Tracce. Memorie. La fine era lì stesa ma lui voleva di più. La fine è sempre stata vicina ma non era così che doveva finire. E desso quel mondo è arrivato a oggi senza quel punto interrogativo.
Ho sempre scritto la data su ogni poesia scritta, come se fosse una prova per l’esistenza di quel particolare giorno. Come se ciò che era accaduto potesse dargli ancor più valore. I particolari riguardano solo l’autore. I dettagli sono lembi sottratti a qualche arrendevole bandiera. Se ora stai leggendo, ti voglio raccontare che in un momento continuai ad ascoltare The Man Who Sold the World dell'Unplugged dei Nirvana. Avrei voluto fermarmi ma non ci riuscii... Avrei voluto fermarmi ma non ho proseguito e adesso spero, sono sicuro non sia tardi per dire questo.
...E ADESSO SONO ARRIVATO A OGGI
Posso tornare indietro
e sentire i macabri tumulti che mi azzannano
senza carne né domani… avevo pensato
a un'affermazione,
invece fu la notte più corta
della mia vita… Il calendario
non sarebbe d’accordo, il presente
scandirebbe la propria obbiezione …
Forse in questo nuovo momento
darò ancor meno spiegazioni
e userò le scale
anche per la salita… forse
in quel momento
verrò prima da te, e poi
ti giurerò
di correre lungo la medesima pendenza
per starvi ancora più vicino
se avessi davvero voluto
qualcosa di diverso
non sarei qui a sognare
dinnanzi alla mia stessa
vita… forse
non ci avete mai fatto caso
ma in tutti quei giorni
non ci fu mai una volta
in cui mi volli liberare
di ogni graffiante zavorre frastagliata…
i tanti rudimenti, i cerotti,
le stagioni sentenziate… ciò
che non si erge, traduce rigurgiti
stremato… è questa
la fine che avrei fatto? Lasciate
al pallottoliere i faccia a faccia con le congetture… lasciate
che la strada prenda le distanze
dal mare… voglio essere sicuro
che quando ci rivedremo, non mi stringerai la mano
Clip tratta dal video della canzone Do the Evolution (Pearl Jam)
La privacy è morta. I grandi manipolatori fanno ciò che vogliono. Ogni vita è sempre più un diario spalancato di informazioni e fotografie condivise. It's evolution, baby!
Giorno dopo giorno il popolo riversa in rete spensierato ogni informazione possibili della propria vita, dalle idee politiche alle foto dei figli appena nati (ospedale incluso). Informazioni accessibili a chiunque, la cui proprietà viene regalata senza battere ciglio a mega-aziende verso cui un giorno si abbatteranno le ire puritane. "Spesso dico che per la prima volta nella storia dell’umanità l’educazione la dobbiamo insegnare prima ai genitori che ai figli" ha scritto l'esperto Rudy Bandiera. Ho detto anche troppo? Ho appena cominciato. It's my fuckin' evolution, baby!
IL MARCHIO DELL’EGOISMO
Vi manipolano… Vi circondano
Vi richiedono... Vi collaborano
Scatta lo scandalo e voi insorgete
Vige il silenzio, e voi condividete
Che cosa ne sarà
di tutta la vostra vita
che avete donato?
Che cosa ne è di quella vita
di cui non avete più diritto?
I vostri figli
hanno già il copyright
di qualche mostro
dal nome piacevolmente persuasivo
Che cosa risponderete
ai vostri figli
quando un giorno vi chiederanno
del perché non possano
più decidere della loro vita?
Che cosa risponderete
ai vostri figli
quando gli dovrete far accettare
che qualcuno può decidere
al posto loro… fate scorte di cibo,
di acqua e ansiolitici
fate scorte di sonniferi,
film horror e documentari
sui mattatoi… deridete pure
chi si mette a pregare,
un giorno non vi resterà altro
il popolo insorge… qualcuno
gli ha detto di rifarlo… stamattina
non ho ancora visto
le vostre idee e i bisogni dei vostri
padri… rimediate quanto prima
Clip tratta dal video della canzone Jeremy (Pearl Jam)
Il bullismo è un cancro. Il giovane Michele Ruffino è solo l'ennesima vittima suicida di una strage taciuta. Le parole di Jeremy (Pearl Jam) grondano ancora sangue.
