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Visualizzazione post con etichetta Vitalogy. Mostra tutti i post
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venerdì 5 aprile 2024

Immortality è amore eterno

Jack Irons e Eddie Vedder (Pearl Jam) suonano Immortality

"[...] Some die just to live". Con la toccante Immortality, i Pearl Jam provano a farci accettare il tragico gesto di Kurt Cobain. Per altre scomparse invece, ci resta solo l'amore.

di Luca Ferrari

È stata la canzone che ha unito in modo indissolubile Nirvana e Pearl Jam. È stata la canzone che con poche ispiratissime parole di Eddie Vedder ,è riuscita a dare una spiegazione a un gesto che ha segnato una generazione. Il 5 aprile 1994 Kurt Cobain si tolse la vita. Pochi mesi dopo, l'altra band di Seattle diede alle stampe il suo terzo album, Vitalogy (Epic, prodotto da Brenda O' Brien). Penultima canzone, Immortality, che racconta proprio gli ultimi tragici momenti del cantante-chitarrista, sublimati nelle lyrics: Some die just to live. Da allora sono passati 30 anni e alle volte ancora mi sorprende l'acqua passata sotto i miei ponti. E se la potenza di quelle parole insieme a una musica quasi ipnotica, in qualche modo, ci diedero una spiegazione, non esiste rimedio quando invece il dolore ti tocca da vicino, come accaduto in un più recente e incosolabile5 aprile. 


OGGI + OGGI

oltre le onde del cielo,

dentro le nuvole del mare

…le candele non

bastano più… in questa fiaba

sul buon Aldilà  

non ho custodi idonei

né ferite abbastanza recenti

per comprenderne il cammino


non c'è un nuovo giorno,

lo so bene... non esiste

nuovo giorno

dove non le abbia almeno rivolto

un pensiero di pura dolcezza


e non c’è giorno

in cui il sole non riveli

un’immagine

dove il suo cuore non ricerchi

un vostro abbraccio


non voglio incontrare nuove ombre

questa notte...

non vuole la sua ombra

almeno per questa notte… solo

la sua mano sui capelli

che l’accompagni 

verso i sogni più belli


e io non posso fare nulla

se non darti ancora più amore

… e io non posso fare molto,

a parte una promessa

di continuo amore attorno e accanto a te ... ad alcuni capita solo di morire,

e quando ciò succede,

ci sono creature

che dovranno convivere per sempre

con l'immortalità

di un ricordo d'amore

(Venezia, 5 Aprile ‘24)

Pearl Jam - Immortality live

giovedì 13 aprile 2023

Pearl Jam, minacciosa Tremor Christ

Eddie Vedder live/ la pioggia cade a Venezia

"Il marinaio è ansimante/ Trascinato dalla tempesta/ Tutto sanguinato sulla riva [...]". Cade la pioggia. Soffia il vento. Irrompe martellante Tremor Christ (Vitalogy) dei Pearl Jam.

di Luca Ferrari

Una giornata di pioggia come l'attendevo da parecchio tempo. Una giornata di pioggia e vento per essere audaci, ascoltando l'ignoto e i Pearl Jam. Il mare è minaccioso. Le onde s'ingrossano. Quarta canzone dell'album Vitalogy (1994), Tremor Christ è un rock martellante e a tratti psichedelico. [...] Winded is the sailor Drifting by the storm Wounded is the organ he left all Bloodied on the shore Gorgeous was his savior, sees her Drowning in his wake Daily taste the salt of her tears, but A chance blamed fate  Little secrets, tremors Turned to quake The smallest oceans still get Big, big waves [...]. Scritta dal bassista Jeff Ament e il chitarrista Mike McCready, è emersa dal nulla ma sono pronto ad assecondare la sua spietata ispirazione.

TAKE THE DIVE, TAKE MY TIME

avventuriero,

il mantello nasconde

il latte raccolto

… chi sarà il primo

ad essere avvistato

oltre il tramonto?

le cronache

narrano gli scontri,

io ho ancora

gli scuri da incerottare

mi hanno

chiesto dei sogni

in cambio,

... qual era la domanda?

ho ammainato

il ferro, ho cavalcato

senza perdere

nemmeno un petalo…

se siamo ancora per mano,

allora è presto

per iniziare una qualsiasi caccia

dove si fermerà

l’aquilone nel cielo

oggi… è

la rugiada delle piante

o un ritorno

al nostro cammino

senza futuro

la vita,

è la vita… rispettosi

senza timore,

anche se alla fine

sarà una decisione

non mia, l’odore

dei tuoni

è tutto quello che 

si è sbriciolato

sul riassunto

di ciò che voglio sussurrarti... (Venezia, 13 Aprile '13)

