La rock band Hole nel videoclip di Gold Dust Woman |
La luce delle anime dannate è tornata dall'Aldilà per vendicare l'umanità ferita. Tra le candele del natale '96, gracchiano amichevoli ed eternamente profonde le Hole di Gold Dust Woman.
di Luca Ferrari
"Gold dust woman, Take your silver spoon And dig your grave
One last challenge/ Pick your path and I'll pray ...
Wake up in the morning
See your sunlight burning to go down
Lousy lovers pick their graves
But they never cry out loud [...]" inizia così la cover di Gold Dust Woman, delle Hole, direttamente dalla colonna sonora del film The Crow - City of Angels (1996, di Tim Pope).
Reduci dal successo planetario di Live Through This (1995), le Hole si presentano con una novità nella formazione. A fianco della carismatica cantante-chitarrista Courtney Love, il fido chitarrista Eric Erlandson e la batterista Patty Schemel, arriva la ventiquattrenne canadese Melissa Auf der Maur al basso, in sostituzione della collega Kristen Pfaff (1967-1994), morta per overdose pochi giorni dopo il suicidio di Kurt Cobain, marito di Courtney. Il sound della band di Los Angeles prende subito le distanze dall'originale dei Fleetwood Mac, imponendosi con un sound alternative-onirico in un crescente mix di pathos e intensità interiore.
Gold Dust Woman fu una canzone che mi entrò in circolo in un millesimo di secondo. Nonostante il film non valesse nulla del primo e unico The Crow (1994, di Alex Proyas), la canzone delle Hole ha la capacità di catapultarti in un mondo oscuro ma dove la luce è una forza presente dentro di noi. Non credo ci sia stato inverno in cui non abbia ascoltato questa canzone. Quasi fosse una sorta di sorella minore o un'amica di penna. Una persona che magari non vive accanto a te ma puoi comunque sentire i suoi pensieri e debolezze, facendo delle ferite in comune una dichiarazione d'identità al mondo (oscuro) intero.
Natale non è solo Happy Xmas (War is Over) di John Lennon o la dolcissima All I Want fo Christmas is You di Mariah Carey. I miei primi ricordi musicali di un natale diverso e più cosciente, passano per l'amicizia di Gold Dust Woman, quando nel tardo autunno del 1996 svolazzavo solitario su e giù per la laguna, saltando da un'ombra a un pensiero. Senza sosta. In quel sound oscuro e profondo, discese in dimensioni parallele tratteggiano una nuova umanità. Il Corvo 2, storia della vita che rinasce dalla morte, per vendicarsi dell'abuso dell'uomo. Un crimine troppo efferato, padre e figlio brutalmente uccisi. Una vicenda in cui il sound delle Hole gracchiò immrotale come un'invincibile araba fenice al fianco dei più deboli.
LA SFIDA LUMINOSA DELLA MIA LAPIDE
Intossico nelle strade,
non ci sono indicazioni
nell'eternità della salvezza... Di
quale esistenza a prua
stavamo orchestrando? Combattiamo
nel cemento paludoso
mentre il cielo si scrosta
ogni giorno
nel puntellare i passi che ancora
ci mancano per sentirci
al sicuro dentro di noi
Storia di una dimensione
semi-oscura,
il progresso ha lasciato posto
al mio cuore lacerato... Mi
sto avvinghiando
alle mie morti pregresse
e alla fine di questa condanna
itinerante
Credi che i tuoi strali luccicanti
possano ostacolare
la mia prossima cinerea caduta?
…
Non sono stato in silenzio
così a lungo
solo per sconfessare il vostro alfabeto
tra numeri e superflui alfabeti
… Esisto io, ed esisteremo
anche dopo tutti voi
Non ho volutamente
parlato di ombre fino a questo
istante... Gracchia angelica
un po' di più, poi potrai chiederne
il significato alla metà
del mio spirito
libero dal veleno delle foglie
volate via tutt'attorno a me
lo scheletro che si nasconde
dentro il mio sorriso
adesso si è seduto di fronte
a voi... le lacrime del mio regno
sono estranee alla vendita