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giovedì 27 luglio 2023

U2, The Hands That Built America

U2 nel videoclip The Hands That Built America
La strada verso un altro traguardo della nostra vita barcolla allineata tra tutto e nulla. Sento i miei incroci. The Hands That Built America (U2) rivela sogni senza cieli infranti.

di Luca Ferrari

Una lunga storia di sofferenza, redenzione e rinascita. E poi?...Se c'è una cosa che dei testi ho sempre amato e continuo ad amare, è l'imprevedibilità. Basta una parola, una canzone, un'immagine e tutto è già sgorgato/nato dentro. Devi solo mettere le mani sulla penna. Vidi il film "Gangs of New York" (2002, di Martin Scorsese) in un freddo e solitario inverno fiorentino e da allora quella canzone è sempre rimasta confinata in un'aurea taciturno-malinconica. Ma questa del 2023 sembra essere l'estate delle canzoni vecchie che tornano per scrivere una pagina nuova. Mi è appena successo con la toccante The Hands That Built America (U2), dalla colonna sonora della sopracitata pellicola. A far scattare la scintilla dell'ispirazione, una fotografia. Una foto che è adesso un incipit. Un pezzetto di mondo srotolato fin dentro le mia anima...

LE AMBIZIONI DI CIÒ CHE HO TRASCURATO


sono stato lontano

perché in qualche modo ho combattuto

…nelle cronache

ha lasciato solo un caminetto

da qualche parte,

un fondale oceanico

e le scarpette

con cui non mi barricavo più


oggi mi sono svegliato presto

e non ho sorriso,

... oggi sono ritornato

ma non mi nasconderò


oggi mi sono svegliato

e non c’erano montagne

per dire addio

ai miei tesori perduti...


oggi mi sono svegliato presto

e le nuvole

hanno lasciato la vetta

senza cerimonie

né premonizioni


il rosa del mio respiro

è un aquilone con la visiera

… sono arrivato in cima,

ed ecco ricominciare il conteggio

dei sogni deragliati

che minacciano la mia stabilità


ho guardato il sole

senza nemmeno un giuramento

a cui tramandare

le mie insolute furie… adesso

ci sei tu, adesso ci siete voi,

adesso…


so che lo vedete

il sangue che si sta indurendo

…hanno trovato una nuova

strada e questo

cosa dovrebbe significare?


L’innocenza di questa notte

è sempre stata la mia massima 

ambizione

(Venezia, 27 Luglio '23)

U2 - The Hands That Built America

The Hands That Built America (U2)

giovedì 20 luglio 2023

Vinicio Capossela, Il ballo di San Vito (addosso)

Vinicio Capossela nel videoclip della canzone Il ballo di San Vito

Estate 2003, la terra di Sud chiama. Il ballo di San Vito s'impossessa della mia anima malferma, mentre un mefistofelico Vinicio Capossela danza instancabile tra fuoco e taranta.

di Luca Ferrari

"[... ] Questo è il male che mi porto da trent'anni addosso
Fermo non so stare in nessun posto [...]", praticamente la mia descrizione di quando avevo 24-25 anni. Tormentato e iperattivo. Da Firenze al Salento e fino allo stato del Karnataka. Da Maglie, in Puglia, a Bangalore in, India. Il mio viaggio sulle note de Il ballo di San Vito inizia nella torrida estate 2003 quando su MTV vedo per caso uno speciale su Vinicio Capossela, e si parla anche del video di quella canzone. Ricordo ancora molto bene le sue parole, spiegando che il video ebbe non pochi problemi con la censura per qualche immagine sabbatica di troppo. Il caso volle che pochi mesi dopo mi ritrovassi proprio nella culla della taranta, la Puglia, e quella canzone ispirava sempre di più.

Passano tre anni e sono a fare il mio reportage internazionale nel sud dell'India. E lì, in un negozietto di musica, compro il cd Canzoni a manovella di Capossela. Sebbene l'album non contenga Il ballo di San Vito, trovo moltissime affinità etnico-folcloristiche con la canzone Maraja (altro video strepitoso). Poche volte la musica italiana ha fatto sfaceli nei miei gusti, ma Il ballo di San Vito sa toccare le note giuste. Anima inquieta per eccellenza, a quel tempo sentivo ancora la mia esistenza parte di un destino più che di una vita. "[...] Scaccia, scaccia satanasso, scaccia il diavolo che ti passa Le nocche si consumano, ecco iniziano i tremori Della taranta, della taranta, della tarantolata [...]" canta Capossela. Consumo una registrazione audio grossolana da tv a registratore, sono turbato ma in quel momento vedo un mondo che posso creare....

