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Visualizzazione post con etichetta Zucchero. Mostra tutti i post
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mercoledì 18 gennaio 2023

Spirit - Cavallo selvaggio

Il cd della colonna sonora originale di Spirit © Luca Ferrari

Un colpo di fulmine immediato, tonante come il suo equino protagonista. La colonna sonora del film Spirit - Cavallo selvaggio (2002) è pura poesia umano-musicale.

di Luca Ferrari

Coraggio. Libertà. Passione. Tutto questo è Spirit - Cavallo selvaggio (2002, Spirit: Stallion of the Cimarron), film diretto da Kelly Asbury e Lorna Cook per la DreamWorks Animations. Fu un amore sbocciato ancor prima di vederlo. Fu un amore incontenibile quando, finalmente davanti al grande schermo, iniziai ad ascoltare le canzoni e poi sul CD della colonna sonora. Il cantautore canadese Bryan Adams insieme alla collega Sarah McLachlan, il compositore Hans Zimmer e nella versione italiana, Zucchero. Ci sono film che non riusciresti mai a immaginare senza le loro musiche. Dalla saga di Guerre Stellari passando per i western di Sergio Leone fino a Rocky. Spirit - Cavallo selvaggio non è da meno. E io adesso vi sto per raccontare la storia di come quella colonna sonora mi elevò l'anima. 

Eravamo in sei quel giorno al cinema. Una coppia di nonni e il loro nipotino. Una mamma e la sua figlioletta. Il sottoscritto. Avevo già adocchiato Spirit - Cavallo selvaggio (2002) da un pezzo. In una delle ultime agende/diari che tenni, avevo anche una foto ritagliata. Il caso volle che in un gelido e solitario gennaio fiorentino, venne riproposto in un cinema poco lontano da casa mia (zona campo di Marte). Un solo spettacolo verso le sei del pomeriggio. Era venerdì 17 gennaio. Così, finito di lavorare, andai direttamente. Quel film fu un colpo di fulmine istantaneo. Non solo mi piacque da impazzire la storia ma anche la musica, la cui ricerca della colonna sonora venne subito programmata per l'immediata mattinata successiva.

Al mio risveglio, sabato 18 gennaio, ero ancora con la testa a correre tra il Grand Canyon e così partii subito puntando il negozio di dischi dalle parti del mercato di San Lorenzo, ma non c'era. Andai avanti per tutta la mattinata fino a quando, ormai senza speranza, entrai in un piccolo negozietto nella piccola piazza San Marco e lì, il colpo di scena. Ce lo avevano! Lo comprai avidamente e un attimo dopo ero già verso casa per duplicarmelo in cassetta (all'epoca facevo ancora così) e spararmelo nel walkman. Per quel primo ascolto scelsi un'altura, e così salii sull'autobus per andare a Fiesole, che passava poco distante dalla mia abitazione. Arrivai lassù e quando ebbi il capoluogo toscano interamente sotto di me, iniziò un ascolto epico.

Here I Am, I Will Always Return, You Can't Take Me, Get Off My Back, Brothers Under the Sun, Don't Let Go, This Is Where I Belong, Sound the Bugle, Run Free sono le canzoni principali di una colonna sonora che vede 15 canzoni in tutto e scandisce, fotogramma per fotogramma, l'intera pellicola. Nessuno più di Bryan Adams avrebbe potuto interpretarle meglio. Nessuno più di Hans Zimmer avrebbe potuto dare voce al cuore palpitante che cavalca instancabile e deciso a non arrendersi mai. Sono rari i film di cui conosco tutte le canzoni. Mi viene in mente Singles - L'amore è un gioco (1992) ed Elizabethtown (2005), per un curioso caso, entrambi diretti dal Premio Oscar, Cameron Crowe

Ogni articolo su Live on Two Hands ha sempre un video musicale. La canzone scelta è Get Off my Back, emblematica forse più di tutte. Il cavallo è stato catturato e ora deve essere domato ma Spirit non ci pensa nemmeno. Ci provano tutti i militari ma regolarmente finiscono col c**o per terra. Divertente quando sputa in faccia a un soldato. Il suo nemico però, è il Capitano e dopo aver fatto piazza pulita, gli si piazza davanti inferocito. Spirit non è solo coraggioso e quello che lo aspetta sarà un lungo viaggio. Arriverà anche il momento dello sconforto ma nulla e nessuno potrà e dovrà impedirgli di tornare nella sua terra. Ecco, mi piace pensare che Spirit mi abbia ispirato a tal punto da aver sentimentalmente realizzato tutto quello che volevo-.

Spirit ha continuato a raccontare storie. Tornato a vivere in laguna e scoperta la passione per la corsa, oltre alle canzoni del CD, iniziai a registrarmi su cassetta anche i dialoghi e determinate scene "musicali" sebbene in modo molto rudimentale, ma comunque efficace per quello che era il mio obiettivo. I pezzi forti erano due: Levati di dosso nella versione cantata da Zucchero e la strumentale Run Free (James Dooley, Steve Jablonsky, Hans Zimmer), quando Spirit e Piccolo fiume si librano nell'aria saltando da un picco di un canyon all'altro per sfuggire alle giubbe blu, pezzo che utilizzavo per l'ultimo tratto di corsa quando aumentavo la velocità fino a saltare.

Oggi, quando ascolto e vedo Spirit - Cavallo selvaggio, non ripenso solo alla mia difficile storia di quando comprai quel disco. Oggi sento una gioia sconfinata perché è uno dei film animati preferiti del mio figlioletto.

