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domenica 26 maggio 2024

Van Halen, la vorticosa Fire in the Hole

Gary Cherone, Eddie Van Halen in Fire in the Hole (Van Halen)

Dai demoni alla poesia epocale, fino alle nuove sfide del presente. Fire in the Hole (Van Halen, con Gary Cherone) ha letteralmente attraversato/incendiato la mia vita.
 
di Luca Ferrari

Rock, memoria e nuove impennate di un presente sempre più deciso. A quel tempo Gary Cherone (Extreme) era diventato il nuovo cantante dei Van Halen. A dispetto delle ottime premesse, il feeling non scattò e realizzarono insieme un unico album, Van Halen III (1998). Di quel disco, ho sempre adorato alla follia la canzone Fire in the Hole, specie per il duro assolo di Eddie Van Halen e un video dove la band gira circondata da un'orchestra, alternandosi alle sequenze del film "Arma Letale 4", della cui colonna sonora fa parte. Una canzone sgorgata in un'epoca (personale) di spettri spiaccicati e promesse agonizzanti. Sarà stata la faccia spiritata di Gary o la maestria di His Guitarness, fatto sta che Fire in the Hole mi è sempre piaciuta tanto e quando parecchi anni dopo (2010) divenne la colonna sonora della mia 10.000° poesia, scritta in treno in terra calabrese, si confermò presenza eterna della mia antologia musicale.

Pochi giorni fa, rieccola apparire, per immortalare la super sfida NBA Dallas Mavericks vs. Minnesota Timberwolves (vedi rubrica Rock 'n' Basket. Complice (anche) la costante presenza nella mia playlist dei Chickenfoot dove militano proprio gli ex Van Halen, Michael Anthony (basso, qui presente) e Sammy Hagar (voce), ritrovo Fire in the Hole. Il passo successivo lo state leggendo adesso.

IL CALORE IN RAMPA COSTANTE

hai il sapore di una vendetta,

o la sofferenza

che ti stai portando ancora dietro

è qualcosa di diverso


sull’estremità delle due incudini,

avevi mai fatto caso

alla casualità

dei palazzi crollatici a fianco?


cerco di atterrare,

puoi vedere dove precipito

ma di notte

sono le altitudini a sfogliare nuvole

e intanto...


inseguo senza insicurezze

tutto quello che mi è stato più meschino


inseguo tutto quello

che ho voglia di distruggere


inseguo i miei zero

e sono stralunato nella risata costante


porto inciso

tutto quello che mi avete fatto,

ho ancora tante cose

che non voglio raccontare… arrivato

a questo punto della mia vita

amo ancora guardare

le pozzanghere quando la pioggia cade

che cosa mi mancherebbe 

per osservare il mondo da più vicino?

la forma del domani è la presente dichiarazione d'intenti nel salto successivo ...

(Venezia, 26 Maggio ‘24)

Van Halen - Fire in the Hole

Michael Anthony, Alex Van Halen in Fire in the Hole (Van Halen)

domenica 12 maggio 2024

Per Te (Jovanotti)... Per Voi

Per te (Jovanotti)
Per te, per voi... È per te, che sei una donna straordinaria. È per te, che hai messo al mondo una creatura meravigliosa. Ogni giorno è la festa della mamma... Per te (Jovanotti).

di Luca Ferrari

"[...] La cosa più bella che potrò dire a nostra figlio è - “Questa è la tua mamma” (Venezia, 27 Gennaio 2002)". Finiva così la poesia "Cuori di fuoco", scritta esattamente nella data specificata, e cioè più di ventidue anni fa. Idee di fami una famiglia, in realtà, le avevo solo nella fantasia più dolcemente sfrenata e per l'epoca, irrealizzabile. La vita vera e reale era tutto un altro (pesante) discorso. Eppure questa è una delle rarissime frasi scritte dal sottoscritto che mi sono sempre ricordato. Come un presagio, quello dell'amore più autentico: una famiglia. Adesso riparto da lì, per dedicare un momento alla mia meravigliosa compagna di vita e alla nostra piccola creatura. Oggi, 12 maggio, festa della mamma, riparto da qui. In uno di quei giorni in cui la mia vita solitaria avrebbe potuto allontanarmi per sempre da ogni domani condiviso insieme a voi, ebbi la forza di fermarmi, cambiare il finale e iniziare un nuovo cammino verso di te e noi... Per te, per voi.


