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sabato 15 aprile 2023

Walk This Way, insieme nella vita

Kid Rock, Steven Tyler e Joe Perry (Aerosmith)
Rap e rock, insieme! Una miscela potente e devastante come la performance di Walk This Way di Run DMC, Kid Rock e Aerosmith agli agli MTV Video Music Awards '99.

di Luca Ferrari

Una nuova storia dove nulla è impossibile. Dalla cenere della rassegnazione a un viaggio nel cuore della gioia più condivisa. Ho sempre adorato vedere canzoni incollate a ricordi dolorosi aprirsi a un nuovo corso (e migliore). Una delle più emblematiche fu Epic dei Faith No More. Adesso è finalmente arrivato il turno della poderosa versione live della leggendaria Walk This Way, cantata da Aerosmith e Run DMC, insieme a uno scatenatissimo Kid Rock in una performance live indimenticabile. Il principio fu quanto di peggio ci potesse essere. Il presente invece parla di un panorama aperto e sconfinato, con il cielo azzurro adagiato sul verde rurale sloveno, a Lahovce, e un figlio che alla domanda che cosa mi sia piaciuto più di questo viaggio, mi rispose: "viaggiare con me e la mamma". Esattamente, mia dolce creatura, è proprio così!

La prima volta che ascoltai questa canzone, vivevo in uno minuscolo monolocale (ma molto mono) durante uno di quei periodi-limbo dove passione, follia e sogni non si distinguono l'un l'altro. Non avevo gran simpatia per Kid Rock e se continuai a vedere la sua performance, fu solo perché poco dopo apparvero i rapper Run DMC che sebbene conoscessi in modo superficiale, erano comunque dei grandi nei loro genere, nonché storici co-protagonisti del videoclip Walk This Way insieme agli Aerosmith. E chi ti compare alla fine? Yeah, proprio loro, per una performance collettiva strepitosa. Steven Tyler e Joe Perry entrano dal fondo della sala, dicendo al mondo che la musica non ha confini. Non so perché, ma mi colpì il ragazzino con la cresta blu, il giovanissimo cantante Joe C., che guardava quasi esterrefatto il chitarrista mentre suona con la sua classica maestria.

Kid Rock inizia con King of Rock. Poi se ne va ed entrano i Run DMC a cantare Rock Box. Ecco allora tornare sul palco Kid e insieme intonano Bawitdaba e infine, per l'appunto, Walk This Way, insieme a cantante e chitarrista della rock band di Boston. Sebbene mi fosse sempre piaciuta, per anni non riuscivo a sradicare questa multi-performance da un'epoca di addii laceranti e difficili neo-inizi. Adesso è finita. Adesso c'è dell'altro. Io abito a Venezia, e per Venezia non intendo la terraferma ma l'isola vera e propria con ponti e canali. Per chi ama correre, non è semplicissimo ma ormai hi trovato percorsi a prova di turisti. Adesso poi, abito a ridosso di due bellissime fondamenta. Quella più ampia e più breve, sembra creata apposta per correrci iniziando con una canzone potente. Tempo fa la "battezzai" ascoltando Paradise City dei Guns n' Roses nella versione live al Freddy Mercury Tribute. Adesso è l'ora di una band con cui i GNR divisero un tour agli esordi della carriera. Gli Aerosmith, insieme ai sodali Run DMC e Kid Rock.

Sento già l'adrenalina entrarmi dentro. Sento già la potenza delle mie gambe in tutt'uno con la musica, i pensieri e... la penna!


RIPRENDENDOSI LA VITA

questa è la storia

della mia sgraziata invincibilità,

distesa a terra e mai a suo agio...

ho sempre voluto

capire in anticipo

come la luce se ne potesse andare via

...è la costante della mia autenticità


non mi avete mai condizionato,

mi continuate a spiare

senza che io vi ricambi


ho passato molte notti

con le braccia alzate

e nessuna stella

cambiava mai posizione... se

mi avessi incontrato,

lo avresti lasciato un biglietto

nel mare?...


esterrefatto

e senza eccezioni… l’oceano

e i suoi tremori

hanno solo anticipato

questo giorno

eternamente simile alla fine

...