ALLA FERMATA SENZA STRADA ADDOSSO

Avrei potuto

anche danzare… è tutto quello

che riesco a peccare

contro la vita… Se questo sono io,

aggiorniamo almeno la notte

… spiriti indemoniati

risorgono senza esorcismi pirotecnici

o invocati

da abnormi catechesi fasulle


le figure si sono congedate

con quattro baci... com’è che adesso

anche noi

sembriamo avere un futuro?...

su che cosa sta soffiando

la musica dei demoni?... è come dover per forza

esistere… due persone cresciute

e una bomba nascosta

nelle caramelle


innocui ribaltoni sentimentali

hanno fatto la loro apparizione

tra deliri abbracciati

e la singolarità della pazzia...

le travi del sole

hanno sconfinato,

mi hanno chiuso in una stanza

insieme al cielo rosso…

voglio solo pensare di essere

sulla mia strada,

sprigionando ammirazione 

per ogni eremo ribellatosi

a tutti quei rituali competitivi

...c’è questo mondo, ci sono crisantemi 

e rose incarnate, non esistono

più gelosie

che potrebbero rattristare

questo male emozionato

(Maglie [LE], 24 Giugno’03 - Venezia, 20 Luglio ‘23)


Vinicio Capossela, Il ballo di San Vito

giovedì 13 luglio 2023

Pearl Jam, la mia personale Love Boat Captain

Pearl Jam suonano dal vivo Love Boat Captain

Dopo due album interlocutori, i Pearl Jam alzano l'asticella con Riot Act. Delle 15 canzoni, svetta Love Boat Captain, in memoria della tragedia di Roskilde. Oggi la dedica la faccio io.

di Luca Ferrari

"[...] It's an art to live with pain, 
mix the light into grey
Lost nine friends we'll never know
Two years ago today
And if our lives became too long
Would it add to our regret? "[...]
...
"[...] È un'arte convivere col dolore,
mischiare la luce col grigio
Abbiamo perso nove amici
che non conosceremo mai
Esattamente due anni fa
E se le nostre vite diventassero troppo lunghe
Questo accrescerebbe il nostro rimorso? [...]"

La strofa decisiva. La strofa più poeticamente straziante. Il 30 giugno 2000 durante l'esibizione live dei Pearl Jam al Festival di Roskilde, in Danimarca, nove fan persero la vita in una bolgia infernale. Un anno fa lasciava questo mondo una persona a me molto cara. Un anno dopo, Love Boat Captain mi è tornata in mente. A dispetto di ciò che è accaduto, se ripenso alla sua vita, riesco solo a sorridere. Sempre pronto a lottare. Sempre pronto a non farsi mai abbattere dallo sconforto. Un esempio positivo per la vita di chiunque. Ecco, ripensando a Love Boat Captain dei Pearl Jam, mi viene da cambiare quella strofa e dire:

"[...] Lost one friend I still care about
One year ago today
And if our lives became more sweet
surely he'll be happy for all of us [...]"
...
Ho perso un amico cui ancora tengo
Esattamente due anni fa
E se le nostre vite diventaeranno più deolci
di sicuro lui sarà felice per noi [...]"