Pearl Jam - Tremor Christ (live)

venerdì 19 dicembre 2014

Vitalogy, il mio testamento dei Pearl Jam

testo ricopiato e (sx) la copertina di Vitalogy (Pearl Jam)
Consapevolezza, verità e cicatrici. Nella notte del 23 dicembre 1994 ascoltai per la prima volta Vitalogy, il terzo album della rock band americana Pearl Jam.

di Luca Ferrari

Precipitare, si. Perché non rimaneva altro da fare. È così che doveva essere. Sentendo gli spigoli di qualsiasi domanda togliere la vita a tutte quelle maschere capaci di rendere ogni porta una voce taciuta e vigliaccamente abbandonata. Non più. Non sarebbe più accaduto. Il passeggero chiedeva continuità. C'erano stati prima In Utero e l'Unplugged postumo dei Nirvana. Adesso era il momento di una nuova e definitiva rottura. Di tutto. Con tutto. Adesso era il momento di scrivere un impensabile presente. Da quel giorno iniziai ad ascoltare Vitalogy (1994), il terzo album dei Pearl Jam.

Erano entrati nella mia vita. Non da molto, ma stavano già facendo breccia e parecchio.  Più che Once o Alive,  le canzoni Jeremy, Garden e Black erano sempre più presenti nei mix di cassette dominate all'epoca da Nirvana, Iron Maiden e Guns ‘n’ Roses. Adesso era arrivato il momento di comperarsi “in quasi diretta” il loro nuovo album. Il terzo, Vitalogy (1994). Il primo dell'era post-Cobain e con Seattle già nello specchietto retrovisore dei trend giovanili orientati verso il Brit pop.

Faceva freddo ed io arrivai in campo S. Barnaba per il mio primo acquisto “PearlJammiano” in cd. Passato rapidamente da compact a cassetta, iniziai l'ascolto. Non ci capii nulla. Dovetti riascoltarlo. La notte intanto si avvicinava. I sogni furono esiliati. La minaccia di muri o palizzate venne immediatamente spazzata via con la furia di un addio senza nome. Il sonno fu dolorosamente inumidito da un'ondata di carta già troppo a suo agio con l'oscurità. Vomitare tutta la verità, non mi restava altro da fare. Ma per quanto sarei potuto andare avanti così? Non avrei immaginato di poterlo (saper) fare così a lungo.

Eccomi, sono solo. In compagnia di una premonizione su memoria che rimarrà stampata dentro. La strada ormai l'ho abbandonata. Sono alla deriva cibandomi del sale ingurgitato. Non ho pensieri di alcuna fede. Mi restano maledizioni. Non ho nulla a che vedere con qualsiasi forma di destino. Sto solo finalmente prendendo confidenza con le mie cicatrici. Ecco si, stavo finalmente prendendo confidenza con le mie cicatrici.

Non ero  mai stato a mio agio con i fiori dei giardini e annesse recinzioni. Adesso, banalmente, avrò per tutti una ragione per avvicinarmici senza epidermide né scarpe . Le grinfie dell'obbedienza mi avevano rallentato il cammino. L’aborto di certe emozioni aveva lasciato le mie mani a recidere-ridere-regredire dalla schiavitù. L'abito del proprio sangue non lacrima mai senza prima essere sbocciato. Non ha importanza se oggi dormirò con la coperta. Domani comunque ne dovrò fare a meno.

Altari disertati. Colorazioni scambiate per supporti alla nostalgia. Anche se avessi voluto capire per cosa ero nato, adesso non avrei più potuto sedermi. E tutti ancora a guardare dall'altra parte. E tutti ancora a fingere di somigliarsi l'un l'altro/a. Mi sono appena arreso e voi avete tutti vinto, ma com'è che non riuscite più a rinfacciarmelo? Ho ancora un po' di tempo per ambire alla vicinanza di qualcuno o forse passerò in rassegna le foto del soffitto fino a lasciarmi attraversare dagli stessi vestiti dell'oggi.

Sono le 23.20 quando esangue arrivo a Immortality. A casa c'è silenzio. Tutti dormono. Nessun rumore più. Nessun domani da camminatore autorizzato. Tutto è dentro e lì ci resterà. Le ruote invisibili nascoste dietro le stelle avanzano ancora per qualche minuto nell’idea irrealistico-amichevole di piccoli orli salvifici. Il fango è incredulo, e per vedere scarabocchi bruciacchiati senza più tenaglie ci sarà ancora aspettare. Ma attendere cosa? Se avessi voluto dire al mondo qualcosa, adesso sarebbe troppo tardi per tirarsi indietro.

Whipping (Vitalogy - Pearl Jam)

il booklet di Vitalogy (Pearl Jam)
parte di Vitalogy ricopiato a penna
il booklet di Vitalogy (Pearl Jam)

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