vi sto dicendo chi sono

senza corone con cui palleggiare

...conservo ancora

quelle pagine

che avreste dovuto leggere

senza di me


vi dico chi sono,

ho rotto coi trampolini

acuminati,

le mie nocche senza radici

sono le stimmate di un sorriso

in costante apoteosi

(Venezia, 15 Aprile ‘23)


Run DMC, Kid Rock, Aerosmith - Walk This Way

Run DMC e Kid Rock

giovedì 13 aprile 2023

Pearl Jam, minacciosa Tremor Christ

Eddie Vedder live/ la pioggia cade a Venezia

"Il marinaio è ansimante/ Trascinato dalla tempesta/ Tutto sanguinato sulla riva [...]". Cade la pioggia. Soffia il vento. Irrompe martellante Tremor Christ (Vitalogy) dei Pearl Jam.

di Luca Ferrari

Una giornata di pioggia come l'attendevo da parecchio tempo. Una giornata di pioggia e vento per essere audaci, ascoltando l'ignoto e i Pearl Jam. Il mare è minaccioso. Le onde s'ingrossano. Quarta canzone dell'album Vitalogy (1994), Tremor Christ è un rock martellante e a tratti psichedelico. [...] Winded is the sailor Drifting by the storm Wounded is the organ he left all Bloodied on the shore Gorgeous was his savior, sees her Drowning in his wake Daily taste the salt of her tears, but A chance blamed fate  Little secrets, tremors Turned to quake The smallest oceans still get Big, big waves [...]. Scritta dal bassista Jeff Ament e il chitarrista Mike McCready, è emersa dal nulla ma sono pronto ad assecondare la sua spietata ispirazione.

TAKE THE DIVE, TAKE MY TIME

avventuriero,

il mantello nasconde

il latte raccolto

… chi sarà il primo

ad essere avvistato

oltre il tramonto?

le cronache

narrano gli scontri,

io ho ancora

gli scuri da incerottare

mi hanno

chiesto dei sogni

in cambio,

... qual era la domanda?

ho ammainato

il ferro, ho cavalcato

senza perdere

nemmeno un petalo…

se siamo ancora per mano,

allora è presto

per iniziare una qualsiasi caccia

dove si fermerà

l’aquilone nel cielo

oggi… è

la rugiada delle piante

o un ritorno

al nostro cammino

senza futuro

la vita,

è la vita… rispettosi

senza timore,

anche se alla fine

sarà una decisione

non mia, l’odore

dei tuoni

è tutto quello che 

si è sbriciolato

sul riassunto

di ciò che voglio sussurrarti... (Venezia, 13 Aprile '13)

Pearl Jam - Tremor Christ (live)

martedì 4 aprile 2023

Danger Bird, la fenice sempiterna di Neil Young

Neil Young/ fenice ph. Marek Piwnicki su Unsplash

Una canzone per la (sua) vita. Una canzone profonda come l'amore che ha ispirato: Danger Bird, di Neil Young e i Crazy Horse. Dolore e infinito si fondono nella notte dell'ignoto.

di Luca Ferrari

"[...] And though these wings have turned to stone SHE can fly, fly, fly away [...]". Nella mia lunga esistenza vissuta a fianco del rock, Neil Young & Crazy Horse si guadagnarono un posto di eccellenza interiore. Anime in comune, affinità artistiche... come vi pare! Quando volai a Londra a 21 anni e acquistai il doppio cd live Year of the Horse, la canzone Danger Bird rappresentò subito un'apoteosi di sacra spiritualità musicale. Non sono mai stato una persona da preghiere né da meditazione o simili. Quella canzone però, complice una lunga e quasi psichedelica cavalcata sonora senza parole, mi fece sprofondare e risorgere dentro i miei pensieri. Già, ma dove mi ero ritrovato? Non lo so. Non l'ho mai saputo. Oggi lo vorrei sapere. Oggi, se mi ritrovassi a camminare di nuovo da solo, lascerei da qualche parte una candela accesa. Forse lo farò comunque...