PER TE, PER VOI

e quell’unica notte senza di me ... sospiro d'amore e sincera dedizione in quell'unica notte senza di me adesso vorrei sentire

il suo sguardo accanto a te

... e la tua felicità più grande

sempre con lei


la vita lì dentro

era ancora lontana da me,

la vita lì fuori

sarete sempre e ancora voi


mi tenta la felicità più invincibile...

nell'arrivederci di quella notte

una madre restò accanto

a quella fragile nuova mamma


... A partire dai tuoi baci,

c’è una creatura


le tabelline

in lettura sulle nuove memorie… oggi

iniziava l'ennesima deviazione distorta

nel mio cammino... è stato

un viaggio

senza ritorno… le scarpe

scomposte senza odore, le tracce camuffate

nelle conchiglie... oggi

ogni giorno

mi addormento nei sogni di qualcosa di unico a fianco a te ...con voi

il rosso del cielo

è figlio solo del sole… le stelle

della notte

sono nate solo dall’oscurità

più sognatrice… e vedo

tutto questo ogni giorno

insieme a te, a voi...

                                       (Venezia, 12 Maggio ‘24)


Jovanotti, Per te

mercoledì 8 maggio 2024

Jako (Ladaniva), cuore d'Armenia

Jako - il duo franco-armeno Ladaniva - Louis Thomas e Jaklin Baghdasaryan

Il folk balcanico dei Ladaniva è un danza di spensierata adrenalina. In gara a Eurovision 2024, la canzone Jako ci porta (anche) nella troppo spesso ignorata Armenia.

di Luca Ferrari

La musica ha ancora il potere di cambiare/accendere il mondo? Gli anni Settanta sono lontani. Gli anni Novanta sono ancora più preistorici. Internet ha fagocitato tutto. C'era un tempo dove il palco sapeva ispirare il mondo. Oggi, semplicemente, è tutto troppo diverso, complicato e accessibile. Eppure è proprio il web ad avermi fatto sbarcare nella "lontana" Armenia. Grazie a un articolo di Osservatorio Balcani e Caucaso, ho scoperto la band Ladaniva, in gara in questi giorni nel contest musicale Eurovision 2024, con la canzone Jako. Ritmo molto balcanico e coinvolgente, una danza spensierata ma decisa con sonorità multietniche, fra tradizioni e voglia di nuovo. Un'ispirazione immediata per il sottoscritto, quasi di Samarcandiana memoria. L'Armenia, realtà troppo spesso ignorata, a partire dalla tragica storia del genocidio (1915-16), non ancora ufficialmente riconosciuto, fino alle più recenti dispute militari con l'Azerbaijgan, dove il governo di Erevan è stato colpevolmente lasciato solo dall'Unione Europea.

DANZA DELLA LIBERTÀ

volete la guerra,

ma è solo la vostra sconfitta


potete continuare

a ve(n)dermi

come voi non siete mai stati,

non sono mai rimasto dalla parte del padrone


sono preparato al peggio...

abnormi voi,

già protesi nella stessa parte


nel mio unico tatuaggio

ho la sola semplicità

che riconosca.... quando

vi sarete accorti

dell’assenza delle mie valigie

capirete

che c’è sempre stato un insieme altro


non sono più sicuro

del mio schema... meglio scrollare

qualche storia dalle montagne… perché

le date

sono così importanti

anche se una meta non farà più ritorno?


vorrei provare a dirvi

tutto quello che mi è successo

ma mi accorgo di pensare

che giocheremo sempre più lontani


faccio le prove

su ciò che è accaduto,

ma a loro interessa piangere

sopra mura

che li riportano a un altro tipo di gioventù


le piume della mia belligeranza

innescano 

un vento sottile ... sfiora

tremuli puntini

sopra la soffice profondità

di un sorriso mai più nascosto

nella diffidenza di una lacrima

                                  (Venezia, 8 Maggio ‘24)

LadanivaJako

mercoledì 24 aprile 2024

Again (Alice in Chains)... 25 aprile ancora, e ancora

Alice in Chains - Again

Torna il 25 aprile ed ecco gli eredi dei peggiori assassini d'Italia offendere e infangare la Patria, tentando di riscrivere la Storia, ancora... e ancora... e Again (Alice in Chains). 