Pearl Jam - Love Boat Captain live

venerdì 30 giugno 2023

Joey Ramone, oggi e per sempre What a Wonderful World

Il cantante Joey Ramone e la scuola dell'infanzia Comparetti di Venezia

Ci sono posti speciali che resteranno per sempre nel cuore e ci convincono che il mondo sia un posto meraviglioso. Ed ecco arrivarmi nell'anima What a Wonderful World, di Joey Ramone.

di Luca Ferrrari

Il rock è pura emozione. Il rock è sempre stato un'emozione costante. Che si trattasse di rabbia, amore, sconforto o felicità, le canzoni rock hanno sempre scandito il tempo del mio cuore. Se ripenso agli anni più recenti, ecco il l'incontenibile esplosione emotiva per la nascita di mio figlio, firmata Helloween o quando si sono celebrati i 50 anni di Harvest, un album fondamentale nella mia storia, così come il suo cantautore, il canadese Neil Young. In tempi più recenti, ho addirittura iniziato ad apprezzare l'hip-pop, grazie all'ispirazione umana. Il rock è una succursale dell'anima. Il suo figlio più incompreso e amato. Ricordi, avvenimenti e sogni. Tutto questo e molto di più. Adesso sono arrivato all'ultimo giorno della scuola dell'infanzia del mio piccolino.

Oggi, 30 giugno 2023, mio figlio termina la sua meravigliosa esperienza alla scuola dell'infanzia Comparetti di Venezia. Volevo un ultimo ricordo. Volevo una canzone che potesse fotografare al meglio quanto ha e abbiamo vissuto. Nel corso di questo triennio, moltissime melodie ci hanno accompagnato da casa a scuola e scandito questa indimenticabile epoca. Forse più di tutti i Poison e i Guns n' Roses, entrati nelle corde della creatura dopo aver visto al cinema il film Thor: Love and Thunder. Quando ci ho pensato, ho subito sentito la mitica voce di Joey Ramone (The Ramones) coverizzare in versione punk (ovviamente) l'emblematica e toccante What a Wonderful World di Louis Armstrong. Questa strofa fotografa alla perfezione quello che provo per questo periodo:

"The colors of the rainbow/
So pretty in the sky
Are also on the faces
Of people going by
I see friends shaking hands
Saying, "How do you do?"
They're really saying
I love you"

E non posso anch'io non pensare e dire.,.. And I think to myself What a wonderful world Yes, I think to myself What a wonderful world Ooh, yes. Adesso tocca a me!


"THEY'RE REALLY SAYING I LOVE YOU"

ti sei mai chiesta

cosa sia la felicità?

adesso lo so per certo… adesso

sono già lontano,

ma è tutto raffigurato per sempre

dentro ciascuno di noi

passeranno

i fulmini che contano

ma per quelli

ho già i talloni

che sono di buon umore...

la vostra storia

ha fiori colorati, mani

incrociate

e i primi capricci

con cui affrontare le distese senza cielo

...le scale raccontano

abbracci

che non smetterò mai di regalarti

questa è una storia

d’amore

che posso ormai solo tramandare

questa è una storia d’amore

che spero

chiunque di voi possa vivere

questa è una storia d’amore

che abbiamo vissuto insieme

a quanto ammonta

la gioia

per aver visto così tante volte l’arcobaleno?… un passo dopo l’altro,

si va lontano, sussurra

il mondo più meraviglioso … 

un passo dopo l’altro

continueremo ad andare lontani,

lo confido a quel mondo

così meraviglioso...

                         (Venezia, 30 giugno ‘23)

Joey Ramone - What a Wonderful World

domenica 25 giugno 2023

Temple of the Dog – Say Hello to Seattle

La città di Seattle tra il booklet e il cd dei Temple of The Dog © Luca Ferrari

Il 25 giugno 2012 ero in partenza per Seattle. Un viaggio sognato da anni, e con due acquisti da fare: i cd dei Temple of the Dog e dei Mother Love Bone. Hello, Seattle!

di Luca Ferrari

Ci sono storie che non finiscono mai. Ci sono storie nate per bruciarsi e risplendere nel momento che diventano reali. La mia storia con la città e il sound di Seattle la potrei riassumere così. Ho aspettato a lungo ma alla fine tutto divenne realtà e nel modo più incredibile. Tanti anni or sono avevo fatto una promessa. Non solo avrei raggiunto la città epicentro delle band più significative per la mia vita, ma solo in quel viaggio mi sarei finalmente comprato due cd particolari: il solo e unico album dei Mother Love Bone, Apple (1990), e l'omonimo (1991) dei Temple of the Dog, il side project firmato dai neonati Pearl Jam insieme ai Soundgarden, in memoria del compianto Andy Wood (1966-1990), carismatico leader dei MLB per l'appunto.