THERE SHE IS, AND HERE WE ARE…

fenici da sentiero

sulla cenere disidratata

...

solitudini da traguardo

nell'ultimo accenno mnemonico


rituale di evoluzione, ecco

le carenze nel cammino

dell'eternità…eccoci,

non riesco proprio a vederlo il sole

adesso... l’orizzonte

è stato definitivamente trascurato… Cosa c'è di tanto lieve

se la terra

fagocita le lacrime più sinceramente dolorose

la sabbia scivola fuori dalle spalle

... Il silenzio si fa sangue

nel risveglio lacerato 


non l'ho mai voluta

questa notte… è stato il suo viaggio,

prima di partire

alleggerì il proprio cuscino

d'ogni perché

… ha fatto tutta la strada 

che ha potuto,

poi la sua ombra coraggiosa

raggiunse quel bacio 

che ancora oggi

fai fatica, tu, amore mio, ad aver ricevuto

dormiente

...che cosa siamo diventati

dopo quella notte?

Volteggeremo ancora nella scappatoie

della libertà

o ci terremo un altro giorno

per mano...

(Venezia, 4 Aprile ‘23)

Neil Young & Crazy Horse, Danger Bird

lunedì 3 aprile 2023

... e mi libro in "She's the One (di Robbie Willliams)

She's the One by Robbie Williams

I sogni più grandi iniziano fin dalla tenerissima età. E con la giusta guida e il sostegno più amorevole, tutto è possibile. She's the One (Robbie Williams).

di Luca Ferrari
 
Passioni, dedizione e un'immensa gioia condivisa. Era la fine degli anni Novanta quando l'ex-Take That, Robbie Williams, ormai lanciato in una promettente carriera solista, uscì col singolo She's the One. Canzone facilmente orecchiabile, e storyboard azzeccato con il musicista inglese nei panni di un allenatore di pattinaggio su ghiaccio, segnato in gioventù da una caduta durante una gara che gli precluse (psicologicamente) l'attività agonistica. La vita però, è capace di sorprendere. Il suo pupillo s'infortuna a ridosso delle Olimpiadi. Tocca a lui scendere in pista con la sua partner, scrollandosi finalmente di dosso le maglie di un passato troppo ingombrante. Vincerà la medaglia d'oro? Non ha (del tutto) importanza. Ci sono momenti in cui si fanno i conti definitivi con i propri demoni, altri in cui sei felice alla sola idea di lanciare un messaggio di buon compleanno, augurando il meglio a una giovanissima creatura.

FREMI LIBERA DI VITA  ti ricorderai di questi giorni

quando ci saranno 

solo nuove stelle

e il cielo sarà

come lo hai sempre rappresentato in quelle prime pagine improvvisate?

ho visto le montagne

colorarsi di bianco senza metalli

dai nomi improbabili,

quando sulla strada

c'erano solo yeti e cagnolini da sala,

e ogni giorno era un’avventura

su cui scivolare spensierati

sto pensando ai dettagli

troppo in fretta... mi perdonerete,

ma oggi l’alba

è decisamente emozionata

(sbocciata)...

lo vedete l’orizzonte,

ha le sembianze di una culla

e le leonesse

dietro quei sedili sull’oceano

hanno la generosità

di chi ha fatto un ritratto deciso

alla propria vita

mai rassegnato a rimanere

a terra...

ti hanno appena scalfita… in tanti

proveranno a farti

perdere ancora la fila e le caramelle,

adesso rivolgiti a quei rami 

dove i fulmini

non lasciano neppure cadere

uno sguardo

senza che non sia tu

a volerlo… non sono precauzioni,

l'autentica sincerità di chi è al mondo

accanto a te,

è un dono, è l’armonia

del tuo miglior domani

                             (Venezia, 3 Aprile ‘23)


Robbie Williams - She's the One

domenica 26 marzo 2023

Musica e basket, dai Pearl Jam a Space Jam

La colonna sonora del film Space Jam e un giovanissimo cestista
Dal rock dei Pearl Jam all'R&B e l'hip hop della colonna sonora di Space Jam (Seal, Cypress Hill, Busta Rhymes, etc.), il basket scorre nelle mie "migliori" vene umano-musicali.

di Luca Ferrari

Papà, vorrei giocare a basket... Inizia così l'avventura di una "creaturina" nel mondo della pallacanestro. Un po' di pratica ed ecco l'iscrizione all'Alvisiana Basket Venezia. Ad alimentare questa neonata passione, Space Jam (1996, di Joe Pitka) con protagonista l'asso dei Chicago Bulls, Michael Jordan, insieme ai mitici Looney Tunes. Visione dopo visione, anche la musica comincia a fare breccia. Mai stati nelle mie corde quei generi, l'hip-pop e l'R&B, onnipresenti nel film ma questa volta iniziano a conquistarmi, a partire proprio dalla canzone iniziale e omonima, realizzata da Quad City DJ's, quando vengono mostrate le prodezze di His Airness. Oggi poi, 26 marzo, non è solo il compleanno della mia piccola creatura ma anche il giorno del suo primo torneo di basket. Il giorno ideale per scrivere qualcosa di musicale incentrato sul quel mondo "palleggiante".