QUESTO È L’UOMO CHE CORRERÀ ANCHE QUANDO CI SARAI TU


questa storia è iniziata senza 

nessuno di voi

… questa è la storia

che abbiamo finito insieme [...] Tieniti stretto alla criniera, lo spirito di certi uomini è una storia che non ha bisogno di fraseggi...solo le sgrammaticate parole di un bebè e della mia iniziale titubanza […] (Firenze, 17 Gennaio 2003)

mi hanno deriso

ancor prima

dicessi che non ce l’avrei fatta... chi

siete adesso? 

Non lo ricordo… Poteva essere 

una di quelle candele

che al massimo

avreste colorato

ai tempi delle colonie 

inutile che cerchiate

le frustate, sono stato

un esperto di lettere

ma il tempo

aveva altri progetti

sto ancora correndo

e non sempre l’ho fatto

per le ragioni ideali

sotto di me c’è la roccia,

l’acqua e il vuoto… sotto di me

ho nascosto la mia ombra

perché a quel tempo non mi assomigliava

quanto avrei voluto… 

adesso le luci sono tutte accese

perché è ancora notte

adesso l’albero di natale

non lo metto più via

adesso le cascate

sono il mio equilibrio (Venezia, 18 Gennaio ‘23)


Get Off my Back by Bryan Adams (Spirit OST)

Il booklet della colonna sonora originale di Spirit © Luca Ferrari

giovedì 23 dicembre 2021

E così viene Adelmo... natale e i suoi Sorapis

Zucchero e Maurizio Vandelli in ...e così viene Natale (Adelmo e i suoi Sorapis)
E così viene natale... anche sta volta. Le vie della musica sono infinite. Per me non è davvero natale senza canticchiare la magia del 25 dicembre insieme ad Adelmo e i suoi Sorapis.

di Luca Ferrari

Sarà la mia innata tendenza all'happy end, causa ovviamente di atroci delusioni e implosioni sentimentali, ma la canzone "... e così viene natale" del super-gruppo Adelmo e i suoi Sorapis, l'ho sempre trovata perfetta per la mia anima ferita. A ben guardare però, nulla avrebbe dovuto farmi avvicinare, a cominciare dall'ambientazione, una discoteca, una tipologia di locale che sono fiero di dire, non ho mai frequentato nemmeno una volta in vita mia. I protagonisti della band? Zucchero, di cui conosco sì e no 2-3 canzoni. Maurizio Vandelli (ex Equipe 84), ricordi dell'estate 1989 con il programma "Una rotonda sul mare". I Pooh? Mai ascoltati in vita mia. Ecco, nonostante tutte queste premesse, non c'è natale che non me la ascolti almeno una volta, guardandomi il video.

Ha tutto inizio con il titolare del locale che ferma l'ennesimo tunz-tunz-tunz per annunciare che una band suonerà dal vivo una canzone, cosa per niente apprezzata dai presenti che rispondono con fischi e disapprovazione. Ecco allora il mondo del facile sballo: chi spaccia, chi compra, chi ha già bevuto/sta bevendo troppo, e chi non si fa problemi a lanciare sarde (sguardi) nonostante sia già in dolce compagnia. Da tutto questo ne nasce una rissa collettiva, donne contro donne e uomini contro uomini. Lì, nel mezzo, altri personaggi alla ricerca di qualcosa che gli dia (forse) un motivo per avere speranza, su tutti una ragazzina al bancone che ricorda la campionessa di nuoto, Federica Pellegrini (non me ne voglia l'atleta). 

Ho sempre amato le collaborazioni con stili differenti, per cui forse vedere quelli là tutti insieme sul palco, mi ha messo nella giusta condizione di ascolto. L'atmosfera inizia tesa e frame dopo frame, si scalda sempre di più in totale controtendenza rispetto al natale. Litigano i fidanzati. Partono risse tra uomini e donne. Pugni che volano, schiaffoni e tavolini fracassati e poi? Può finire così una canzone di natale? Può davvero finire così una canzone che celebra quella festa che, sotto sotto, a tutti piacerebbe vivere nel migliore dei modi? No, non può ed ecco allora dal soffitto, aprirsi una botola e... e guardatevi il video! Lo farò anche io, per l'ennesima volta. Adesso però mi farò davvero ispirare:


IL JINGLE LO SCRIVO CON TE


non c’era nemmeno

una coperta

perché potessi cadere

e restare un po’ immobile… seguo

la corrente

di un ruscello che ha insonorizzato

gli spari 

delle macho-frustrazioni…Non

ci sarei mai potuto essere

lì nel mezzo… Avevo

già provato

a testare la resistenza

di una staccionata

con troppa poca fiducia

in ciò che l’universo

fosse pronto a rispondermi… E

che potevo fare,

non ero nemmeno rassegnato

quando si trattava di ascoltarmi

… le tante finestre aperte

si sono approvvigionate

con esperimenti gestuali

di benvenuto… Il colore

di una valigia

era tutto quello che potevo permettermi,

e forse un lavoro

come risponditore di lettere

indirizzate anche a te

è troppo lontano

il Polo Nord, anche per una notte

come queste… mi accontenterei

di un passaggio

sul dorso di qualche sperduto

che cosa… Ma tu li sai

davvero i perché

della nostra spensierata

solitudine? Adesso

sto per chiudere

gli occhi, ma voglio che tu sappia

che l’amore

delle nostre lacrime

continuerà anche domani…

(Venezia, 23 Dicembre ‘21)


E così viene Natale, di Adelmo e i suoi Sorapis

Due protagonisti del video ...e così viene Natale (Adelmo e i suoi Sorapis)

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