tenevano per mano
e il ricordo più dolce
al massimo era una candela
per immaginare
un gomitolo di lana al riparo
dai domani...
l’attesa è stata stupore,
le nuvole, almeno quelle,
non sono supersoniche… posso
insegnarti ancora qualcosa
senza che i miei sorrisi
interferiscano con il tuo futuro?
magari un giorno mi chiederai
di colorarci ancora la faccia insieme,
e racconterai la nostra storia
questi luoghi
un tempo erano familiari...
quei luoghi
hanno sempre accomunato
la mia assoluta incomprensione
per tutti quelli lì fuori
nenia scanzonata
per quando i pomeriggi
sapevano ancora di sentieri
e la strada si faceva racconto
che potremo riscrivere
ogni volta che lo vorrai
abbiamo cominciato insieme,
perché dovrei pensare
a un finale che non ci veda ancora
dolcemente decisi?
... i diari sono per le annotazioni,
oggi farò quello che devo,
oggi farò quello che mi piace,
testimoniare la tua vita
che rimbalza da un risveglio
a un nuovo elemento... Oggi
la mia vita continua come desidero
dal giorno in cui sei nato
Il videomaker Alessandro Maggia rivisita No Easy Way out (di Robert Tepper -Rocky IVOST), la prima epica canzone della mia vita. Da Rocky Balboa, buona festa del papà.
Prima di Smell like Teen Spirit, prima di Jeremy e prima anche di Rockin ' in a Free World. Tutto quel rock che ha scandito (ispirato) la mia vita, è venuto dopo di "lei". Quando la musica per il sottoscritto era ancora un oggetto misterioso, No Easy Way Out di Robert Tepper fu amore al primo ascolto, per di più avvenuto al cinema durante la visione del film "Rocky IV". L'ho sempre adorata. C'è vita, sofferenza e riscossa. Il pugile ha appena perso l'amico fraterno Apollo per mano (pugni) del possente Ivan Drago. In macchina ripensa a tutta la sua esistenza. Se mi avessero detto che ci sarebbe stata una video-versione migliore di quella canzone, non lo avrei mai creduto. Poi ho conosciuto il videomaker veneziano Alessandro Maggia e i suoi lavori cine-musicali A Fantastic Journey Through... Quello dedicato ai film della saga di Rocky ha come sottofondo proprio No Easy Way Out, ed è davvero strepitoso.
Se la versione originale di No Easy Way Out vede (ovviamente) un excursus dei primi tre film e qualche spezzone del quarto, con un Rocky sfigurato dalla tristezza ma deciso ad affrontare (e vendicare) l'assassino del compare di boxe, Alessandro ci mette dentro anche i due successivi capitoli: Rocky V, dove il pugile diventa il manager di Tommy Gunn (dal quale poi sarà ignobilmente ripudiato) e l'omonimo Rocky Balboa, dove tornerà sul ring per affrontare il nuovo e imbattuto campione nel mondo. Cruciale in entrambe le ultime due pellicole, il suo ruolo di genitore, e gli scontri con Rocky Jr. (rispettivamente Sage Stallonee Milo Ventimiglia). Se in principio Rocky trascura il figlio, nel frattempo bullizzato, in favore del suo neo-pupillo coi guantoni, nel secondo sarà lui a essere messo da parte. Come sul ring però, anche nella vita Rocky è un lottatore e non lascerà che tra lui e l'amato figlio finisca nel silenzio, senza combattere.
Oggi è il 19 marzo ed è la festa dei papà, una giornata che da qualche anno per me è diventata una delle più speciali. Conoscevo già gli eccellenti lavori di Alessandro Maggia. In passato l'ho anche intervistato per due differenti testate: cineluk- il cinema come non lo avete mai letto e il settimanale d'oltreoceano, L'Italo-Americano. Avevo già visto il suo A Fantastic Journey Through the Rocky Movies, e mi era piaciuto. Ultimamente mi è capitato di rivederlo e alcune sequenze in particolare hanno attirato la mia attenzione, proprio quelle padre-figlio sublimate dall'abbraccio-bacio che il genitore dà al giovane al termine del quinto capitolo cinematografico. Sebbene No Easy Way Out sia una canzone ancora capace di farmi commuovere, l'ho sempre ritenuta qualcosa del passato. Adesso non più. Adesso, grazie ad Alessandro, quando la sento vedo solo la sua nuova versione, ripensando agli ormai quasi sei anni già vissuti al fianco di mio figlio.
Il passato ha sempre avuto una parte troppo preponderante nella mia vita e forse è anche per questo che No Easy Way Out non sono mai riuscito a metterla da parte. Poi è arrivata la paternità. Poi è arrivato il lavoro di Alessandro Maggia su Rocky Balboa. Rocky, un campione umano spesso ai margini. Sa incassare, soffrire e vincere senza smettere mai di lottare. Quando A Fantastic Journey Through the Rocky Movies si sta avviando verso la fine, ecco in sequenza i sorrisi del pugile, le epiche corse per le strade e poi i volti di Marie, Apollo, Duke e Rocky che punta il dito alla fine di un allenamento iniziando una sequenza che lo porta fino in cima alla mitica scalinata di Philadelphia, spostando poi l'immagine su di lui e il figlio. Sì, loro due. Ultimo flash back. Prima della cavalcata finale, Robert Tepper canta Some things are worth fightin' for/ Some feelings never die, e lì Maggia con precisione certosina mette rispettivamente la moglie e il figlio, quindi tutti gli abbracci di Rocky a suo figlio in differenti età.
Vedo-sento No Easy Way Out e penso alla vita, a ciò che è stato, sì, ma soprattutto a quello che siamo e saremo.
“SOME THINHS ARE WORTH FIGHTIN' FOR, SOME FEELINGS NEVER DIE”
ho ricominciato sugli scarabocchi
della riluttanza, ancora
prigioniero e mezzo morto... mi hanno
soccorso il ferro dei mendicanti,
gli artisti della pioggia e l’ignoto
delle illusioni senza importanza…contavo
a ripetizione fino a dieci
solo per guadagnarmi
il privilegio di una tempesta
…a te che cosa accadrà?
Tu dove andrai?
nessuno si è mai voluto accorgere
dell’inferno
che ho vissuto… Non ti
racconterò che questo
mi ha reso una persona migliore…
… la mia vita
mi ha reso diverso, la mia vita
insieme a te e la tua mamma
sono ancora vulnerabile e fragile
ma t’insegnerò a lottare…
ogni notte è un risveglio
per prendere il posto degli angeli
accanto ai tuoi sogni
guarda le mie mani, figlio mio,
sono ancora sfregiate
dal mio sangue ignorato… guarda
pure le mie mani,
un giorno ti parlerò anche
delle loro paure...
guardo i tuoi sogni, dolce figlio,
…prima di voi
c’erano solo stelle zoppe
e nessun mondo
dove mi sentissi felice
non aizzerò paracaduti
sul mondo che non c’è… ti
parlerò ancora di quei pochi
che non si arrendono mai
… ti parlerò tante volte
di chi non ce l’ha più fatta
e di chi non si è ancora
mai fermato.
...
Figlio mio, ti parlerò sempre sincero
di chi siamo insieme...
(Venezia, 19 Marzo ‘23)
No Easy Way Out, Robert Tepper feat. Alessandro Maggia
Rocky Balboa - Rocky Jr. (Milo Ventimiglia) e suo padre Rocky (Sylvester Stallone)