In effetti, a ben guardare il mio background musicale, era solo questione di tempo prima che il basket schiacciasse decisivo nella mia vita. Il basket, quel gioco con la palla arancione. Mai avuto feeling con questa disciplina sportiva e se dovessi escludere le imprese del mitico Dream Team alle Olimpiadi di Barcellona '92, non ho praticamente ricordi. Eppure, un legame c'è, e proprio nel solco del rock più straordinariamente sincero. I più esperti conoscitori di QUELLA BAND, lo sanno già. Molti magari no, e allora questo è l'articolo giusto per raccontarlo. In principio i Pearl jam si chiamavano Mookie Blaylock, tributo appassionato al playmaker dei New Jersey Nets che di generalità faceva proprio così. Costretti a cambiare nome, la band di Seattle trovò comunque il modo di omaggiare il giocatore, dando al loro primo album il titolo di Ten (1992), il numero di maglia che Mookie indossava sui campi dell'NBA.

"Ci pensavo negli ultimi giorni" si racconta il bassista Jeff Ament in un campo da basket durante il film Pearl Jam Twenty (2011 di Cameron Crowe), a sei mesi dalla fine dei Mother Love Bone, "Mi identifico con i Clippers e i Nets. Credo che la mia carriera assomigli a loro. Ogni volta che sembra decollare, qualcuno s'infortuna o esonerano l'allenatore". Il Jeff Ament che parla e palleggia, è ancora lontano dal formare i Pearl Jam. A quel tempo lui e Stone Gossard stavano prendendo strade musicali diverse e il futuro cantante Eddie Vedder, viveva ancora a San Diego tra surf, impieghi temporanei e qualche incursione sul palco senza troppe pretese. 

Più dei Nirvana, i Pearl Jam sono stati l'emblema di Seattle, ancor di più dopo la morte di Kurt Cobain. Nonostante ciò però, il cantante Eddie Vedder non si disse mai un fan della franchigia locale, preferendo sempre tifare i Bulls di MJ, Pippen e quel Dennis Rodman (d'altronde era originario proprio dell'area di Chicago, ndr), spesso visto indossare la maglia della rock band, cosa poco gradita dai fieri autoctoni del nord-ovest americano, The Presidents of the USA, tifosissimi dei Seattle SuperSonics cui dedicarono anche l'omonima canzone. Insomma, il basket era nella "mia musica" più di quanto pensassi ma mancava ancora qualcosa perché potesse scattare una scintilla concreta. C'è voluto un figlio, un amico sinceramente appassionato di basket & musica rap, un film e la colonna sonora giusta per passare dall'ispirazione ai fatti. 

L'unica disciplina che pratico al momento è la corsa e la suddetta Space Jam di Quad City DJ's ha già fatto la sua prima comparsa nelle mie playlist, ma non solo. Scorrendo gli artisti presenti nella colonna sonora, trovo nomi a me del tutto sconosciuti, e altri invece le cui canzoni, quanto meno fanno parte della mia personale cultura musicale. In particolare: Seal (Fly Like an Eagle )R. Kelly (I Believe I Can Fly) e il duo femminile Salt-N-Pepa (Upside Down - 'Round-N-'Round). Autentica chicca dell'album, Hit 'Em High (The Monstars' Anthem), cantata da cinque pesi massimi del genere: B-Real (Cypress Hill), Busta Rhymes, Coolio, LL Cool J Method Man (Wu-Tang Clan). Un cantante per "mostro". Ognuno del Monster Team viene qui rappresentato da uno di questi cantanti.