Ne hanno ucciso un altro e siete tutti colpevoli. Voi, che avete fatto finta di niente. Voi, che avete visto e vi siete girati dall'altra parte. Adesso lui è morto. Michele Ruffino non c'è più. La sua storia è simile a quella di tanti altri. L'esistenza di Michele ha avuto lo stesso atroce epilogo di tanti altri. Nel primo album Ten (1991), i Pearl Jamdedicarono una canzone al sedicenne Jeremy W. Delle. Un ragazzino bullizzato che pose fine ala sua vita sparandosi in testa in classe. Michele si è gettato da un ponte.
LO HANNO UCCISO TUTTI VOI
lo hanno deriso
e poi lo hanno fatto ancora… a casa
andava tutto bene,
il macello era comunque lontano
… l’inferno vive sempre nella casa accanto
vi siete divertiti abbastanza
o potevate fare ancora di meglio?
Davanti all'omertosa codardia del branco
ci sono le persone sole
a cui al massimo deporremo un fiore
…
“Non voglio corone, volevo essere
vivo/
Non voglio le vostre lacrime, volevo avere degli
amici
"Non c'è nulla di meno patriottico dell'ignobile fascismo" l.f
Lo hanno sottovalutato una volta e tutti (...) sappiamo che cosa è accaduto dopo. L'intera Italia si desti e lo dica a chiare lettere: il fascismo non ha fatto nulla di buono!
Una deriva fascista sempre più preoccupante si sta allargando a macchia d'olio in Italia. Singoli individui. Associazioni legalizzate. Politica. C'è voluto l'intervento del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, perché finalmente fosse scandito a chiare lettere: il fascismo non ha fatto nulla di buono! Eppure nonostante la Storia, l'ignoranza italiana sta sempre più virando verso una nostalgia inconcepibile e assassina, ormai sicuri che tutti i mali di questa nazione siano imputabili alle Sinistre e all'arrivo degli immigrati.
NON HA FATTO NULLA DI BUONO mi dicono di prendere il fucile invece di essere accogliente … mi dicono d'infrangere vetrate con le serrande abbassate e poi marciare come tanti volatili verso per la calura più estrema di piazzale Loreto si ricorda solo il sangue mentre le origini oggi sono slogan buttati qui e là, tra opinioni nella spazzatura e proclami del profilo accanto ... e cosa avrà mai fatto davvero di male? È stato trascinato nel gioco dei grandi… che cosa avrà fatto mai di così tragico? ... ha dato nomi e cognomi alla morte per fare dell'eternità puntata l'orgoglio nazionalista e se un giorno il mio migliore amico crederà che il dolore del nostro tempo sia tutto da imputare alle lacrime inghiottite dal mare, allora sarò pronto ad alzare bandiera bianca contro l’amore e mi preparerò alla guerra che non voglio… alzerò bandiera bianca all’ennesima guerra che dovremo presto affrontare patria e purezza non sono mai stati parte della stessa affermazione di senso compiuto... ignoro quale sia il mio domani ma non sarà insieme a nessuno di voi
Innamorati davanti al mare canadese sulle note di Harvest di Neil Young
Per te, in questo giorno meraviglioso. Per te, la cui dolce bellezza del tuo cuore è una continua ispirazione per il nostro vivere quotidiano. Per te, Heart of Gold (Harvest) di Neil Young.
Ci sono parole che hanno bisogno di altre parole, e poi nuovamente parole. Un unico punto di riferimento. Un'unica stella. Ci sono parole che sono facilmente riscontrabili sul vocabolario ma questo sono capaci tutti di farlo. Io mi sto rivolgendo a te e non sto usando solo le parole. Oggi mi rivolgo solo a te, ripensando a tutto quello che siamo noi. Pensando a ciò che dobbiamo ancora vivere. Ci sono parole che hanno bisogno di un accompagnamento musicale e questo è l'album solista di Neil Young, Harvest (1972), ascoltato ininterrottamente nel suo Canada. Oggi ti regalo le mie parole. Oggi voglio regalarti la semplicità delle mie parole sulle note di Heart of Gold. Oggi. ancora una volta...