10 canzoni, un album intero scritto per un amico dai suoi amici. Si comincia con l'eloquente Say Hello 2 Heaven (6:22). Si prosegue con la lunga e ipnotica Reach Down (11:11) dove Chris Cornell, se mai ce ne fosse ancora bisogno, fa sfoggio delle sue incredibili doti canore. Si raggiunge l'apoteosi con Hunger Strike (4:03), l'unica canzone cantata a due voci Cornell/Vedder. Si avanza con un il rock possente di Pushin' Forward Back (3:44) e via via le altre tra melodie, rock e tanta poesia umana:
Call Me a Dog (5:02), Times of Trouble (5:41), Wooden Jesus (4:09), Your Saviour (4:02), Four Walled World (6:53) e chiude All Night Thing (3:52).

In quel viaggio però, la musica fu solo sussurrata. In realtà, feci molto di più e meglio, incarnando negli amici raggiunti in terra americana quel mondo di semplicità così poeticamente scandito dai versi di quelle band. Il viaggio dei Temple of The Dog iniziò su di una cassetta duplicata da una conoscenza capellona. I nomi delle canzoni scritte a mano e al massimo l'immaginazione nel sognare quella città dominata dallo Space Needle. Quando comprai il disco, ricordo molto bene l'emozione. Una scarica così potente da farmi pensare a iniziare un'avventura musicale di scrittura proprio lì, a Seattle. Un viaggio, quello nel Nordovest americano, che mi portò anche ad Aberdeen, città natale di Kurt Cobain. Ciao, è il saluto più semplice che ci sia. Che si tratti di un amico o del paradiso, avremo sicuramente una strada da proseguire insieme. Hello, Seattle. Oggi e per sempre.

PARCO GIOCHI AL GRIGIO DI SOLE

nel cielo, oltre qualche zampillo

inesploso... è una lettera,

doveva essere una cerbottana

su cui non scrivo più…

oggi tra le strade

guardo nelle nuvole

sfogliando le tane salite

che ho baciato

attraverso e insieme a te

hai tempo

per sentirti meglio

nella tua vita?

hai tempo 

per aggiungere

un sogno

alla tua esistenza?

… i  tuoni non sono lontani

e la porta

è semplicemente aperta

rivedo già

i primi passi… confini

sbriciolati

e un corteo verdeggiante

… chi avrebbe voluto

andare fin laggiù

quando potevo aspettare

fino al giorno

del nostro primo incontro...

mi restano ancora

molte cose da dirti

… mi restano

ancora molte cose da dirvi

Veniamo tutti

da un’isola, poi a un certo istante,

la grazia 

ci farà incontrare ancora

per un nuovo interminabile

domani stellare (Venezia, 25 giugno 2023)


Temple of the Dog - Say Hello to Heaven

venerdì 16 giugno 2023

Radio Song (R.E.M.), le incognite del domani

Radio Song videoclip (R.E.M. feat. KRS One)

Estate, tempo di canzoni spensierate ma non per tutti. Un pensiero. Una lacrima trattenuta. Un... Il mondo prosegue per le sue strade separate. Intanto risuona nell'anima Radio Song (R.E.M.).

di Luca Ferrari

Sarà la malinconia di Losing my Religion, vicina d'album Out of Time (1991) e/o certe recenti ripercussioni nella vita, in questi giorni è successo qualcosa che mi ha riportato alla memoria Radio Song degli R.E.M. Non è stato immediato. C'è stata una sensazione e nel momento in cui ho desiderato associarla a una creatura musicale, è arrivata subito lei, immagino anche perché il finale sia cantato dal rapper KRS-One, e fatalità di recente ho finito di vedere il bellissimo "Straight Outta Compton" (2015), film sulla nascita del gruppo hip pop N.W.A.

Estate, tempo di ascolti solitari e note scarabocchiate. Estate, la voglio finire così...