Tutto questo era lì, sepolto. Forse in un'attesa perenne. Forse in attesa del momento giusto. La storia s'ingrandisce. Un amico con con cui inizio a condividere un percorso comune, mi parla di hip hop e basket. Poi, la svolta. La pallacanestro entra direttamente in casa. Per stare al passo e condividere la passione del mio pulcino "SantAlvisiano", inizio a farmi una cultura, partendo proprio dalle poche nozioni che conosco. Il passaggio a film, documentari e infine la musica, sono una logica conseguenza. Dall'alfa all'omega, e dall'omega all'alfa. La musica come sempre è la scintilla ispiratrice e il mondo poi si muove di conseguenza, fino a creare su questo sito la sezione Rock 'n Basket. Oggi 26 settembre 2023, sarà una giornata davvero speciale fatta di sentimenti, basket e musica (che di sicuro danzerà dentro di me). Oggi è una giornata che inizio così:


STATO DI DANZA E SOSPENSIONE

6 libero come un sogno di mira, accelerazioni

e saluti senza una unica inquadratura... l'inizio

non prevede ribasso,

si è preso la platea...è la cultura

dell'inarrestabile,

la fame del risveglio… chi

sono i fratelli nell’arena,

quando siamo insieme

è tutto molto di più,

è più semplice

di un gioco…si è mai detto che una stanza

potesse regalarti un giro

intorno al globo?

In ogni istante della mia vita

ho fatto a pugni con la cenere

delle mie passioni,

adesso la palla

la terrò tutto il tempo necessario

per sostenerti


sono pronto

a ricominciare dal pavimento... sarebbe

troppo favolistico

ammettere che mi sono

aggrovigliato in aria

pensando di farlo ancora

...non mi pento

di quello che ho lasciato

in sospeso… non ho sempre 

fatto del mio meglio

ma questo non mi ha fermato,

....me lo potresti ripetere?


…ecco un’altra strada,

una pausa dalle scale

… non è mai stato

un gioco…mi prenderò

una pausa, non so se sia una forza dello Spazio o si tratti

di una distanza da raggiungere


il frastuono della folla

irradia deciso

tra le tane delle metropoli

in miniatura… sto

ancora scavando nelle onde gravitazionali

della mia anima

oggi siamo accanto a te... sei pronto?

per oggi e qualsiasi domani

siamo insieme a te

                                            (Venezia, 26 Marzo ‘23)


Quad City DJs - Space Jam

Jeff Ament (Pearl Jam) parla in un campo da basket

domenica 19 marzo 2023

A Fantastic Journey Through "No Easy Way Out"

Rocky Balboa abbraccia suo figlio
Il videomaker Alessandro Maggia rivisita No Easy Way out (di Robert Tepper - Rocky IV OST), la prima epica canzone della mia vita. Da Rocky Balboa, buona festa del papà.

di Luca Ferrari

Prima di Smell like Teen Spirit, prima di Jeremy e prima anche di Rockin ' in a Free World. Tutto quel rock che ha scandito (ispirato) la mia vita, è venuto dopo di "lei". Quando la musica per il sottoscritto era ancora un oggetto misterioso, No Easy Way Out di Robert Tepper fu amore al primo ascolto, per di più avvenuto al cinema durante la visione del film "Rocky IV". L'ho sempre adorata. C'è vita, sofferenza e riscossa. Il pugile ha appena perso l'amico fraterno Apollo per mano (pugni) del possente Ivan Drago. In macchina ripensa a tutta la sua esistenza. Se mi avessero detto che ci sarebbe stata una video-versione migliore di quella canzone, non lo avrei mai creduto. Poi ho conosciuto il videomaker veneziano Alessandro Maggia e i suoi lavori cine-musicali A Fantastic Journey Through... Quello dedicato ai film della saga di Rocky ha come sottofondo proprio No Easy Way Out, ed è davvero strepitoso.

Se la versione originale di No Easy Way Out vede (ovviamente) un excursus dei primi tre film e qualche spezzone del quarto, con un Rocky sfigurato dalla tristezza ma deciso ad affrontare (e vendicare) l'assassino del compare di boxe, Alessandro ci mette dentro anche i due successivi capitoli: Rocky V, dove il pugile diventa il manager di Tommy Gunn (dal quale poi sarà ignobilmente ripudiato) e l'omonimo Rocky Balboa, dove tornerà sul ring per affrontare il nuovo e imbattuto campione nel mondo. Cruciale in entrambe le ultime due pellicole, il suo ruolo di genitore, e gli scontri con Rocky Jr. (rispettivamente Sage Stallone Milo Ventimiglia). Se in principio Rocky trascura il figlio, nel frattempo bullizzato, in favore del suo neo-pupillo coi guantoni, nel secondo sarà lui a essere messo da  parte. Come sul ring però, anche nella vita Rocky è un lottatore e non lascerà che tra lui e l'amato figlio finisca nel silenzio, senza combattere.