SEMPLICEMENTE E INFINITAMENTE TU È stato un lungo viaggio e non voglio riposarmi… te la senti di condividere con me ciò che il tuo cuore prova? … è solo un innocente tranello, lo fai già ogni giorno… è solo il mio modo per augurarti un lungo domani in nostra compagnia chissà quanto ci vuole per attraversare tutto il Canada in auto o per lo meno gran parte di esso… avrei tanto voluto farlo, avrei tanto voluto oltrepassare l’oceano, poi sei arrivata tu e adesso nei miei elenchi sono i più i cieli solcati delle terre abdicate ci sono le porte e ci sono le retrovie ci sono le dediche e ci sono i domani, c’è tutto il presente e ci sei tu… che me ne faccio della memoria quando mi posso rivolgere a te… non ho programmi da condividere con i burroni, ma di cogliere qualche fiore novello per l’imminente presente, ecco, questo è ciò che vorrei fare quando torneremo a fare gli sberleffi alle nuvole dietro di noi sono stato di sicuro più profondo eppure non arrivavo mai al giorno dopo… questo invece è solo un altro meraviglioso giorno insieme a te, questo invece è ciò che voglio sempre vivere accanto a te
Dolores O'Riordan nel videoclip della canzone Promises (The Cranberries)
Strade isolate si fanno sentieri condivisi per affrontare la vita una volta per tutte. Non importa chi ci sia davanti, questo è il nostro momento. In memory of Dolores O'Riordan (1971-2018).
La cantante irlandese Dolores O'Riordan si è spenta all'età di 46 anni. Come milioni di fan in tutto il mondo, i ricordi incastonati nelle canzoni dei The Cranberries sono subito riemersi. Ma più che la riottosa Zombie, la "strappa-cuore" Ode to my Family, la materna Animal Instinct o la condivisa in un epico concerto fiorentino Stars, il mio ricordo più totale va a Promises. Era la primavera 1999 quando il video sbarcò su MTV. Un anno fatidico quello per la mia esistenza. Un anno in cui mi stavo riappropriando della mia vita grazie all'incontro di tante persone speciali. Ora è tempo di aggiornare quella canzone:
LE PAROLE SONO BATTAGLIE
cecchini senza aiuole… latrati senza lamenti… domani senza intenzioni … a chi potevano interessare le lacrime se ogni ritorno significava solo un affogare in superficie? … Irrompe il silenzio per una vita intera… ci sono sogni e ci sono diademi avvelenati… c’erano spettri e li potevo vedere ancora una volta … c’erano gli avanzi delle rive impolverate e la marcia era solo un collage di rimandabili involucri un passo dopo l’altro… un passo dopo una caduta... un puzzle dopo il risveglio… alle fughe ci eravamo abituati tutti, non a questo divario… e d’improvviso i nani da giardino erano stati tutti sostituiti da statue senza sangue e pallottolieri in file ordinate il mare si ghiacciò… il sole aveva cambiato gradini… il cielo era compatto e non vi era alcun modo di scansare la pioggia più solida… non è finita qua… mi ricordo di te… sono qua per ricominciare da noi… sono qua per dirti a cosa sto andando incontro… sono qua per farti sapere che riuscirò ad andare avanti… sono arrivato fino a qua e adesso ho intenzione di entrare
(Venezia, 15-16 Gennaio ’18)
Promises, by The Cranberries
Videoclip della canzone Promises (The Cranberries)
Ogni viaggio sopra i cieli ha un aeroporto di partenza. Ogni aeroporto cela sempre un momento per ascoltare E-Bow the Letter (R.E.M. & Patty Smith) e affondare la penna nell'infinito.