di Luca Ferrari

Alice in Chains (1996) è il quarto album omonimo della band di Seattle. Un lavoro possente che fece guadagnare a Layne Staley (voce, 1967-2002), Jerry Cantrell (chitarra/ voce), Mike Inez (basso) e Sean Kinney (batteria) ancor più proseliti, e col tempo, anche molti rimpianti per quello che il gruppo avrebbe potuto fare e dare al rock. Dopo i primi singoli Grind (demoniaco) e Heaven Beside You (ballad), gli AIC sfornano un video a dir poco inquietante e di rara bellezza oscura. Gli Alice in Chains suonano in una gabbia sospesa. Bambini incappucciati via via circondano ogni singolo membro del gruppo. Suonano forti in quel mix perfetto tra rock, garage e metal (non a caso, tra i loro fan più sfegatati gli stessi Metallica, che presenziarono anche al loro epico concerto Unplugged). Poche semplici parole che sembrano andare proprio in una direzione ben precisa. Poche ringhianti lyrics che non intendono sparire sotto il peso e la minaccia dell'aggressività più ostile...

"[...] Hey, you said you were my friend
Hey, turn me upside down
...
Hey, I know I made the same mistake, yeah I,
I won't do it again, no
Why, Why you slap me in the face, oww
I, I didn't say it was OK, no No, No... [...]"
                                                                      Again (Alice in Chains)     

"Perché mi schiaffeggi ancora/ Io non ti ho detto che mi andava bene" cantano gli Alice in Chains. Gli assassini sono fuori. Perfidi servili aguzzini. Sono ancora lì, a tacere dinanzi all'odore di morte. Sono ancora lì, seduti democraticamente tra quei tomi salvati dalla follia. Sono ancora lì, a provare a mettere a silenzio ciò che non starnazza come i loro miseri antenati. Hanno trascinato l'Italia nel peggiore conflitto dell'umanità. Hanno sterminato senza pietà popolazioni inermi, contribuendo alla proliferazione dei campi di concentramento. Hanno torturato e ucciso i loro stessi concittadini. Ecco, questa è l'italia delle camicie nere. Ecco, questa è e sempre resterà l'italia dei fascisti. Ancora oggi, a distanza di quasi 80 anni, in molti hanno nostalgia di quell'orrore e non sono capaci di liberarsene. Allora, vorrei tanto che andassero dai nipoti delle persone gassate nei forni crematori e glielo spiegaste. Tranquilli, so già che non lo farete. Vigliacchi allora. Vigliacchi oggi.. ancora e ancora (Again)!

LIBERAZIONE AD OLTRANZA

è la vostra brutale ostilità... la pronuncio ancora col sangue spiaccicato nel mio scheletro sgangherato

... violenza omicida e stragista,

quanto vi divertireste a rifarlo ancora?

Oh, lo so bene quanto vi piacerebbe

... ecco un'altra accetta nera

di sola andata... ehi, questa volta

non serve che fingiate di essere

il principio


sento l'aria asfissiata

sotto i miei piedi... è la storia

delle citazioni capovolte


... vi piacerebbe riscrivere la storia,

no?!... oh si che lo vorreste,

ancora e ancora...


ecco i mostri da parata... indomiti a ciucciare dalle promesse

di ricchezza più gutturale


avete trascinato nella morte

una Nazione intera,

e ancora vi arrogate il diritto di parlare di "patria"

nelle terre d'oltremare,

mareggiate di segregazione e annientamento

attendono ancora una candela per l'aldilà interrotto


ce le ricordiamo ancora

l'effimera vittoria della frusta

e le nostre urla senza fine

nei falò delle pagine

tra il vostro godimento eiaculato…


ce lo ricordiamo tutto,

l'ossigeno dei nostri figli lasciati

a terra

me lo potete dire in faccia

che non è accaduto nulla di tutto ciò?

... adesso ho le mani libere,

provate adesso a minacciarmi ancora

con le bugie evaporate


non avete ancora

imparato nulla… non commetteremo

gli stessi iniziali errori... nessuna amnistia questa volta

...

(Venezia, 25 aprile ì24)

Alice n Chains, Again

Again (Alice in Chains)
Again (Alice in Chains)

venerdì 5 aprile 2024

Immortality è amore eterno

Jack Irons e Eddie Vedder (Pearl Jam) suonano Immortality

"[...] Some die just to live". Con la toccante Immortality, i Pearl Jam provano a farci accettare il tragico gesto di Kurt Cobain. Per altre scomparse invece, ci resta solo l'amore.