Oggi è il 19 marzo ed è la festa dei papà, una giornata che da qualche anno per me è diventata una delle più speciali. Conoscevo già gli eccellenti lavori di Alessandro Maggia. In passato l'ho anche intervistato per due differenti testate: cineluk- il cinema come non lo avete mai letto e il settimanale d'oltreoceano, L'Italo-Americano. Avevo già visto il suo A Fantastic Journey Through the Rocky Movies, e mi era piaciuto. Ultimamente mi è capitato di rivederlo e alcune sequenze in particolare hanno attirato la mia attenzione, proprio quelle padre-figlio sublimate dall'abbraccio-bacio che il genitore dà al giovane al termine del quinto capitolo cinematografico. Sebbene No Easy Way Out sia una canzone ancora capace di farmi commuovere, l'ho sempre ritenuta qualcosa del passato. Adesso non più. Adesso, grazie ad Alessandro, quando la sento vedo solo la sua nuova versione, ripensando agli ormai quasi sei anni già vissuti al fianco di mio figlio.

Il passato ha sempre avuto una parte troppo preponderante nella mia vita e forse è anche per questo che No Easy Way Out non sono mai riuscito a metterla da parte. Poi è arrivata la paternità. Poi è arrivato il lavoro di Alessandro Maggia su Rocky Balboa. Rocky, un campione umano spesso ai margini. Sa incassare, soffrire e vincere senza smettere mai di lottare. Quando A Fantastic Journey Through the Rocky Movies si sta avviando verso la fine, ecco in sequenza i sorrisi del pugile, le epiche corse per le strade e poi i volti di Marie, Apollo, Duke e Rocky che punta il dito alla fine di un allenamento iniziando una sequenza che lo porta fino in cima alla mitica scalinata di Philadelphia, spostando poi l'immagine su di lui e il figlio. Sì, loro due. Ultimo flash back. Prima della cavalcata finale, Robert Tepper canta Some things are worth fightin' for/ Some feelings never die, e lì Maggia con precisione certosina mette rispettivamente la moglie e il figlio, quindi tutti gli abbracci di Rocky a suo figlio in differenti età.

Vedo-sento No Easy Way Out e penso alla vita, a ciò che è stato, sì, ma soprattutto a quello che siamo e saremo. 


SOME THINHS ARE WORTH FIGHTIN' FOR, SOME FEELINGS NEVER DIE


ho ricominciato sugli scarabocchi della riluttanza, ancora

prigioniero e mezzo morto... mi hanno

soccorso il ferro dei mendicanti,

gli artisti della pioggia e l’ignoto

delle illusioni senza importanza…contavo

a ripetizione fino a dieci 

solo per guadagnarmi

il privilegio di una tempesta 

…a te che cosa accadrà? Tu dove andrai?


nessuno si è mai voluto accorgere dell’inferno

che ho vissuto… Non ti

racconterò che questo 

mi ha reso una persona migliore…

… la mia vita

mi ha reso diverso, la mia vita

insieme a te e la tua mamma


sono ancora vulnerabile e fragile

ma t’insegnerò a lottare…

ogni notte è un risveglio

per prendere il posto degli angeli 

accanto ai tuoi sogni


guarda le mie mani, figlio mio,

sono ancora sfregiate

dal mio sangue ignorato… guarda

pure le mie mani,

un giorno ti parlerò anche

delle loro paure...


guardo i tuoi sogni, dolce figlio,

…prima di voi

c’erano solo stelle zoppe

e nessun mondo

dove mi sentissi felice


non aizzerò paracaduti

sul mondo che non c’è… ti

parlerò ancora di quei pochi

che non si arrendono mai

… ti parlerò tante volte

di chi non ce l’ha più fatta

e di chi non si è ancora

mai fermato.

... Figlio mio, ti parlerò sempre sincero

di chi siamo insieme...

                                               (Venezia, 19 Marzo ‘23)



No Easy Way OutRobert Tepper feat. Alessandro Maggia

Rocky Balboa - Rocky Jr. (Milo Ventimiglia) e suo padre Rocky (Sylvester Stallone)

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