Non c'è viaggio, in particolare in aereo, che almeno una volta non ascolti quella che per me resta un indiscusso capolavoro degli R.E.M. Una canzone, E-Bow the Letter, dall'album New Adventures in Hi-Fi (1996), impreziosita dalla voce della poetessa rock Patty Smith. La band formata da Michael Stipe, Bill Berry, Mike Mills e Peter Buck tocca l'apice della carriera con un album Kerouackiano, e ancor più poetico di Automatic for the People (1992). Non si contano le poesie ispirate dalla suddetta song. Adesso però è tempo di nuova ispirazione. Adesso sono in Calabria, all'aeroporto di Lamezia Terme, ed è nuovamente il momento di ascoltare E-Bow the Letter.
SENZA LA NECESSITÀ DELL’ORIZZONTE
...a quale parte di mondo
pensi di esserti avvicinato?
Sei ancora sicuro
che stiano disturbando il tuo arrivo?
tutte le storie si somigliano
quando non sanno di aver iniziato
mi sento sfinito
e il sole è sempre una tenda
da spostare... sono
un facile debitore
quando si tratta di ripensare
al domani... sono stato lontano
e poco lungimirante... posso
scegliere i finestrini
da cui rifiutarmi di guardare
lo sfascio del mondo
e magari spiegarti davvero
perché adesso abbia voglia
di sorriderti...
argini... staccionate... specchi... non
ho mai voluto niente
da alcuno di voi...
sanzioni... brutalità... fermo immagine... l'origine
delle vostre ali
mi è tutt'ora ignara... non farò di una protesta
il colosso su cui distogliere ogni risentimento
incastri e risposte,
non so più cosa farmene
… il formicolio
delle nostre parole
scambiate per indifferenza
sono diventate
il più confortevole dei giacigli e l’orizzonte
non andrebbe da nessuna parte
senza una prima stesura
delle nostre lacrime più pensierose
…ho ancora l’espressione meravigliata?
Un giorno magari
mi risponderete tutti insieme
(aeroporto di Lamezia Terme (CS), 29 Dicembre ’17)
E-Bow the Letter, by R.E.M. and Patty Smith
R.E.M. - Videoclip della canzone E-Bow the Letter, Patty Smith di spalle
La tragica realtà dei bimbi rapiti narrata nel videoclip di Runaway Train dei Soul Asylum. Una discesa parallela nell'inferno più realistico. È la vigilia di natale e siamo solo nel mezzo della fine.
Ci sono ricordi e sensazioni che non si possono cancellare. Ci sono lame che non solo hanno graffiato la carne ma hanno fatto precipitare tutte le stelle rimaste nel passato più isolante. Ci sono giorni dove d'improvviso ti ritrovi privato di ogni gorgoglio del domani e riesci solo a rimanere immobile, mentre lì fuori l'oscurità moltiplica inconsolabili rimpianti. Ci sono giorni dove nemmeno gli spiriti possono fare a meno di voltarsi dall'altra parte ma non fa comunque differenza. C'è solo quella strada. C'è solo una corsa sconsolata e a perdifiato nel nulla più incompreso.
NESSUNO DI VOI, NESSUNO DI LORO
non avevo niente da dire
ma avreste dovuto ascoltarmi
lo stesso… sto mentendo
ancora, ma avete sempre preferito
sapermi lontano
senza il peso di specchi
avevo molte cose
a cui stavo ripensando
e nessuno mi aveva obbligato
a creare segreti
e ulteriori menzogne
c’erano tanti pensieri
che ancora oggi
vengono guardati come cambiamenti
di umore… avevo tanti
pensieri che neanche una pioggia
di ghiaccio
avrebbe potuto riscaldare
sono stato allontanato
ma nessuno me lo aveva ancora
detto… sono stato ferito
e nessuno ha voluto
carezzare le mie vene…
Chi sono i giganti di oggi?
Di chi sono le saette gravide oggi?
Non voglio più avere ricordi
Non voglio avere buone parole
Non voglio che mi facciate domande
Non voglio più andare vicino
Di chi sono le lapidi oggi?
Quali sono le natività da tramandare?