di Luca Ferrari

È stata la canzone che ha unito in modo indissolubile Nirvana e Pearl Jam. È stata la canzone che con poche ispiratissime parole di Eddie Vedder ,è riuscita a dare una spiegazione a un gesto che ha segnato una generazione. Il 5 aprile 1994 Kurt Cobain si tolse la vita. Pochi mesi dopo, l'altra band di Seattle diede alle stampe il suo terzo album, Vitalogy (Epic, prodotto da Brenda O' Brien). Penultima canzone, Immortality, che racconta proprio gli ultimi tragici momenti del cantante-chitarrista, sublimati nelle lyrics: Some die just to live. Da allora sono passati 30 anni e alle volte ancora mi sorprende l'acqua passata sotto i miei ponti. E se la potenza di quelle parole insieme a una musica quasi ipnotica, in qualche modo, ci diedero una spiegazione, non esiste rimedio quando invece il dolore ti tocca da vicino, come accaduto in un più recente e incosolabile5 aprile. 


OGGI + OGGI

oltre le onde del cielo,

dentro le nuvole del mare

…le candele non

bastano più… in questa fiaba

sul buon Aldilà  

non ho custodi idonei

né ferite abbastanza recenti

per comprenderne il cammino


non c'è un nuovo giorno,

lo so bene... non esiste

nuovo giorno

dove non le abbia almeno rivolto

un pensiero di pura dolcezza


e non c’è giorno

in cui il sole non riveli

un’immagine

dove il suo cuore non ricerchi

un vostro abbraccio


non voglio incontrare nuove ombre

questa notte...

non vuole la sua ombra

almeno per questa notte… solo

la sua mano sui capelli

che l’accompagni 

verso i sogni più belli


e io non posso fare nulla

se non darti ancora più amore

… e io non posso fare molto,

a parte una promessa

di continuo amore attorno e accanto a te ... ad alcuni capita solo di morire,

e quando ciò succede,

ci sono creature

che dovranno convivere per sempre

con l'immortalità

di un ricordo d'amore

(Venezia, 5 Aprile ‘24)

Pearl Jam - Immortality live

Goodbye Teen Spirit

Kurt Cobain (Nirvana) suona dal vivo

Unico. Tagliente. Autodistruttivo. Come una versione live di Smells Like Teen Spirit. Il 5 aprile 1994 il cantante dei NirvanaKurt Cobain, si congedò dal mondo.

di Luca Ferrari

A denial...A denial... A denial... urla Kurt Cobain nel finale di Smells Like Teen Spirit (Nevermind, 1991). Una negazione... Il colpo di fulmine con Smells Like Teen Spirit avvenne in una camera d'albergo a Sappada (Bl). Avevo iniziato ad ascoltarla già da qualche mese ma negli ultimi tempi era diventato qualcosa di irrefrenabile al punto di poterla ascoltare per ore e ore. Poi, a un anno dalla scomparsa del cantante, arrivò uno speciale su MTV debitamente registrato su videocassetta con spezzoni presi anche da "The Year Punk Broke", il film-documentario musicale diretto da Dave Markey e incentrato sul tour europeo dei Sonic Youth nel 1991, in compagnia anche di Nirvana, Dinosaur Jr., Babes in Toyland, Gumball, The Ramones e Mudhoney. Questa versione più di tutte mi conquistò. Una versione selvaggia e punk, e quella ispirante scritta sul muro PUNK RULES (il punk regna), ritrovata poco tempo dopo da qualche parte in un'isoletta veneziana (...). 

Di storie su Smells Like Teen Spirit e Kurt Cobain ne avrei a miriadi, ma alcune è giusto che restino solo dentro di me...

E LA NEGAZIONE, E UN ADDIO

da dove scendo,

è la conoscenza… rintanato

senza celebrazioni


a chi interessa? Un altro

perché, è tutta qui la nostra storia…

La parole

vengono dopo


a quei ricordi scalzi

ho cancellato l'ancora…tutto

quello che dovevo dire

in quell’epoca,

aveva le sue mura

e i nostri continui

tentativi di addebitare fiocchi


questa è l'immagine

volutamente sfocata

…qualcuno avrebbe

detto “sfondata” 


il cerchio della vita

si colora di bianco… mi

sono fermato,

non era giusto?

Abbiamo fatto  nostri salti

…quelli di noi

che si sono negati

una fine prematura,

oggi disegnano frutta morbidosa

con le movenze dei Sex Pistols

e saltellano

come trichechi abbandonati

dalle proprie uova


è facile, un urlo è il contagio

...il lascito resta una lacrima ...

(Venezia, 5 Aprile ‘24)

Nirvana - Smells Like Teen Spirit
from "The Year Punk Broke" documentary)

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