AVREI VOLUTO VOLER BENE AL MIO CUORE era la gioventù del tempo

che non si accomoda mai... un instancabile sogno

tra evoluzione e leggiadri disfattismi

popolari

la storia è stata

un'altra... coriandoli e macerie

senza processione

né una grammatica dove

nascondersi

qui c’è tutta la dolcezza

che è stata sepolta... senza nemmeno il sogno

di un bacio d'inizio stagione

o una passeggiata

per provare

ad altalenare il futuro

in questo incontro

c’è tutto quel vortice

che ha cancellato

anche la più minuscola traccia

verso il domani

che ne è stato

di quel primo risveglio?

che ne è stato

delle albe lontane… sarei

potuto comunque

arrivare a questo momento

della mia vita

ma con molto più amore

nel cuore


non lascerò traccia

di tutto questo… farò

in modo

che nessuno legga

questa storia… quando

inventeranno

i viaggi del tempo

sceglierò questo momento

per non cambiare nulla…


mi rivolgo solo a te, adesso... quando

troverai chi renderà

il tuo sorriso ancora più vulnerabile

e dolce,  allora la potremo leggere insieme (Venezia, 15 Giugno ‘23)

R.E.M. - Radio Song

martedì 13 giugno 2023

Waka Waka (Shakira), This Time for... Mazzorbetto

Waka Waka by Shakira
Waka Waka (Shakira) sarà anche la canzone dei Mondiali 2010, per me sarà sempre la colonna sonora di una giornata "Juamnjiana" con amici, nel cuore della laguna veneziana più nascosta.

di Luca Ferrari

Storie di vita, esplorazioni nautiche e danze spensierate. Storie di salsedine, alveari e coccodè biscottati. Cronache di prime volte e ritorni collaudati. Nel mio background musicale la cantante colombiana Shakira la ricordo per la sua prima hit, Whenever, Wherever, la divertente Objection (Tango) con videoclip animato, la sensuale Hips Don't Lie insieme a Wyclef Jean e poi lei, l'inno dei Mondiali di calcio 2010: Waka Waka (This Time for Africa) e contenuta infatti nell'album Listen Up! The Official 2010 FIFA World Cup Album. Impossibile non averla sentita almeno una volta. Impossibile non farsi trascinare dal ritmo sinceramente incalzante.

Ma se fino a pochi giorni fa altro non era che una canzone come tante che nulla aveva da raccontarmi, adesso è diventata un vero inno di serenità condivisa. Una melodia che mi riporterà subito a un viaggio in barca per la laguna di Venezia, alla scoperta di un angolino curato con passione su di un'isoletta immersa nelle vegetazione e lontana dalle rotte turistiche. E poi soprattutto loro, amici grandi e piccini con cui condividere tutto questo. Oggi Waka Waka è l'emblema della natura più spensierata. Oggi Waka Waka (This Time for Africa) di Shakira è una storia scritta insieme a voi.


YOUR TIME TO SHINE

...stai ancora correndo

sulle nocche

di qualche ritmo che da ora non ti appartiene più,

o i colori emersi dal tuo corpo

hanno definitivamente privato la palude

di ogni avamposto abbandonato?

...

non mi stancherò

mai d’immaginare cosa sarebbe

potuto accadere se… se

ogni tanto lo annoto ancora

ok, ho sempre più voglia

di rimettermi

in marcia insieme a voi


non ho esitato

al momento di cambiare

la carta

della mia bussola, l'avevo scambiata

dopo appena un miglio continentale

... mi sono deciso

a imparare a volare,

le api non devono avermi visto

mentre ricopiavo una nuvola...

Allora, era proprio

così... un attimo subito e il rifiuto perenne

di chiudere gli occhi


desidero aggiungere una cosa… non

ho seppellito le panchine…

esagererò ancora coi tuoni.... quella

linea resterà tale… qualcuno

alzerà le braccia,

è già approdato su di un’ulteriore

meta…è già ora

di levarsi verso l'orizzonte più

immediato... quando

le mie palpebre si sveglieranno

con i colori del tramonto,

ancora claudicante farò la chiosa

di filari mimetizzati


l'ancora della vita

ha preso dimora

sopra schietti desideri disse(s)tati... deve

essere stata tutta questa vita

raccontata nelle vicinanze... e tutto

quello che ci sarà,

danzerà ancora e per sempre...

(isola di Mazzorbetto [Ve], 4 Giugno ‘23)

Shakira - Waka Waka /This Time for Africa)

L'isola di Mazzorbetto (Ve) © Luca Ferrari

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