Mi appartenevo
ma era comunque troppo tardi…
mi sono messo vicino
e tutto è proseguito
come se non ci fossi mai stato… è
passato tanto tempo
e nessuno ancora si è mai chiesto
perché guardi sempre altrove...
Amarezza estrema per una nazione volgare e incapace di comprendere la disperazione che anni or sono viveva sulla propria pelle. Come cantavano beffardamente i Megadeth, Go to Hell!
Ghigna Dave Mustaine nel biascicare la preghiera resa immortale da quell'Enter Sandman dei nemici-amici Metallica. Un titolo che non lascia dubbi a interpretazioni. Ieri il diritto di cittadinanza Ius soli ha miseramente fallito nel Bel paese. Ostruzione spietata, assenteismo e indifferenza. Ecco l'Italia delle mura. Ecco l'Italia dove tutto si trasforma in un'occasione per additare al prossimo una raccolta di voti. Chi ha bisogno invece, resta lì fuori. Sulla strada. Senza diritti. Senza niente. Come suonavano allora i Megadeth, go to Hell!
LE FONDAMENTA DEL SANGUE
Vi sentite soddisfatti adesso?
Li avete privati di un domani
con il vostro egoismo d'interesse
Vi sentite più forti adesso?
Adesso cominceranno a odiare
… prendetevi un appunto
quando un giorno saremo in guerra
perché ci avete appena recapitato
le fondamenta del sangue
la colpa è degli altri
e dunque tutti devono morire...
la colpa è dei potenti
e dunque tutti i poveri devono perire
aggiungi un’inferriata
amalgama del nuovo filo spinato
ordina una nuova arma
aggiungi un nuovo ricercato
fate pure tutte le donazioni
che volete, il diritto
non sarà l’unico a essere sepolto
vi sentite fieri? Vi sentite
di aver contribuito
alla salvezza della vostra casa?
Quei trisavoli
raccoglitori di saliva
oggi si sono tutti suicidati… quei
trisavoli che oggi
vagano senza dove,
non sanno che farsene
delle vostre misere vendette
in tasti e doppiopetto
la civiltà vi aspetta,
prendete posto a tavola
…
È (da tempo) l’ora
dell’indifferenza… la campanella
della ghigliottina
è stata appena suonata… non
si vede più nulla nelle case… è
tutto segregato… è tutto
al riparo… è tutto
mortalmente al sicuro
La notizia era nell'aria. Ora è arrivata la tragica conferma. Sarà il duo indie-rock Finalmente Melissa ad aprire la data patavina dei Pearl Jam il 24 giugno prossimo. Tutti soddisfatti? Non proprio!
di Luca Ferrari Non bastavano le nozze di Alicia Vikander conMichael Fassbender. Non erano sufficienti i deliri di Enrico Brignano contro Asia Argento. Non era abbastanza nemmeno la presenza di Marilyn Manson da Paolo Bonolis. No, no. Per chiudere questo 2017 ci voleva la vera fuck news. Il notizione. Era tutto nell'aria, ciò che nessuno avrebbe voluto leggere e nel prossimo futuro, ascoltare. Il duo rock indie più insulso e stucchevole della scena (quale essa sia non si sa, ndr), Finalmente Melissa, aprirà la data patavina dei Pearl Jam. Pesce (marcio) di aprile in anticipo o pura verità? La parola ai diretti interessati.
Non sono supereroi, ma proprio no. Dietro l'irrequieta sfrontatezza dei Finalmente Melissa ci sono due integerrimi giornalisti. Quando però indossano gl'intimi musicali, è tutta un'altra storia. Alla base delle loro menti c'è un altissimo concetto di uguaglianza: non tollerano nessuno allo stesso modo! Il loro ingresso nel business della musica è stato definito. il disimpegno invernale di una zanzara assetata di chinotto e Dakota burger. Da allora di quel giornalista si sono perse le tracce. Dopo il prepotente ritorno sulle scene del gossip in merito al love affair Fassbender-Vikander, a sei mesi e mezzo dall'apertura del concerto dei Pearl Jam in quel di Padova, li ritroviamo più scocciati che mai.
“Sono molto amareggiata che l’organizzazione abbia contattato il mio secondo invece di me” ha commentato a freddo la mente del gruppo, Desirèe Sigurtà, affidando a un laconico commento tutto il suo disappunto per la scelta, sbattendo per di più il telefono sulla faccia del nostro inviato, e aggiungendo poi: “Non escludo una defezione alla Dolores O’Riordan dell’ultimo minuto, come a Firenze”. Calmatasi dopo essersi ingurgitata gli ultimi otto cicchetti con musetto caldo della Birreria veneziana Zanon e quattro spritz, la fanciulla è riuscita ad analizzare meglio la situazione.
“Poco meno di sei mesi fa, mentre scendevamo dal palco del Firenze Rocks dando il cambio a Glen Hansard dopo aver infiammato i 50.000 del Visarno, Luca e io ci siamo guardati in faccia e ci siamo detti: mai più!” ha spiegato a mente alcolica e panza piena Desirèe “I nostri concerti sono concepiti per pubblico elitario e ristretto, mica per tutta quella gentaglia urlante. Non siamo mica e per fortuna quei rozzi dei Metallica?!
Poi il nostro Boss, Edward Stevenson Pravettoni, ci ha amabilmente messo le mani sulle spalle e ha sussurrato: provateci, che io vi sbriciolo! Come poter dire di no? Quando poi, per Padova, ci hanno detto del cachet, ecco Pravettoni, detto Pancarrè Nocciolone, sussurrarci di nuovo mentre si addormentava sulle note dei Rage Against the Machine: se dite no, in MINIERA! Era un’offerta che non potevamo rifiutare anche se a riguardo delle nostre incertezze, il tour manager Jean Claude ha dichiarato: Noooooooooooooooooooooooooo, Padova noooooooooooooooooooo!!!”
Ancor più difficile è stato contattare l'altra metà del gruppo, notoriamente asociale, irritante e... dispettoso! “Stavo pensando ai cosiddetti 'azzi mia quando mi è arrivata una telefonata del manager dei Pearl Jam dicendomi che ci voleva per l'apertura a Padova. Inutile dirvi che gli ho sbattuto giù l'apparecchio. Non so che ora fosse dalle loro parti ma quando faccio colazione e ho tra le fauci un krapfen ripieno di crema chantilly, nessuno e ripeto nessuno, si deve e può permettersi di interrompere il mio idillio col mondo”.
Se Desirè Sigurtà si era un po' calmata, Luca appare decisamente sopra le righe: “Io non so chi si credano di essere questi Pearl Jam e spero per loro che il 24 giugno non faccia troppo caldo e non ci siano zanzare. Farlo un mese prima, no vero, maremma stratocaster?!?” rincara l'artista lidense, “Capisco che questi debbano fare i fighi rockettari ma se mi fanno iniziare a suonare più tardi delle 9 di sera, beh, il tornado che colpì il Jammin Festival veneziano sarà una carezza primaverile in confronto”. Parole che inquadrano i Finalmente Melissa allo stato puro, una band che per potenza musicale e anarchia solo i leggendari Pluto riescono a tenergli testa.
Vorrei chiudere l'intervista qui ma il mio capo mi ordina di risentire entrambi punzecchiandoli sul nervo scoperto. Che cosa farebbero se prima di andare on stage incontrassero Michael Fassbender e Alicia Vikander? “Gli dedicherei Love Boat Captain. Lui è sempre stato il capitano del mio cuore in tempesta” sussurra Desiree. “Pianterei il concerto seduta stante e me ne andrei in Chianti con Alicia" sbotta Luca, "Se lo facciano da soli lo show - st'altri sciopai - (gergo veneziano: questi altri imbalsamati, ndr). Quanto alla mia partner musicale, solo quando si avvicinerà alla classe di Mel C allora potrà avere l'ultima parola!”.
Condoglianze cari Pearl Jam. A nome dell'Italia intera vi chiediamo scusa per l'esistenza dei Finalmente Melissa.